mercoledì 24 luglio 2024

Basta

 

Camminiamo in questo mondo, 

tra sogni e illusioni, 

cercando un po' di pace, 

un mondo senza divisioni. 

Abbiamo visto troppe lacrime, 

troppi cuori spezzati, 

è tempo di fermarci, 

e di non essere più combattenti.  

 

[Ritornello]

Basta, basta con le guerre, 

basta, voglio vedere il sole, 

basta, nessun odio nel cuore, 

basta, basta, lasciamo l’amore.

 

Abbiamo creato confini, 

e muri tra le nazioni, 

dimenticando che siamo 

tutti della stessa terra. 

Lasciamo che le differenze 

diventino la nostra forza, 

abbracciamo la diversità 

e viviamo senza paura.  

 

[Ritornello]

Basta, basta con le guerre, 

basta, voglio vedere il sole, 

basta, nessun odio nel cuore, 

basta, basta, lasciamo l’amore.

 

 [Bridge]

 Un mondo senza religioni 

che ci divide e ci separa, 

un mondo di speranze nuove, 

dove ogni vita è sacra. 

Camminiamo insieme ora, 

mano nella mano, 

costruiamo un futuro 

dove c'è spazio per ogni umano.

 

 [Ritornello]

Basta, basta con le guerre, 

basta, voglio vedere il sole, 

basta, nessun odio nel cuore, 

basta, basta, lasciamo l’amore.  

 

[Outro] 

È tempo di svegliarci, 

e di sognare in grande, 

un mondo di pace, 

dove l'amore è il solo comandamento. 

Basta, basta, lasciamo l’amore, 

basta, basta, per un mondo migliore.

 

 

martedì 9 luglio 2024

VERSI AUREI DI PITAGORA



I “Versi Aurei” costituiscono l'essenza dell'insegnamento Pitagorico; essi non sono direttamente riferibili al filosofo, ma costituiscono una “summa” dei dogmi della “scuola italica”, messa per iscritto dai Pitagorici che seguirono la via del Maestro dopo la morte di quest'ultimo, per istruire coloro che sarebbero venuti dopo di loro. Questi principi erano l'unico strumento che consentiva agli adepti di seguire la via
divina e di elevare lo spirito, essenza suprema di ciascun individuo, fino al raggiungimento dell'“estinzione delle sofferenze terrene” per mezzo dell'unione tra lo spirito “individuale” dell'iniziato e Dio, concepito come unica fonte creatrice del tutto.

 PREPARAZIONE

Anzi tutto venera gli Dei immortali, com'è stabilito per legge.

E osserva il giuramento, e poi onora gli incliti Eroi e i Demoni
sotterranei, secondo il culto stabilito.

PURIFICAZIONE

 Onora i genitori e i parenti prossimi,
e degli altri uomini ti farai amico chi per virtù sia ottimo.


Cedi alle dolci parole e alle opere giovevoli.


Non odierai per lieve fallo l'amico tuo, per quanto puoi:
poiché il potere abita vicino alla necessità.


Queste cose imprimi nella mente,
avvezzati poi a dominare queste altre:
anzitutto il ventre e il sonno e la lussuria e l'ira.


Non farai cosa turpe né con gli altri né da solo.
E più di tutti abbi vergogna di te medesimo.


Pratica la giustizia nelle opere e nelle parole. Non abituarti ad agire senza ragione in alcuna cosa.
 

Sappi che morire e fissato dal destino per tutti. Le ricchezze amano ora affluire ora andare in fumo.


Quanti dolori per volontà divina soffrono i mortali:
la parte che ti tocchi, sopporta con serenità, ne sdegnarti.


Conviene anche porvi rimedio, per quanto puoi. E di questo pure ricordati,
che ai buoni non molti di tali dolori assegna il destino.


Agli uomini molte parole buone e cattive cadono di bocca,
dalle quali non lasciarti colpire ne traviare. Ma se qual cosa di falso si dica, sopporta serenamente.


E ciò che ti dirò, si osservi in ogni cosa. Nessuno ti induca ne con parole, ne con fatti a fare e a dire
cosa che non sia per il tuo meglio.


Rifletti prima di agire, affinché non faccia cose insensate. Fare o dire cose stolte è cosa d'uomo miserabile,
ma compi cose dellequali in seguito non ti abbia a pentire.


