martedì 28 novembre 2023

Meloni: "Promesse non mantenute"

 

Promesse non mantenute

  • Legge Fornero
  • Accise benzina
  • Elezione diretta del Presidente della Repubblica
  • Difesa dei confini nazionali (il famoso blocco navale)

Cosa hanno fatto:
  • Taglio dell’assegno delle pensioni
  • Spreco fondi per il Ponte Messina
  •  RDC tolto
Ma lo sapete quanto guadagnano i politici italiani?

Lo stipendio dei parlamentari. Attualmente i deputati hanno diritto a un'indennità netta di 5.000 euro al mese più una diaria di 3.503,11 e un rimborso per spese di mandato pari a 3.690 euro. A questi si aggiungono 1.200 euro annui di rimborsi telefonici e da 3.323,70 fino a 3.995,10 euro ogni tre mesi per i trasporti.
 
Negli ultimi giorni è girata la notizia che il ministro Francesco Lollobrigida ha fatto fermare un treno per mezz'ora di ritardo.

Vi ricordate i voli di Stato, “l’aereo blu di Casellati usato 124 volte in 11 mesi?

La famosa casta è tornata, anzi non è mai andata via.

Si scrive Meloni, si legge miseria e prepotenza: il governo mostra sempre più la sua natura.

Altro casa la storia "Parentopoli": Il ministro Francesco Lollobrigida è il cognato della presidente Giorgia Meloni: non era mai successo nella storia.

Le cronache degli ultimi giorni raccontano di svariati casi di figli di ministri o di alti vertici della Repubblica assunti o nominati in società pubbliche. L’ultimo riguarda Geronimo La Russa jr, uno dei figli del Presidente del Senato Ignazio La Russa, designato dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, nel cda del Piccolo Teatro di Milano, una delle più prestigiose istituzioni culturali del capoluogo lombardo. Nei giorni scorsi stupore hanno destato anche le assunzioni di Filippo Tajani, figlio del ministro degli Esteri Antonio Tajani, e di Marta Giorgetti, figlia del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, in società di emanazione della Federazione italiana gioco calcio, la Figc. Di fronte all’insorgere delle polemiche e agli evidenti sospetti di raccomandazione politica è scesa in campo la stessa premier Giorgia Meloni per sostenere che “il cognome non può precludere le possibilità delle persone” anche quando sono figli dei politici. 

“Adesso basta!”

Lo sciopero è un diritto. 

Spesso, anche un dovere.

Uno Stato democratico ha il dovere di riconoscere e di garantire il diritto di sciopero a tutti i lavoratori, senza nessuna eccezione. 

 

lunedì 6 novembre 2023

"Cento domeniche" un film diretto e interpretato da Antonio Albanese


Il nuovo film “Cento domeniche” è stato presentato alla Festa di Roma.

Ecco il trailer:


“Ho voluto raccontare un mondo di persone oneste, che sostengono questo Paese ma è stato accantonato”.

La classe operaia in paradiso non c’è andata, ma almeno si riaffaccia al cinema.

Antonio Albanese: “Dalla parte degli operai dimenticati dalla politica”.

“È un racconto del mondo operaio, un pianeta che dobbiamo cominciare a notare e guardare, ci dobbiamo aiutare”. Commenta così Antonio Albanese la necessità sua e del collega attore Michele Riondino divenuto regista con Palazzina Laf, di fare un film sul mondo del lavoro e denunciarne le ingiustizie, i tradimenti.  Le cento domeniche sono quelle in cui si narra che un altro operaio abbia costruito pazientemente la propria casa con i propri risparmi e l’impegno costante di una vita tranquilla, faticosa ma onesta. Da ex operaio metalmeccanico, Antonio Albanese racconta una storia ambientata in un mondo di cui ha fatto orgogliosamente parte, nei luoghi che gli hanno dato i natali per mostrarne un’amara universalità e per mettere in luce quelle che lui stesso ha definito “storie di ordinaria avidità, che hanno travolto le esistenze di centinaia di migliaia di piccoli risparmiatori su e giù per la penisola”. 

fonte: https://www.unita.it/2023/10/26/antonio-albanese-racconta-cento-domeniche-che-miseria-litalia-avida-che-frega-i-lavoratori/

Un film il cui protagonista poteva essere lei, visto il suo passato di operaio.
Vengo da quel mondo, ho fatto il metalmeccanico per sei anni e non sono pochi, lo dico con orgoglio. Poi ho scoperto il mondo del teatro che mi ha colpito. Ho lasciato il certo per l’incerto e con l’arrivo a Milano ho avuto la fortuna di entrare in accademia. Poi la passione e anche il bisogno mi hanno avvicinato alla comicità, una forma d’arte tra le più elevate in assoluto e ho cominciato così. Ma non ho mai dimenticato il mio mondo, il mio paesello (Olginate, ndr) che continuo a frequentare e dove ho cari amici. Con Piero Guerrera, mio co-sceneggiatore che sa quanto amo quel mondo, ci siamo avvicinati a queste storie. E sì, potevo essere io il protagonista, poiché per età, per crisi del lavoro, sarei potuto andare in prepensionamento e trovarmi anche io nella situazione di Antonio nel film. Non perché io sia ingenuo ma perché mi fido degli altri. Volevo rappresentare questa tragedia e un tema poco rappresentato soprattutto nel mondo operaio, che ci sostiene da sempre. Da spettatore mi sono detto che desideravo vedere questa storia. Con grandi attori, tecnici stupendi e grande impegno, ci siamo convinti di poter raccontare una verità. Questo è un film necessario perché racconta un’ingiustizia che non va dimenticata.

 

Serena Bortone legge in diretta il monologo di Antonio Scurati

«Giacomo   Matteotti   fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venu...