fonte : https://www.cristinavignato.com/i-registri-akashici
C’era una volta l’Akasha…la storia potrebbe iniziare così, se non fosse che l’Akasha c’era, c’è ancora e sempre ci sarà.
Ma cos’è l’Akasha? Secondo l’induismo l’Akasha, in sanscrito, è la “sostanza”, l’essenza di cui sono fatte tutte le cose, che pervade e contiene l’universo.
Ogni evento, ogni pensiero, ogni emozione viene “registrata” nell’Akasha.
Si narra che ci siano poi dei veri e propri registri akashici su cui è impresso ogni avvenimento di ogni anima di ogni essere senziente che si è incarnato su questo Pianeta. Su questo Archivio sono registrati tutte le situazioni, pensieri, emozioni, parole, intenzioni e azioni di un essere dalla sua separazione dalla Fonte fino al suo ritorno al punto di origine.
Questo registro quindi ci connette gli uni agli altri ed è la piu’ grande fonte di conoscenza a cui possiamo attingere, a questo si riferisce la Bibbia quando parla del “Libro della Vita”.
Al contrario di un semplice magazzino di memoria, quest’ Archivio akashico è interattivo, esercita una grandissima influenza nella nostra vita quotidiana. Ispira i sogni, provoca l’attrazione o la repulsione tra gli esseri umani, modella e forgia i livelli della consapevolezza umana.
Grandi sensitivi e veggenti, tra i quali Edgar Cayce (1877-1945) Madame Blavatsky (1831-1891) Alice Bailey (1880-1949) e Rudolf Steiner (1861-1925) per citarne solo alcuni, hanno saputo accedere alle memorie dell’anima dell’essere umano e alla memoria dell’Anima Planetaria trascrivendo le informazioni nei loro scritti.
Cayce per oltre 40 anni della sua vita ha avuto accesso alle informazioni contenute in quelle che lui chiamò “cronache akashiche” o “libro della memoria di Dio”.
Rudolf Steiner filosofo, pedagogista e fondatore della Società Antroposofica, possedeva la capacità di ricevere informazioni da oltre il mondo materiale, da un “mondo spirituale” e riteneva che la capacità di percepirlo poteva essere sviluppata.
Madame Blavatsky diceva: “L’ Akasha, Luce Astrale, può definirsi come l’Anima Universale, la Matrice dell’universo, il Mysterium Magnum dal quale tutto quanto esiste è nato per separazione o differenziazione”
Tutti i viaggi di reincarnazione dell’anima restano registrati in questi archivi, ma per una questione di autoconservazione l’essere cancella la sua memoria per non autodistruggersi conservando il ricordo di errori o traumi precedenti.
Avere accesso ai registri significa poter ottenere indicazioni per dirigersi verso l’obiettivo che l’essere ha stabilito di raggiungere prima di incarnarsi.
Ottenere una lettura dei propri registri Akashici equivale a consultare una cartina prima di intraprendere un viaggio: probabilmente la meta verrebbe raggiunta comunque, ma consultando la mappa si evitano deviazioni inutili.
In quest’esperienza a differenza di quanto avviene in una regressione, non c’è bisogno di rivivere le diverse morti per imparare il significato di una vita. Esso può esserci svelato dai Maestri Custodi dei registri Akashici, che sanno tutto di noi e conservano amorevolmente tutta l’informazione che ci riguarda nelle varie incarnazioni.
I Maestri ci svelano solo il tipo e la quantità d’informazione che la nostra anima è in grado di contenere al momento della lettura. Per non interferire nella nostra vita e nell’attuazione del nostro libero arbitrio, l’informazione ricevuta sarà sempre compatibile al momento evolutivo in cui ci troviamo.
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