martedì 29 agosto 2023

Nichilismo

Nel linguaggio comune spesso ci capita di ascoltare dare del “nichilista” a qualcuno. Con questa etichetta usiamo infatti bollare una persona negativa, disfattista, che ama radere al suolo qualsiasi convinzione su cui si poggia l’esistenza e il comportamento dell’interlocutore. Ma da dove viene esattamente questo termine?

Etimologicamente deriva dal latino nihil (che significa “nulla”) ed è una dottrina filosofica ben specifica che nega che esistano dei valori, delle verità assolute, significativi. La vita si caratterizza come priva di senso, scopo, non c’è nessuna verità forte da ricercare, non ci sono obiettivi, certezze e valori oggettivi da raggiungere e su cui misurarsi. Così, dunque, si afferma che la morale è nient’altro che un prodotto arbitrario, convenzionale (cioè stabilito dall’uomo, senza nessuna caratteristica di necessità e assolutezza); o che non esiste nessuna realtà ultima (vera) da svelare; o che non è possibile nessuna forma di conoscenza e sapere che ci conduca alla certezza di qualcosa; non esistono divinità, destini precostituiti che possano determinare la nostra vita e quella di tutto ciò che ci circonda. I cosiddetti filosofi nichilisti hanno talvolta condiviso tutte insieme queste caratteristiche, altre volte ne hanno abbracciato unicamente un aspetto (nichilisti per quanto riguarda la morale, o la conoscenza ecc.).

Apparentemente il nichilista sembrerebbe molto vicino all’ateo, allo scettico o al semplice pessimista. Ciò che li differenzia è una forma di consapevolezza: il primo è convinto che la caduta dei valori e delle certezze è il prodotto di un processo storico, un lento ed inesorabile deterioramento, a cui l’uomo ha risposto abbracciando delle forme di disperazione o, al contrario, di ribellione totale.

A cosa porta il nichilismo?

Un nichilismo completo: che, dopo la disillusione, può condurre alla disperazione e al nulla oppure ad una reazione di distruzione totale di qualsiasi verità assoluta e credenza. Solo in questa seconda accezione, dunque, il nichilismo ha già in sé il germe del suo superamento.

l Nichilismo si può superare accettando in modo consapevole la limitatezza della missione dell'uomo: non è il mondo a non avere senso, bensì tutte le illusioni a cui l'uomo crede. Sostituzione delle vecchie certezze con nuovi ideali e verità simili alle precedenti.
 
Il nichilismo del XXI secolo non assomiglia neanche un poco a quella filosofia di pensiero che lo aveva generato agli inizi del ‘900: oggi il nichilismo 4.0 è sostanzialmente assenza, destrutturazione, immobilismo, miscredenza, una miscela paralizzante e negazionista agìta anche sotto forma di violenza simbolica, come ribellione dell’io.
 
Il periodo Covid, ha peggiorato la situazione. Sul mio posto di lavoro, trovo molte persone che si comportano da nichilisti e non lo sanno. Questo, purtroppo,  comporta un diffondersi di un malessere generale, una sfiducia sul proprio futuro, anche perchè io credo fortemente che pensare negativo attiri negatività. Tenere impegnata la mente è un ottimo modo per distoglierci dai cattivi pensieri. Poi ci sono le distorsioni cognitive, che sono semplici espedienti che la nostra mente utilizza per distorcere la realtà e convincerci che una cosa apparentemente non vera sia assolutamente reale. E qui entriamo nel settore dei complottisti.
 
 
 
Il Nichilismo si può superare accettando in modo consapevole la limitatezza della missione dell'uomo: non è il mondo a non avere senso, bensì tutte le illusioni a cui l'uomo crede. Sostituzione delle vecchie certezze con nuovi ideali e verità simili alle precedenti. Io aggiungo che porsi degli obiettivi aiuta, ma anche degli hobby, vedo molte persone che mangiano, dormono e lavorano e non fanno nient'altro.
 
Perchè ho affrontato nel mio blog la parola nichilismo? Perchè il film Oppenheimer ha nel finale una visione nichilista.

Secondo Christopher Nolan, il finale di Oppenheimer ha alcune somiglianze con quello di Inception. Mentre Oppenheimer sarà presentato in anteprima il 21 luglio di quest’anno, Inception è stato rilasciato nel 2010 e come noto segue le avventure oniriche di Dom Cobb, interpretato da Leonardo DiCaprio, mentre tenta di cancellare la sua fedina penale in modo da poter tornare dalla sua famiglia. Oppenheimer, invece, racconta la storia dell’uomo che ha contribuito a creare le armi nucleari che ancora oggi mettono a rischio l’umanità.  

