venerdì 30 agosto 2013

Mafia e Politica



Forse non sapeva che si trattava di denaro della mafia, ma l’origine della sua fortuna non si spiega in altro modo. Era di famiglia modesta. Suo padre era impiegato alla Banca Rasini.
Anni prima che lui comparisse, questa banca era già sospettata di riciclare dei fondi di dubbia origine. Berlusconi non ha mai voluto dire da dove erano venuti i miliardi di Milano 2. 
INDRO MONTANELLI (Intervista a Le Monde, 8 maggio 2001)

«Mio padre mi spiegò che Forza Italia era il frutto della cosiddetta trattativa tra Stato e mafia». Lo ha detto Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo, Vito, deponendo al processo per favoreggiamento alla mafia a carico del generale dell'Arma Mario Mori. Falsità senza logica, ha replicato Nicolò Ghedini, deputato del Pdl e avvocato del premier Silvio Berlusconi, mentre il senatore del Pdl Marcello Dell'Utri, uno dei fondatori di Forza Italia con il Cavaliere, ha annunciato una denuncia per calunnia di Ciancimino jr.

IN EFFETTI IN FATTI DICONO: 
BERLUSCONI Silvio (PDL) – 2 amnistie (falsa testimonianza P2, falso in bilancio Macherio); 2 assoluzioni per depenalizzazione del reato (falso in bilancio All Iberian, Sme-Ariosto); 8 archiviazioni (6 per mafia e riciclaggio, 2 per concorso in strage); 6 prescrizioni; 3 processi in corso (frode fiscale Mediaset, corruzione in atti giudiziari Mills, frode fiscale e appropriazione indebita Mediatrade).

MANGANO Vittorio -  è stato un criminale italiano pluriomicida legato a Cosa Nostra conosciuto - attraverso le cronache giornalistiche che hanno seguito le vicende processuali che lo hanno visto coinvolto - con il soprannome de "lo stalliere di Arcore", data l'attività che svolgeva presso la villa brianzola di Silvio Berlusconi. Fu definito da Paolo Borsellino una delle "teste di ponte dell'organizzazione mafiosa nel Nord Italia"

DELL’UTRI Marcello (PDL) – condannato per false fatture e frode fiscale, condannato in appello per tentata estorsione mafiosa, condannato in secondo grado a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.

DE GREGORIO Sergio (PDL) – indagato per riciclaggio e favoreggiamento della camorra, corruzione, concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata al riciclaggio.

FIRRARELLO Giuseppe (PDL) – condannato in primo grado per turbativa d’asta, richiesto rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa.

LANDOLFI Mario (PDL) – indagato per corruzione e truffa “con l’aggravante di aver commesso il fatto per agevolare il clan mafioso La Torre”.

MATACENA Onofio (PDL) - condannato a una pena di 5 anni e 4 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa. Una condanna datata 18 luglio 2012 e diventata definitiva nel giugno scorso.


MERCADANTE Giovanni (PDL) - condanna per associazione mafiosa a 10 anni e 8 mesi in primo grado, la corte d’appello di Palermo riscrive la storia dell’ex deputato regionale, mandandolo assolto e ordinando la revoca dei domiciliari a cui era sottoposto.


ROMANO Francesco Saverio (ex UDC, adesso ai “Responsabili” e attuale ministro dell’Agricoltura del Governo Berlusconi – marzo 2011) – nel 2003, è stato indagato dalla Procura di Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione. Il 1º aprile 2005 il gip ha accolto la richiesta di archiviazione della Procura con la seguente motivazione: «Gli elementi acquisiti non sono idonei a sostenere l’accusa in giudizio». Successivamente la Procura della Repubblica ha riaperto l’indagine per il sorgere di nuovi elementi, in seguito alle dichiarazioni del pentito Francesco Campanella.

VITO Alfredo (PDL) – Fu indagato, arrestato e processato per tangenti. Condanna definitiva e 2 anni patteggiati e oltre 4 miliardi di lire restituiti per 22 episodi di corruzione a Napoli. La Direzione distrettuale antimafia di Napoli chiese al Parlamento l’autorizzazione a procedere contro di lui anche per concorso esterno in associazione a delinquere di tipo mafioso, sospettando suoi rapporti con la Camorra (fu poi prosciolto). Patteggiò la condanna e restituì parte del malloppo. Quei quasi 5 miliardi sono stati impiegati per costruire un parco pubblico alla periferia di Napoli.





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