mercoledì 22 maggio 2024

Diritto al voto

 

Chi cerca di non far votare le persone può essere motivato da vari fattori, spesso legati a interessi personali, politici o ideologici. Ecco alcune tipologie di persone o gruppi che potrebbero cercare di limitare il diritto di voto e le loro possibili motivazioni:

  1. Leader autoritari o dittatori: Questi individui possono cercare di limitare il diritto di voto per mantenere il potere e controllare il risultato delle elezioni. Spesso vedono il voto libero e aperto come una minaccia alla loro autorità.

  2. Politici e partiti: Alcuni politici o partiti potrebbero tentare di limitare il voto di gruppi specifici (per esempio, minoranze etniche, giovani, o persone a basso reddito) che sono più propensi a votare per i loro avversari. Questo può avvenire attraverso leggi restrittive, come requisiti di identificazione più severi o la riduzione dei seggi elettorali in aree particolari.

  3. Gruppi di interesse o lobby: Alcuni gruppi di interesse potrebbero cercare di influenzare le elezioni a loro favore limitando il voto di gruppi che si oppongono alle loro posizioni o interessi.

  4. Individui con pregiudizi: Persone con pregiudizi razziali, etnici, religiosi o di altro tipo potrebbero cercare di limitare il voto di determinati gruppi per mantenere lo status quo o per prevenire cambiamenti sociali che considerano sfavorevoli.

  5. Burocrati o funzionari elettorali: In alcuni casi, funzionari elettorali corrotti o incompetenti potrebbero limitare il voto attraverso la manipolazione dei processi elettorali, come la soppressione degli elettori o la manipolazione delle liste elettorali.

Le persone o i gruppi che cercano di limitare il diritto di voto spesso operano con motivazioni che vanno dal mantenimento del potere personale o politico alla preservazione di determinati privilegi o interessi. Questo comportamento è generalmente visto come antidemocratico, poiché mina i principi fondamentali di uguaglianza, rappresentanza e partecipazione su cui si basa la democrazia.

 

mercoledì 15 maggio 2024

Inno dei lavoratori


 
Su fratelli, su compagne, su, venite in fitta schiera: sulla libera bandiera splende il sol dell'avvenir. 
Nelle pene e nell'insulto ci stringemmo in mutuo patto, la gran causa del riscatto niun di noi vorrà tradir. 
Il riscatto del lavoro dei suoi figli opra sarà: o vivremo del lavoro o pugnando si morrà. 
o vivremo del lavoro o pugnando si morrà. o vivremo del lavoro o pugnando si morrà. 
La risaia e la miniera ci han fiaccati ad ogni stento come i bruti d'un armento siam sfruttati dai signor. 
I signor per cui pugnammo ci han rubato il nostro pane, ci han promessa una dimane: la dima si aspetta ancor. Il riscatto del lavoro... 
L'esecrato capitale nelle macchine ci schiaccia, l'altrui solco queste braccia son dannate a fecondar. 
Lo strumento del lavoro nelle mani dei redenti spenga gli odii e fra le genti chiami il dritto a trionfar. 
Il riscatto del lavoro... 
Se divisi siam canaglia, stretti in fascio siam potenti; sono il nerbo delle genti quei che han braccio e che han cor. 
Ogni cosa è sudor nostro, noi disfar, rifar possiamo;
la consegna sia: sorgiamo troppo lungo fu il dolor. 
Il riscatto del lavoro... 
Maledetto chi gavazza nell'ebbrezza dei festini, fin che i giorni un uom trascini senza pane e senza amor. 
Maledetto chi non geme dello scempio dei fratelli, chi di pace ne favelli sotto il pie dell'oppressor. Il riscatto del lavoro... 
I confini scellerati cancelliam dagli emisferi; i nemici, gli stranieri non son lungi ma son qui. Guerra al regno della Guerra, morte al regno della morte; contro il dritto del del più forte, forza amici, è giunto il dì. Il riscatto del lavoro... 
O sorelle di fatica o consorti negli affanni che ai negrieri, che ai tiranni deste il sangue e la beltà. 
Agli imbelli, ai proni al giogo mai non splenda il vostro riso: un esercito diviso la vittoria non corrà. 
Il riscatto del lavoro... 
Se eguaglianza non è frode, fratellanza un'ironia, se pugnar non fu follia per la santa libertà; 
Su fratelli, su compagne, tutti i poveri son servi: cogli ignavi e coi protervi il transigere è viltà. 
Il riscatto del lavoro...
 
fonte Wikipedia: 

L'Inno dei lavoratori, noto anche come il Canto dei lavoratori o l'Inno del Partito Operaio Italiano, è un inno socialista italiano scritto da Filippo Turati e musicato da Amintore Galli.

Pubblicato nel marzo del 1886, l'inno fu composto per il Partito Operaio Italiano, guidato da Costantino Lazzari.Divenne rapidamente popolare, ed è considerato una delle canzoni storiche più significative del movimento operaio italiano, accanto a Bandiera rossa, L'Internazionale, e l'Inno del Primo Maggio. Fu censurato dai successivi governi del Regno d'Italia, inclusi durante la prima guerra mondiale e sotto l'Italia fascista.

Nonostante la popolarità dell'inno, i suoi autori ne erano imbarazzati. Turati in seguito dichiarò il poema "un peccato giovanile poetico", mentre Galli mantenne nascosta la sua autoria della musica, ed era tormentato dalla paura e dallo stress nella sua vita successiva a causa della sua popolarità e della censura. 

venerdì 10 maggio 2024

Insieme possiamo fare la differenza

 

Votare è il modo migliore per far sentire la vostra voce, siete sicuri di voler essere rappresentati da chi, puntando su eventuali vuoti di memoria delle maestranze, si propongono come "soggetti capaci"?

 

Ogni campagna elettorale, e questa non farà eccezione, farà emergere il problema delle false promesse.

Chi pensa di raccogliere i voti per la "sua bella faccia" in realtà è un venditore di fumo (e ne abbiamo avuti già troppi in passato).

Per la situazione che stiamo vivendo, abbiamo bisogno di persone che ci rappresentino, persone trasparenti nelle loro azioni, che rendano conto delle loro decisioni e agiscano sempre nell'interesse del collettivo, evitando conflitti d'interesse e comportamenti discutibili.

In questi pochi mesi, credo di aver dimostrato quello che ho sempre dichiarato, cioè il voler cambiare il modo di fare sindacato nella nostra azienda. 

Mi sono impegnato ad essere un rappresentante trasparente, onesto e diligente, sempre pronto ad ascoltare le vostre preoccupazioni, suggerimenti e idee. 

Se dovessi essere riconfermato in questo ruolo, mi impegno già da ora a lavorare instancabilmente per tutelare gli interessi di tutti i dipendenti, promuovere un ambiente di lavoro sicuro, equo e inclusivo, e garantire che le nostre voci siano ascoltate e rispettate.

Il mio obiettivo principale sarà sempre quello di favorire un dialogo aperto e costruttivo tra la direzione e i dipendenti, affinché insieme possiamo affrontare le sfide che ci attendono, migliorare le condizioni lavorative e perseguire opportunità di crescita professionale per tutti.

La vostra fiducia è fondamentale per me, e farò del mio meglio per meritarmela in futuro e ogni giorno. Vi invito quindi a sostenermi in questa candidatura e ad unirvi a me nel perseguire un futuro migliore per tutti noi.

Insieme possiamo fare la differenza e costruire un ambiente di lavoro più giusto, inclusivo e gratificante per tutti. 

Grazie per l'attenzione e per il vostro sostegno.

De Renzo Domenico Dante

 


Basta

  Camminiamo in questo mondo,   tra sogni e illusioni,   cercando un po' di pace,   un mondo senza divisioni.   Abbiamo visto ...