Le motivazioni principali dei personaggi possono essere diverse, ma ciò non significa che i film siano troppo diversi. In un’intervista con WIRED, Nolan ha infatti spiegato che pensa che i finali di Oppenheimer e Inception siano in realtà notevolmente simili. Potrebbe esserci del nichilismo, ma c’è anche un certo livello di ambiguità intellettuale. “Voglio dire, la fine di Inception, è esattamente questo. C’è una visione nichilista di quel finale, giusto? Ma anche lui è andato avanti ed è con i suoi figli. L’ambiguità non è un’ambiguità emotiva. È intellettuale per il pubblico”, ha spiegato Nolan.

mercoledì 23 agosto 2023

IL MONDO AL CONTRARIO di ROBERTO VANNACCI

 Roberto Vannacci: un mondo o un generale al contrario? - Matrice Digitale

Inizio col dire, che per me la censura è una forma di violenza, tutti hanno diritto di dire e scrivere qualsiasi cosa. Nell'assurdo anche il libro di Adolf Hitler, andrebbe ristampato e distribuito, Mein Kampf - La mia battaglia. Io a casa, ho "addirittura" una copia del libro "Il manifesto" di Unabomber. La società industriale e il suo futuro di Theodore John Kaczynski. Considerato un genio della matematica, abbandonò la sua carriera accademica per seguire uno stile di vita primitivo. 
Un libro che espone la visione della società, un Manifesto profetico. Avanti nel leggere i tempi che stiamo vivendo. Tempi assolutamente disumanizzanti e consegnati totalmente al dominio delle "macchina" e a breve della AI. Da giorni “Il Mondo al contrario”, il libro auto-pubblicato del generale Roberto Vannacci, primo in classifica su Amazon, sta dividendo la politica (in particolare il centro-destra al Governo), e non solo ovviamente. E qui è tornata la censura, dove librerie dichiarano di non voler vendere il discusso volume, in cui l’autore “si scaglia contro la ‘dittatura delle minoranze’ con un linguaggio triviale e sessista”. Qualcuno finalmente dice le cose come stanno, ma molti lo contestano, forse perchè hanno paura? Premesso che ho letto solo una parte del libro, quello che si evince in modo palese, è una descrizione nuda e cruda della realtà che viviamo oggi. 
Viene messo a nudo un sistema completamente malato e drogato, in cui le regole del buon senso non hanno più posto e si sta cercando di far perdere ogni senso di appartenenza identitaria, di origine, di ciò che effettivamente è opportuno o meno. Certamente, nel suo contenuto, rispecchia il pensiero della stragrande maggioranza della popolazione, stanca di essere depredata di origini, tradizioni, educazione e diritti che dovrebbero essere più che scontati. Non necessariamente si deve essere d'accordo con tutto quello che è scritto in questo libro, io detesto la CENSURA e le imposizioni arbitrarie del "politicamente corretto"!
Il Generale è uomo che ha mostrato il suo valore in molti campi di battaglia. Ma soprattutto ha mostrato il suo grandissimo valore morale sacrificando la sua carriera per proteggere il suo Personale, denunciando e testimoniando contro i Vertici dello Stato Maggiore per i danni causati ai militari sull'Uranio impoverito!
Solo per questo merita grande rispetto, come Generale e come uomo integerrimo, e soprattutto merita il diritto sacrosanto (garantito dalla Costituzione) di esprimere le proprie opinioni sociali e politiche, se esse non costituiscono reato!

Chi non ritiene valide le sue opinioni basta che non compri il libro. 
 
