mercoledì 31 marzo 2021

CAPAREZZA - EXUVIA


"Exuvia"

È una notte che ispira, è una notte che chiama nel bosco
È una notte che spia, è una notte di sguardi che ho addosso
Di ricordi che latrano come avessero visto il demonio
Sto scavando dentro di me così tanto che schizzo petrolio
È il mio rito iniziatico ma non ho aculei nel corpo
Vado da "Mea culpa" ad "Ego me absolvo"
Sono una larva sporca del mondo
Faccio Manolo sopra quel tronco, rischio un bel tonfo
E sarà tutto nuovo come da neonato con la pancia all'aria
Dopo il mio passaggio dalla pancia all'aria
Schizzo gli occhi fuori dalla faccia, Lamia
Non sto più nella pelle, mama

Fuori di me, exuvia, spiego le ali, au revoir
Un'altra chance escludila, gioco alla pari con l'età
Passati appassiti, appassiti come quadranti di Dalì
Passati parassiti, parassiti, fame di me, cannibali
Exuvia
Exuvia

Guardo i video chе ho fatto, ho la voce e l'aspetto di un altro
Il mio autoritratto, ha i colori in еterno contrasto
Mi sono preso i miei spazi, ma ho lasciato che il tempo fuggisse
Faccio un mucchio di cambi quindi adesso chiamatemi mister
Sono ancora alla guida, tengo il piede alzato da quel freno
Anche se della vita prendo sempre il lato passeggero
Quello che è stato l'ho già silurato
Ogni mio scatto è di prassi bruciato
Non dimentico le radici perché tengo alle mie radici
Ma ci ritornerò quando sarò inumato
I miei dubbi hanno dei modi barbari:
Invadenti e sono troppi
Il segreto è fare come gli alberi:
Prima cerchi, dopo tronchi
Chi ti spinge dopo quella soglia?
Se non è la noia, sarà il tuo dolore
L'occasione buona per andare altrove, tipo fuori

Fuori di me, exuvia, spiego le ali, au revoir
Un'altra chance escludila, gioco alla pari con l'età
Passati appassiti, appassiti come quadranti di Dalì
Passati parassiti, parassiti, fame di me, cannibali

Exuvia
(Sottoposto al rituale, obbedisco)
Exuvia
(Come fosse il rituale di un sottoposto)
Exuvia
(E comincio a cantare il mio nuovo disco)
Exuvia
(Come queste cicale dal sottobosco)
Exuvia
Sottoposto al rituale, obbedisco
(Exuvia)
Come fosse il rituale di un sottoposto
(Exuvia)
E comincio a cantare il mio nuovo disco
(Exuvia)
Come queste cicale dal sottobosco

Fuori di me, exuvia
Fuori di me, exuvia
Exuvia, exuvia
Exuvia, exuvia
Exuvia

 Canale Telegram Caparezza Exuvia

 

martedì 30 marzo 2021

Cos'è la coerenza ?

 

Agire sempre nello stesso modo e pensarla in modo identico nel corso di tutta la propria vita: questo è quello che viene definito come coerenza.

Ogni azione e comportamento derivano dalle cose che credo vere, da ciò che reputo fondamentale, dai principi che scelgo di seguire. Per quanto possiamo avere più livelli di coerenza, essere coerenti è sostanzialmente vivere i principi che diciamo di seguire.

La mancanza di coerenza è segno della debolezza della nostra volontà, sintomo che non abbiamo un punto fermo in cui crediamo, che ci manca la base solida su cui costruire la nostra vita.

La coerenza, nella società moderna, viene messa a dura prova da diversi fattori ed è bene sapere che questa spesso si scontra con la convenienza, che molto spesso ha la meglio, visto che tutti hanno sempre un occhio rivolto verso un aspetto che potrebbe migliorare la propria esistenza.

Un classico esempio della classica mancanza di coerenza potrebbe essere quella che si manifesta nella vita di tutti i giorni, e in particolar modo nell’ambito lavorativo: pur di ottenere un successo molte persone sono disposte a mettere da parte la loro coerenza, seppur questo voglia dire tralasciare i principi fondamentali sui quali si crede maggiormente. 

Ipocrisia e incoerenza sono atteggiamenti molto simili tra loro e allo stesso tempo molto diversi: un ipocrita è colui che cerca di difendere le sue azioni con parole inadeguate e sconnesse con i fatti, l'incoerente è una persona indecisa perché afflitta da una situazione esterna (es. bisogna scegliere di seguire il cuore o la testa) e molto spesso fa la scelta sbagliata quindi è costretto a voltarsi indietro (metaforicamente parlando) per seguire l'altra strada anche se consapevole che all'errore commesso non si rimedia.