Non fare alcuna delle cose che non sai, ma apprendi quanto bisogna
che tu sappia, e così trascorrerai una piacevolissima vita.


Bisogna non trascurare la sanità di corpo,
ma serbare la misura nel bere e nel cibo e nelle esercitazioni fisiche.


Chiamo misura quel tanto che non ti cagionerà molestia. Avvezzati a un modo di vita puro, austero
e guardati dal fare cose che suscitano invidia.


Non spendere inopportunamente, come fa chi ignora ciò che è bello,
ma neppure sii illiberale: in ogni cosa ottima è la misura. Fa quelle cose che non ti possano nuocere; rifletti prima di agire.

PERFEZIONE

 Né accogliere il sonno sui molli occhi,
prima che non abbia riandato tre volte ciascuna delle opere del giorno. In ché errai ? Che cosa feci ? Quali dovere omisi ?


E incominciando dalla prima azione passa a tutte le altre. E poi delle cattive azioni che hai commesso rimproverati, delle buone rallegrati.


Affaticati intorno a queste cose, queste medita, queste devi amare:
queste ti guideranno sulle orme della virtù divina.


Sii, per colui che rivelò alla nostra anima la tetrade fonte dell'eterna natura. Ma accingiti all'opera dopo aver supplicato gli Dei che abbia buon fine.


Quando di tutto questo avrai acquistato dominio conoscerai
l'essenza degli Dei immortali e degli uomini mortali,
e come ogni cosa proceda e come si arresti.


Conoscerai per quanto è giusto che la natura in ogni cosa
è simile a sé stessa. Così né tu spererai le cose
che non sono sperabili, né alcuna cosa ti rimarrà ignota.


Conoscerai che gli uomini da sé stessi si procacciano i mali:
infelici, che, stando loro vicini i beni, non vedono ne intendono. E pochi conoscono la liberazione dai mali.


Tale destino turba le menti dei mortali:
essi quasi ruote or qua or là sono sospinti soffrendo mali infiniti. Poiché la triste Discordia, loro congenita compagna, li rovina senza che se n'avvedano: la quale non si deve seguire, ma cedendo fuggire.


Oh Giove padre, tu libereresti tutti quanti da molti mali,
se rivelassi a tutti quale sia il proprio Demone.


Ma tu confida, perché divina è la stirpe dei mortali,
ai quali la sacra natura imbandisce e mostra apertamente tutte le cose.


E se tu vi avrai parte, ti dominerai nelle cose che io ti ordino,
ed essendoti pienamente risanato, libererai l'anima da questi travagli.


Ma astienti dai cibi di cui parlammo, avendo retto giudizio nelle
lustrazioni e nella liberazione dell'anima.


E considera ogni cosa, ponendo al di sopra di tutto
la mente, ottima auriga.


Ma se lasciato il corpo pervieni nel libero etere sarai
immortale dio, incorruttibile, né più mortale.

 fonte: https://www.famigliafideus.com/wp-content/uploads/2018/03/VERSI-AUREI-DI-PITAGORA.pdf

 

 

sabato 22 giugno 2024

Hasta Siempre Comandante Che Guevara

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Ernesto Guevara de la Serna, più noto come il Che (el Che in spagnolo: pronuncia /el 'ʧe/), Che Guevara o semplicemente Che (Rosario, 14 giugno 1928 – La Higuera, 9 ottobre 1967), è stato un rivoluzionario, guerrigliero, scrittore, politico e medico argentino.

Guevara fu membro del Movimento del 26 luglio e dopo il successo della rivoluzione cubana assunse un ruolo nel nuovo governo, secondo per importanza solo a Fidel Castro, suo alleato politico. Nella prima metà del 1965 lasciò Cuba per attuare la rivoluzione socialista in altri Paesi, prima nell'ex Congo belga (ora Repubblica Democratica del Congo), poi in Bolivia. L'8 ottobre 1967, a La Higuera (dipartimento di Santa Cruz), venne ferito e catturato da un reparto antiguerriglia dell'esercito boliviano assistito da forze speciali statunitensi costituite da agenti speciali della CIA. Il giorno successivo venne giustiziato sommariamente e mutilato delle mani nella scuola del villaggio. Il suo cadavere, dopo essere stato esposto al pubblico a Vallegrande, fu sepolto in un luogo segreto e ritrovato da una missione di antropologi forensi argentini e cubani, autorizzata dal governo boliviano di Sanchez de Lozada, nel 1997. Da allora i suoi resti riposano nel mausoleo di Santa Clara di Cuba.

