
Cosa penso dello sciopero indetto per Gaza? Da un lato c’è il bisogno legittimo di mostrare solidarietà verso i civili palestinesi, vittime di una crisi umanitaria gravissima. Dall’altro, però, è lecito chiedersi quanto sia autentica questa preoccupazione e quando invece uno sciopero diventi soprattutto un’occasione per acquisire visibilità, consensi o rafforzare l’identità politica o sindacale, senza incidere davvero sulla realtà.
Non voglio negare il diritto allo sciopero, né sminuire l’urgenza della situazione a Gaza. Ma chiedo che chi promuove azioni del genere lo faccia con responsabilità: indicando obiettivi chiari, concreti e misurabili; mettendo in luce non solo il dolore, ma anche le vie legali, diplomatiche e operative per contribuire (corridoi umanitari, cooperazione, aiuti, pressione internazionale); evitando che la protesta diventi uno slogan per sembrare più sensibili o “etici”; ricordando sempre che le vittime reali non sono un palcoscenico, ma persone verso cui occorre agire, non solo parlare.
Nessun commento:
Posta un commento