Incoerenza è sinonimo di ipocrisia, non di rado ci si imbatte nell’ipocrisia che non fa altro che determinare anche incoerenza e i voltagabbana. 

Sono tra gli insulti più usati, quotidianamente, nell’agone sindacale. A chi interpreta in maniera maldestra il ruolo del sindacalista, si rimprovera di cambiare troppo spesso opinione; e poi di predicare bene, e razzolare male. 

Gli esempi sono innumerevoli. Anzi, si fa molto prima a citare sindacalisti che non sono così, piuttosto che sindacalisti che lo sono. Perché? Siamo messi così male? 

Per rispondere (tanto non è poi così dissimile la politica con il sindacato) sono da considerarsi tali i potenti e i governanti che sono quasi tutti traditori, voltafaccia, incoerenti?

Forse il potere logora, non a caso, il Movimento 5 stelle ha come regola massimo tre mandati, ma come possiamo vedere in questi giorni, anche la loro coerenza sta fallendo come il loro movimento. 

Per non parlare del mio mondo lavorativo, dove il sindacato non è per nulla coerente, anzi, sembra che noi lavoratori dovremmo chiedere scusa a loro, per il loro errori, roba da non sani di mente.

 

lunedì 29 marzo 2021

Cosa c'è dopo la morte?

C'è vita dopo la morte: gli scienziati hanno le prove - Video Virgilio

 

La teoria di un famosissimo scienziato prova a spiegare come la vita va avanti per sempre.

Il dottor Robert Lanza potrebbe aver scoperto l’immortalità e trovato la risposta affermativa alla domanda “C’è vita oltre la morte?”.

Nato nel 1956, direttore scientifico presso l’Advanced Cell Technology e professore aggiunto presso la Wake Forest University School of Medicine, per il New York Times Robert Lanza è il terzo miglior scienziato in vita.

Da un po' di tempo ha deciso di dedicarsi anche alla fisica, meccanica quantistica e astrofisica. Questa miscela esplosiva di conoscenze ha dato vita ad una sua nuova teoria, quella del biocentrismo. Essa insegna che la vita e la coscienza sono fondamentali per l'universo e praticamente è la coscienza stessa che crea l'universo materiale in cui viviamo e non il contrario. Prendendo la struttura dell'universo, le sue leggi, forze e costanti, queste sembrano essere ottimizzate per la vita, il che implica che l'intelligenza esisteva prima alla materia. Lanza sostiene inoltre che spazio e tempo non siano oggetti o cose, ma piuttosto strumenti della nostra comprensione: “portiamo lo spazio e il tempo in giro con noi, come le tartarughe con i propri gusci”. Nel senso che quando il guscio si stacca (spazio e tempo), noi esistiamo ancora. La teoria implica che la morte della coscienza semplicemente non esista. Esiste solo sotto forma di pensiero, perché le persone si identificano con il loro corpo credendo che questo prima o poi morirà e che la coscienza a sua volta scomparirà. Se il corpo genera coscienza, allora questa muore quando il corpo muore, ma se invece il corpo la riceve nello stesso modo in cui un decoder riceve dei segnali satellitari, allora questo vuol dire non finirà con la morte fisica. In realtà, la coscienza esiste al di fuori dei vincoli di tempo e spazio. È in grado di essere ovunque: nel corpo umano e fuori da esso. Lanza ritiene inoltre che universi multipli possano esistere simultaneamente. In un universo, il corpo può essere morto mentre in un altro può continuare ad esistere, assorbendo la coscienza che migra in questo universo. Ciò significa che una persona morta, durante il viaggio attraverso un tunnel non finisce all'inferno o in paradiso, ma in un mondo simile, a lui o a lei, una volta abitato, ma questa volta vivo. E così via, all'infinito. Senza ricorrere a ideologie religiose lo scienziato cerca quindi di spiegare la coscienza quantistica con esperienze precedenti alla morte, proiezione astrale, esperienze fuori del corpo e anche reincarnazione. Secondo la sua teoria, l'energia della coscienza a un certo punto viene riciclata in un corpo diverso e nel frattempo esiste al di fuori del corpo fisico ad un altro livello di realtà e forse, anche, in un altro universo.

Fonte: wallstreetitalia.com

Serena Bortone legge in diretta il monologo di Antonio Scurati

«Giacomo   Matteotti   fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venu...