domenica 8 ottobre 2017

Internet USA vs Italia


Il Rapporto sullo Stato di Internet di Akamai, riferito all'ultimo trimestre del 2016, ci mette ancora una volta di fronte al fatto che il nostro paese occupa ancora le ultime posizioni al mondo in fatto di velocità della rete e di adozione della banda larga. L’Italia è al 58° posto nel mondo per velocità a 8,7 Mbps. La Norvegia è a 23,6 Mbps con una crescita annua del 26%.


L’Italia è una Repubblica fondata sui 56K, in pratica la velocità di Internet negli anni 90. Su 28 Paesi dell’Ue è al 25° posto dell’indice europeo di digitalizzazione (Desi). E se in Corea del Sud, leader mondiale, la velocità media di connessione è di 20,5 megabit, e in Svezia, leader europeo, è di 17,4 mega, noi siamo fermi a 5,4 mega. In Italia il servizio universale garantito per legge è fermo al doppino di rame collegato al modem. Per questo, mentre giovedì è atteso l’ennesimo lancio del piano di governo sulla banda ultralarga, l’Autorità garante nelle comunicazioni chiede un salto tecnologico nella qualità minima dei servizi di accesso a Internet. «In Italia ci sono le condizioni per passare dai 56K ad almeno 2 mega» spiega il presidente dell’Agcom Angelo Cardani. 2 mega vuol dire il minimo necessario per parlare di Adsl, un sistema di connessione che a oggi è preistoria. Intendiamoci, qui stiamo ancora discutendo di «accesso efficace» alla Rete, mentre ci sono Paesi come la Finlandia che dal 2010 garantiscono un megabit gratuito a ogni cittadino, nella convinzione che Internet sia un bene (pubblico) necessario. Per capirsi: 56K è la banda stretta. Con l’Adsl si entra nella banda larga che ancora domina in Italia. Il mondo è proiettato ormai verso la banda ultralarga, cioè una velocità che va da 30 mega in su, più facile da ottenere grazie alla fibra ottica. I ritardi dell’Italia sono sintetizzati in cifre impietose. La copertura di banda ultralarga (superiore a 30 mega) è ferma al 44% contro una media Ue del 71%. Quella a 100 mega è inchiodata al 10,2% contro l’85% richiesto dall’Europa entro il 2020. Gli italiani che hanno abbonamenti sopra i 30 mega sono il 5,4% (il 30% nell’Ue).

In Italia se entri in un negozio....molto probabilmente non ha internet, se lo ha, devi pregare il titolare per avere la password del wi-fi e per giunta la linea è lentissima, in America...NO !!!

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