Breve stralcio: "Il Buonsenso rappresenta il concetto centrale di questa pubblicazione. La prima domanda che l’avventore si potrebbe porre incrociando con lo sguardo il titolo del libro è: “Al contrario di cosa?”. Del Buonsenso, del sentire comune, della tanto odiata “normalità” che si oppone all’ormai estrema percezione soggettiva del giudizio e della realtà. La parola normalità ha addirittura assunto un’accezione negativa, un significato “esclusivo”, ovvero che esclude tutto ciò che normale non può essere considerato proprio perché, se tutto dipende da me – e solo da me – perché dovrei essere soggetto ai canoni di normalità e ai parametri del buonsenso?" Il riferirsi a sé stessi è una delle caratteristiche dei tempi moderni che ha mosso i suoi primi timidi passi, probabilmente, da quando Cartesio ha pronunciato il fatidico anatema “Cogito ergo sum”. Da allora, in un crescendo sempre più incalzante, ci siamo abituati a riferire ogni sfaccettatura della realtà alle nostre percezioni e ai nostri
pensieri. Non che questo approccio sia errato o criticabile, anzi, ha indubbiamente supportato e favorito il progresso, l’evoluzione e lo sviluppo del senso critico, ma diventa difficile da sostenere quando ci riferiamo solo e unicamente a noi stessi senza tener conto di alcun altro, di quelli che ci hanno preceduto, della società, della maggioranza e mettiamo in dubbio anche quello che dovrebbe essere ormai palesemente considerato come acquisito. Ecco, allora, che la terra ritorna a essere piatta, che la NASA ha inscenato un teatrino spaziale per farci credere che l’uomo abbia passeggiato sul suolo lunare, che i vaccini diventano vettori per microchip al fine di controllare in senso orwelliano la nostra esistenza, che il virus del Covid non esiste, che i galli, ogni tanto, fanno le uova e che non conta se sono un uomo barbuto, muscoloso e dalla pelle olivastra, ma se mi percepisco come una donna bionda, esile e bisognosa di protezione tutti mi devono raffigurare in tale maniera ed, in primis, i miei documenti d’identità! E guai a escludere qualcuno!
L’esclusione diventa un’offesa perseguibile per legge. Per cui, mettere in dubbio quello che un soggetto, anche faziosamente, percepisce come realtà, soprattutto se si fa riferimento ad alcuni temi tanto cari alla società moderna come il sesso, l’etnia, l’obesità e il merito, non denota solo più un’eventuale scarsa sensibilità e tatto ma diventa al limite del legittimo. Quando la criminalizzazione del dissenso e la limitazione della libertà di espressione delle proprie opinioni non riescono in termini giuridici allora la censura avviene tramite i mezzi d’informazione che, sostituendosi arbitrariamente all’ordine costituito oscurano,
disturbano, purgano ogni locuzione considerata sconveniente. I social media hanno iniziato questa tirannica tendenza con Facebook, ormai attivissimo nella sospensione dei profili scomodi, e Twitter, che banna Trump: nientepopodimeno che il presidente degli Stati Uniti d’America. Ma in ogni settore la metodologia è applicata con certosina precisione: la correttezza ideologica viene sorvegliata continuamente e laddove si intravede un seppur minimo margine di violazione si interviene con censure e con liste di proscrizione che individuano, per esempio, i putiniani da mettere a tacere, i negazionisti del modello green da schernire, gli antisistema contrari all’immigrazione incontrollata da bollare come omofobi e razzisti, i difensori della famiglia tradizionale da trattare come retrogradi e i ministri a cui impedire la presentazione di un’opera al salone del libro. Dove non riescono i tribunali, sono i mezzi d’informazione a decidere chi ha il diritto di esprimersi e chi, invece, deve tacere e subire."
 

  

mercoledì 16 agosto 2023

Quando Meloni chiedeva l’abolizione delle accise sui carburanti


Meloni: "Mai promesso il taglio delle accise". Ma il programma elettorale di Fratelli d'Italia la smentisce.

Nel documento si citano le misure che il partito avrebbe messo in campo in caso di vittoria alle elezioni. Tra queste anche la "Sterilizzazione delle entrate dello Stato da imposte su energia e carburanti e automatica riduzione di Iva e accise". Poi la presidente del Consiglio chiarisce: "Solo con maggiori entrate per aumento dei prezzi". 


"Tasse scandalose sul carburante: le accise e l’IVA pesano per poco meno del 70% del costo totale. Pressione fiscale che compromette tutta la nostra economia. Ma rischiamo un ulteriore aumento con le “clausole di salvaguardia” inserite dal Governo nella legge di Bilancio. Niente scherzi! Gli aumenti previsti vanno bloccati e le accise esistenti vanno progressivamente abolite" scriveva nel 2019 Giorgia Meloni a corredo di un video pubblicato sulla sua pagina Facebook. L'attuale premier, che all'epoca si batteva per l'abolizione delle accise sul carburante, metteva in scena un finto rifornimento a una stazione di servizio spiegando come su 50 euro di benzina, solo 15 vanno al benzinaio mentre il restante allo Stato.

15 Agosto 2023
Nuovo record per la benzina: sulla A8 
2,72 euro al litro in modalità self service!!!

 
 

Serena Bortone legge in diretta il monologo di Antonio Scurati

«Giacomo   Matteotti   fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venu...