Questa sistemazione trae origine dal fatto che l'etica come disciplina specializzata è stata 'inventata' dai Greci o, meglio, dai filosofi greci. Nei Topici Aristotele dice che in una scuola filosofica si potevano discutere questioni logiche, fisiche o etiche, e spesso nelle proprie opere fa dell'etica una scienza pratica che, a differenza delle scienze teoretiche rivolte alle cose necessarie, sulle quali non si può intervenire, verte sulle azioni umane. Come attesta Diogene Laerzio nelle Vite dei filosofi, gli antichi ritenevano che la distinzione tra logica, fisica ed etica fosse nata nell'Accademia, cioè nella scuola di Platone, e che fosse condivisa da tutte le scuole filosofiche successive. Nell'interpretazione corrente della nostra storia intellettuale, dominata dal primato della civiltà greca, la nascita della filosofia presso i Greci è considerata la scoperta di una forma universale di sapere, e la comparsa dell'etica quale disciplina autonoma è spesso vista come uno stadio successivo a quello in cui la morale si esprime più primitivamente in leggi, in massime e nella letteratura religiosa o poetica, come accade nelle civiltà diverse da quella greca o nella civiltà greca arcaica.
Come può definirsi l'etica?
L'etica è sia un insieme di norme e di valori che regolano
il comportamento dell'uomo in relazione agli altri, sia un criterio che
permette all'uomo di giudicare i comportamenti, propri e altrui, rispetto al
bene e al male.
Quale filosofo parla di etica?
Aristotele
Termine introdotto da Aristotele per designare le sue
trattazioni di filosofia della pratica; indica quella parte della filosofia che
si occupa del costume, ossia del comportamento umano.
Perché l'etica è importante?
Grazie ai valori etici fondamentali del rispetto e della
correttezza, l'etica funge da diga morale, per arginare le conseguenze
potenzialmente catastrofiche di un egoismo dilagante.
Quanti tipi di etica esistono?
L'etica è una parte della filosofia dedicata alla
riflessione morale, ed è divisa in tre rami o tipi: metaetica, etica normativa
ed etica applicata.
Quali sono i quattro principi etici?
Childress e Beauchamp nel 1979, hanno elaborato quattro
principi (autonomia, non-maleficienza, beneficienza, giustizia) che dovrebbero
fungere da guida. Detti Principi sono uno schema di teoria etica per
l'identificazione, l'analisi e la soluzione dei problemi etici.
Qual è il fine dell'etica?
La virtù etica consiste nella scelta del giusto mezzo che si
trova tra i due opposti (per esempio: coraggio giusto mezzo tra viltà e la
temerarietà; magnanimità è il giusto mezzo tra vanità e umiltà). La principale
tra le virtù etiche è la giustizia, alla quale Aristotele dedica
l'"Etica".
Cos’è l'etica del sindacalista (
I tempi complessi che stiamo vivendo ci impongono, oggi più
che mai, di interrogarci sul concetto di etica nel sindacato. Vorrei
soffermarmi su ciascuna delle tre parole che compongono questa frase
("etica nel sindacato") per cercare di spiegare al meglio il
ragionamento che intendo fare.
Etica o morale?
Innanzitutto, non da ora, ritengo che sia opportuno
parlare di "etica" e non di "morale", anche se spesso i due
termini si sovrappongono nel linguaggio di tutti i giorni. L'etica, che in
filosofia analizza il comportamento ritenuto corretto, contiene nel suo più
profondo significato la ricerca di uno o più criteri che permettono alla
persona di gestire in modo consono la propria libertà. Concetti che si uniscono
perfettamente all'etimologia del vocabolo "sindacato" che, come è
noto, deriva dal greco e significa insieme per la giustizia. Da questo punto di
vista la preposizione "nel" della frase che sto analizzando è parte
sostanziale e non secondaria. Dunque l'etica (non la morale, che indica la
condotta diretta da norme ed è sostanzialmente oggetto di studio dell'etica) nel
sindacato riguarda i comportamenti delle persone che agiscono nelle
organizzazioni e che, anche questo va detto con grande chiarezza, non sono
immuni dagli stessi problemi e dalle stesse debolezze o vizi che si possono
incontrare in tutte le comunità umane.
La conquista della credibilità
Ci vuole moltissimo per conquistare credibilità e fiducia, ma ci vuole poco, anzi pochissimo, per distruggere tutto questo con atteggiamenti che primariamente offendono l'intelligenza di chi li porta avanti. Non c'è bisogno di scomodare Max Weber per sapere che in fondo l'etica del sindacalista non è altro che l'etica della responsabilità. Perché nella vita sociale (e sindacale) le nostre azioni generano conseguenze. Spesso ben al di là delle nostre intenzioni.