La figura di Guevara ha suscitato grandi passioni sia in suo favore sia contro: dopo la sua morte è divenuto un'icona dei movimenti rivoluzionari di sinistra, idolatrato oltre che dagli stessi cubani anche da tutti quelli che si riconoscevano nei suoi ideali.

La fotografia ritratto di Che Guevara, chiamata Guerrillero Heroico e opera di Alberto Korda, dopo la sua morte divenne una delle immagini più famose e riprodotte al mondo, nelle sue varie versioni, del XX secolo. Usata e riprodotta per scopi simbolici, artistici e pubblicitari, è stata definita dal Maryland Institute College of Art come la foto più celebre di sempre. Nonostante il successo commerciale, Korda non ne trasse alcun guadagno.

fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Che_Guevara 

 

 

mercoledì 12 giugno 2024

No Church In The Wild (traduzione ita)

 

No Church In The Wild

Human beings in a mob
What’s a mob to a king? What’s a king to a God?
What’s a God to a non-believer who don’t believe in anything?
Will he make it out alive? Alright, alright, no church in the wild
Tears on the mausoleum floor, blood stains the Colosseum doors
Lies on the lips of a priest, Thanksgiving disguised as a feast
Rolling in Rolls Royce Corniche
Only the doctors got this, I’m hiding from police
Cocaine seats, all white like I got the whole thing bleached
Drug dealer chic, I’m wondering if a thug’s prayers reach
Is Pious pious cause God loves pious?
Socrates asked whose bias do y’all seek?
All for Plato, screech, I’m out here balling, I know yall hear my sneaks
Jesus was a carpenter, Yeezy he laid beats
Hova flow the Holy Ghost, get the hell up out your seats, preach
I live by you, desire
I stand by you, walk through the fire
Your love is my scripture
Let me into your encryption
Coke on her black skin
Make a stripe like a zebra, I call that jungle fever
You will not control the threesome
Just roll the weed up until I get me some
We formed a new religion
No sins as long as there’s permission
And deception is the only felony
So never fuck nobody without telling me Sunglasses and Advil, last night was mad real
Sun coming up, 5 a.m., I wonder if they got cabs still?
Thinking 'bout the girl in all leopard
Who was rubbing the wood like Kiki Shepherd
Two tattoos one read «No Apologies»
The other said «Love is Cursed by Monogamy»
It’s something that the pastor don’t preach
It’s something that a teacher can’t teach
When we die the money we can’t keep
But we probably spend it all cause the pain ain’t cheap, preach


Traduzione

Esseri umani in una folla
Cos'è una folla per un re? Cos'è un re per un Dio?
Cos'è un Dio per un non credente che non crede in niente?
Ce la fara ' a sopravvivere? Va bene, va bene, nessuna chiesa in natura
Lacrime sul pavimento del mausoleo, il sangue macchia le porte del Colosseo
Giace sulle labbra di un sacerdote, Ringraziamento travestito da festa
Rolling in Rolls Royce Corniche
Solo i dottori hanno capito, mi sto nascondendo dalla polizia.
Posti a sedere di cocaina, tutti bianchi come se avessi sbiancato tutto.
Spacciatore chic, mi chiedo se le preghiere di un delinquente raggiungono
È Pio Pio perché Dio ama Pio?
Socrate ha chiesto di chi siete interessati?
Tutto per Platone, stridulo, sono qui fuori balling, so che yall sentire i miei sneaks
Gesù era un falegname, Yeezy ha posto battute
Hova fluire lo Spirito Santo, ottenere l'inferno fuori i vostri posti, predicare
Io vivo da te, desiderio
Io sto vicino a te, camminare attraverso il fuoco
Il tuo amore è la mia scrittura
Fammi entrare nella tua crittografia
Coke sulla sua pelle nera
Fai una striscia come una zebra, io chiamo quella febbre della giungla
Non sarà possibile controllare il trio
Tira su l'erba finche 'non ne avro 'un po'.
Abbiamo formato una nuova religione
Nessun peccato finché c'è il permesso
E l'inganno è l'unico crimine
Quindi non scopare nessuno senza dirmi Occhiali Da Sole e Advil, la scorsa notte era pazzo reale
Sun in arrivo, alle 5 del mattino, mi chiedo se hanno ancora i taxi?
Pensando ' bout la ragazza in tutto leopardo
Chi stava strofinando il legno come Kiki Shepherd
Due tatuaggi uno letto " NESSUNA scusa»
L'altro ha detto " L'amore è maledetto dalla monogamia»
È qualcosa che il pastore non predica
È qualcosa che un insegnante non può insegnare
Quando moriremo i soldi che non possiamo tenere
Ma probabilmente spendiamo tutto perché il dolore non è economico, predicare

