W LA LIBERTA' DI PENSIERO DI UN OPERAIO METALMECCANICO !!!
Quando ho fame, mangio. Quando ho sete, bevo. Quando sento di dover dire qualcosa, la dico...
Quando un lavoratore lotta da solo, può essere ignorato. Ma quando tutti i lavoratori si alzano insieme, la loro voce diventa impossibile da zittire.
Uniti difendiamo la dignità, i diritti e il valore del nostro lavoro.
Uniti possiamo affrontare le ingiustizie, contrastare lo sfruttamento e costruire un futuro più giusto per tutti.
Ogni contratto conquistato, ogni aumento, ogni diritto sociale è nato dall’impegno collettivo, dalla solidarietà, dalla convinzione che solo insieme si cambia davvero.
Per questo non dobbiamo mai lasciare nessuno indietro: l’attacco a uno è un attacco a tutti.
Oggi più che mai serve unità, organizzazione e coraggio.
Di fronte a chi vuole dividere, noi rispondiamo con la solidarietà.
Di fronte a chi ci vuole deboli, rispondiamo con la forza della comunità.
Perché la storia del movimento dei lavoratori lo insegna da sempre: uniti si vince.
A ventotto anni ho firmato un contratto, dopo anni di nero e di promesse vuote. Mi sembrava vita che ricominciava: soldi veri, dignità, il futuro in mano.
Ho ringraziato quel lavoro: con lui ho costruito una famiglia, ho messo su casa, ho portato pane a tavola. Ma a quale prezzo? Notti rubate al sonno, corpo spezzato sulle macchine, salute barattata per uno stipendio.
E oggi cosa resta? Dolori che mi svegliano prima della sveglia, cassa integrazione come condanna silenziosa, troppo vecchio per reinventarmi, troppo giovane per riposare.
Il futuro dei metalmeccanici non c’è più: fabbriche che chiudono, mani che restano sospese, sudore che non vale niente. Siamo una categoria allo sbando, futuro cancellato come ruggine sul ferro.
E mi guardo allo specchio: vedo un uomo che ha dato tutto, in cambio di cicatrici e incertezze. Eppure ancora parlo, ancora resisto, perché la nostra voce non devono seppellirla nel silenzio.
Abbiamo dato tutto e ci hanno tolto tutto. Siamo ruggine, siamo numeri, siamo voci che gridano: non spegneteci!
P.S.: se dobbiamo fare uno sciopero, dobbiamo farlo a Roma, altrimenti è inutile.
Cosa penso dello sciopero indetto per Gaza? Da un lato c’è il bisogno legittimo di mostrare solidarietà verso i civili palestinesi, vittime di una crisi umanitaria gravissima. Dall’altro, però, è lecito chiedersi quanto sia autentica questa preoccupazione e quando invece uno sciopero diventi soprattutto un’occasione per acquisire visibilità, consensi o rafforzare l’identità politica o sindacale, senza incidere davvero sulla realtà.
Non voglio negare il diritto allo sciopero, né sminuire l’urgenza della situazione a Gaza. Ma chiedo che chi promuove azioni del genere lo faccia con responsabilità: indicando obiettivi chiari, concreti e misurabili; mettendo in luce non solo il dolore, ma anche le vie legali, diplomatiche e operative per contribuire (corridoi umanitari, cooperazione, aiuti, pressione internazionale); evitando che la protesta diventi uno slogan per sembrare più sensibili o “etici”; ricordando sempre che le vittime reali non sono un palcoscenico, ma persone verso cui occorre agire, non solo parlare.
Il Santo Prepuzio è uno di quegli argomenti che unisce storia religiosa, curiosità medievali… e un sacco di spunti per battute assurde.
Frasi da ridere sul Santo Prepuzio
"Il
Santo Graal era troppo mainstream. Io cerco il Santo Prepuzio!"
"Altro
che reliquie: questo è l’unico caso in cui si può dire che è roba… di
pelle."
"Pare
che fosse custodito in un monastero… speriamo non in un portachiavi."
"C’è
chi ha visto la Madonna. Io mi accontento di trovare il prepuzio."
"Uno
per ogni chiesa. Alla fine Gesù doveva avere una fisarmonica al posto del
pisello!"
"Altro
che miracolo: far sparire e riapparire un prepuzio per secoli è un numero
da David Copperfield!"
"Il
Santo Prepuzio è l’unica reliquia che ti fa dire: 'Ma davvero volevi
conservarla?'"
"Se
lo trovano, Netflix ci fa una docuserie: True Cut – La reliquia
scomparsa."
"Dio
disse: ‘Questo è il mio corpo’. E il Medioevo prese la cosa un po’ troppo
alla lettera."
"Il
Vaticano lo ha smarrito… il che lo rende l’unico prepuzio ufficialmente
classificato come ‘top secret’."
Monologo Comico: "Il Santo Prepuzio e le Reliquie
Scomode"
“Avete mai sentito parlare del Santo Prepuzio? Sì,
esiste davvero. È una reliquia. E non una qualunque. È tipo… l'USB originale
del cielo. Una cosa minuscola, ma con dentro tutta la fede!”
“Nel Medioevo c'erano almeno 18 chiese che dicevano di
averlo. Diciotto! Gesù, poveretto, doveva avere un prepuzio da boa
constrictor per moltiplicarlo così tanto!”
“E ognuno diceva: ‘No, il mio è quello vero!’. Ma come si fa
a verificare l'autenticità? Non è che puoi fare un test del DNA e confrontarlo
con… con cosa? Con l’acqua del Giordano?!”
“A un certo punto, uno studioso ha detto che forse il Santo
Prepuzio è asceso al cielo insieme a Gesù. Quindi adesso è lì… in
paradiso… fluttuante… tipo un coriandolo sacro.”
“Pensate che nel 1900 il Vaticano ha vietato ufficialmente
di parlarne. È troppo imbarazzante, anche per loro! Cioè, puoi dire che una
statua piange sangue, che una suora ha le stimmate… ma appena dici ‘prepuzio’,
parte il silenzio stampa!”
“Io me lo immagino il povero Gesù, lassù, che guarda giù e
dice: ‘Ragazzi, vi avevo detto di amare il prossimo… non di collezionare il
mio pisello!’”
Per chi creda sia un fake ecco il link con i dati storici: