Nel 1913 Giuliano Kremmerz, da poco stabilitosi a Beausoleil, dava
inizio alla diramazione delle Lunazioni, I-II-III ciclo, annotazioni
sulle influenze siderali e lunari sulle piante, i medicamenti le
infermita’ del corpo umano ed i prognostici di guarigione e morte.
Diffuse originariamente, pro Schola, in fascicoli mensili “fuori
commercio”, nel 1992 vennero raccolte ed integralmente pubblicate in un
unico volume a cura dell’Editrice Miriamica. In numero complessivo di
221, corrispondono ai cicli lunari intercorrenti tra il 7 marzo 1913 ed
il 19 dicembre 1930. Vengono descritte singolarmente in specifiche
puntate comprendenti: 1) indicazioni astrologiche fra cui la data di
inizio, le costellazioni, i segni zodiacali dei decani relativi; 2)
notizie introduttive, comprendenti il nome della Luna ( p.es: Sisha per
la 14°, Aurt per la 38°, Maradin per le diciotto lune comprese tra la
119° e la 136° ) e le influenze generali sugli eventi naturali; 3) i tre
cicli lunari I II e III e cioè i raggruppamenti astrologici di più lune
successive, a periodicita’ ciclica, trasmessi al Kremmerz dal suo
Maestro Izar, identificabile con lo studioso italico citato come Anonimo
Napolitano.
Il I ciclo è di origine egizio-caldea; si riproduce
ogni 28 anni lunari e 28 giorni. È il piu’ ricco di informazioni, dà i
nomi alle lune e specifica le loro influenze. Non è mai stato completato
per la sopravvenuta morte del Kremmerz ed è pertanto mancante degli
ultimi 116 mesi lunari. Il II ciclo è di origine medioevale e trae
spunto da astrologi e cabalisti che vanno dal secolo XI al XVII con
qualche inesattezza nelle informazioni. Si ripete ogni 17 anni lunari
meno 28 giorni. Il III ciclo deriva dall’astrologia degli arabi del
periodo anteriore e contemporaneo alla loro dominazione in Spagna, ma
comprende anche Autori non Arabi quali Izar, Mamo-Rosar, Paracelso,
Cardano e Fioravanti. Si riproduce ogni 11 anni solari e 22 giorni.
Tutti e tre i cicli sono caratterizzati da specifiche influenze sia
sulle piante, che sui medicamenti e le malattie.
Le influenze
lunari sul corpo umano e sui morbi – scrive Kremmerz – fanno parte di
una dottrina iniziatica che fu sempre tenuta secreta. Nessuno puo’
accontentare…, per una ragione ovvia, chiunque desideri avere una chiave
del metodo lunare e anche un sistema per intendere la concezione
filosofica che gli antichi iniziati si formavano della terapeutica e
della divisione dei morbi. Di sicuro il metodo lunare rientra in una
dottrina filosofico-sacerdotale ermetica, propriamente occidentale,
antichissima, plurimillenaria, le cui origini risalgono ai Caldei,
sacerdoti-astrologi-medici di origine atlantidea, che a loro volta la
trasmisero all’Egitto più arcaico. A quei tempi la medicina era
considerata “sacra“ ed era patrimonio esclusivo di caste sacerdotali,
quali quella del Tolom, collegio egizio che studiava le influenze degli
astri; queste gelosamente la custodivano, la celavano al volgo e la
rivelavano, al bisogno, solo in maniera codificata in occasione di
attività rituali, svolte nei templi consacrati alla terapeutica, quali
quelli dedicati a Kons ed a Serapide. Kons era un Dio sanatore: guariva
tutti i mali e tutti i malati. Nei suoi templi, come per esempio in
quello di Ur in Caldea, i malati si riunivano per ricevere un responso
ai loro mali. Il sacerdote officiante si collocava in simulacri vuoti
del Dio e dietro ispirazione parlava e dava risposta alle richieste. A
molti malati veniva ordinato di dormire nel tempio e la notte, al buio,
Kons compariva volando o camminando sopra i malati, circondato da
serpenti, espressione simbolica antica della scienza terapeutica rimasta
oggigiorno nel caduceo dell’arte medica e farmaceutica: coloro che
venivano toccati dai serpenti avevano la certezza della guarigione.
Serapide era un Dio solare, sanatore di ogni infermità, di severa
condotta e larga indulgenza pei giovani, era rappresentato con un
serpente attorcigliato al corpo: i postulanti entravano nel tempio a lui
dedicato, denominato pertanto Serapeo e, dopo il digiuno purificatorio,
assistevano al culto per ottenere la manifestazione responsiva dei
sacerdoti con l’indicazione dei medicamenti o dei consigli, in genere di
natura ben diversa dalle aspettative dei richiedenti. Il suo culto ebbe
grande seguito in Egitto, tanto che al tempo degli Antonini esistevano
ben 42 Serapei, ma ampiamente si diffuse anche in tutto il Mediterraneo.
La colonizzazione greca, lo scambio culturale tra gli stessi popoli
navigatori del bacino, l’invasione romana con gli incendi, la
distruzione dei templi, la persecuzione e la migrazione delle caste
sacerdotali ne favorirono il naturale innesto nel tessuto italico di
origine tirrenico-etrusco-sabina, di derivazione atlantidea, e di
tradizione pitagorica. In particolare il culto si diffuse in Campania,
in seguito all’attività in questa regione di un gruppo di sacerdoti che
si stabilirono nel quartiere più meridionale di Napoli, denominato in
seguito Nilense, ed a Roma, presso l’Isola Tiberina, ad opera del grande
medico Esculapio. Furono costruiti numerosi Serapei, il più antico a
Pozzuoli e la tradizione terapeutica egizio-caldea proseguì, assorbita e
sviluppata dagli arabi anche nelle loro università, quale quella di
Geber in Spagna, successivamente transitando, attraverso gli studiosi
cabalisti ed astrologi medioevali, a Izar, che annotò qui e là una
decifrazione delle Tavole del Tolom, riportando numerose indicazioni nei
suoi libri con i commenti di B-ANUR di Tebe. Giuliano Kremmerz la
divulgò, modernizzandola nell’esposizione per la mentalita’ in corso,
pur trasferendone fedelmente le indicazioni a lui giunte, tal quali
formulate dalla tradizione terapeutica degli antichi medici sacerdoti.
Questi, pur non avendo a loro disposizione strumenti quali la chimica,
la microscopia e la radiologia, erano giunti alla profonda conoscenza
scientifica delle Leggi della Natura intesa come Unita’ Sintetica.
Infatti ogni essere trova in essa il bene e la salute nella
convibrazione armonica con il tutto: creature, uomini, animali, piante,
minerali, pianeti, astri e le forze tutte, visibili od invisibili che
siano, compresa quella elettro-magnetica. Quest’ultima, come forza viva
intereagente ed intereattiva e dotata anche di proprieta medicali, è
posseduta ed emanata sotto forma di aura dall’Universo in toto ma anche
da tutti i corpi viventi, stelle e pianeti compresi. Anche la Luna
precisa Kremmerz, quale… esponente delle mutabilità ha … gli attributi
dell’elettro-magnetismo che influisce sulla natura terrestre: aumento,
diminuizione, vita vegetale ed animale; alta e bassa marea; azione sulla
materia, sulle piante, sull’uomo, sul sistema nervoso, sul sonno, sul
riposo, sull’esaltazione, sull’intelletto e sull’anima delle cose
viventi. Inoltre Egli sostiene…Tutte le influenze planetarie e stellari
sono coordinate al magnetismo terrestre del quale si conosce
profanamente poco. Ora questo magnetismo terrestre che procede in
coordinanza dalle influenze planetarie e stellari è omologo e coordinato
al magnetismo umano…in tutte le infermita’ organiche il punto colpito è
il centro magnetico del corpo organizzato, uomo, animale, piante,
minerali… Se la malattia è un disordine magnetico, il medicamento deve
essere un equilibrante per forza magnetica, e quando l’influenza astrale
è simpatica al magnetismo di un determinato rimedio, il magnetismo aura
del rimedio è convertito in corrente e sana. Cosi’ il rimedio diviene
tramite virtuale, intelligente, cosciente delle sue potenzialità
terapeutiche, qualunque sia la sua origine e la sua struttura, e si pone
in relazione con l’organismo malato secondo le due leggi universali dei
simili e dei contrari.