 


mercoledì 22 maggio 2024

Diritto al voto

 

Chi cerca di non far votare le persone può essere motivato da vari fattori, spesso legati a interessi personali, politici o ideologici. Ecco alcune tipologie di persone o gruppi che potrebbero cercare di limitare il diritto di voto e le loro possibili motivazioni:

  1. Leader autoritari o dittatori: Questi individui possono cercare di limitare il diritto di voto per mantenere il potere e controllare il risultato delle elezioni. Spesso vedono il voto libero e aperto come una minaccia alla loro autorità.

  2. Politici e partiti: Alcuni politici o partiti potrebbero tentare di limitare il voto di gruppi specifici (per esempio, minoranze etniche, giovani, o persone a basso reddito) che sono più propensi a votare per i loro avversari. Questo può avvenire attraverso leggi restrittive, come requisiti di identificazione più severi o la riduzione dei seggi elettorali in aree particolari.

  3. Gruppi di interesse o lobby: Alcuni gruppi di interesse potrebbero cercare di influenzare le elezioni a loro favore limitando il voto di gruppi che si oppongono alle loro posizioni o interessi.

  4. Individui con pregiudizi: Persone con pregiudizi razziali, etnici, religiosi o di altro tipo potrebbero cercare di limitare il voto di determinati gruppi per mantenere lo status quo o per prevenire cambiamenti sociali che considerano sfavorevoli.

  5. Burocrati o funzionari elettorali: In alcuni casi, funzionari elettorali corrotti o incompetenti potrebbero limitare il voto attraverso la manipolazione dei processi elettorali, come la soppressione degli elettori o la manipolazione delle liste elettorali.

Le persone o i gruppi che cercano di limitare il diritto di voto spesso operano con motivazioni che vanno dal mantenimento del potere personale o politico alla preservazione di determinati privilegi o interessi. Questo comportamento è generalmente visto come antidemocratico, poiché mina i principi fondamentali di uguaglianza, rappresentanza e partecipazione su cui si basa la democrazia.

 

mercoledì 15 maggio 2024

Inno dei lavoratori


 
Su fratelli, su compagne, su, venite in fitta schiera: sulla libera bandiera splende il sol dell'avvenir. 
Nelle pene e nell'insulto ci stringemmo in mutuo patto, la gran causa del riscatto niun di noi vorrà tradir. 
Il riscatto del lavoro dei suoi figli opra sarà: o vivremo del lavoro o pugnando si morrà. 
o vivremo del lavoro o pugnando si morrà. o vivremo del lavoro o pugnando si morrà. 
La risaia e la miniera ci han fiaccati ad ogni stento come i bruti d'un armento siam sfruttati dai signor. 
I signor per cui pugnammo ci han rubato il nostro pane, ci han promessa una dimane: la dima si aspetta ancor. Il riscatto del lavoro... 
L'esecrato capitale nelle macchine ci schiaccia, l'altrui solco queste braccia son dannate a fecondar. 
Lo strumento del lavoro nelle mani dei redenti spenga gli odii e fra le genti chiami il dritto a trionfar. 
Il riscatto del lavoro... 
Se divisi siam canaglia, stretti in fascio siam potenti; sono il nerbo delle genti quei che han braccio e che han cor. 
Ogni cosa è sudor nostro, noi disfar, rifar possiamo;
la consegna sia: sorgiamo troppo lungo fu il dolor. 
Il riscatto del lavoro... 
Maledetto chi gavazza nell'ebbrezza dei festini, fin che i giorni un uom trascini senza pane e senza amor. 
Maledetto chi non geme dello scempio dei fratelli, chi di pace ne favelli sotto il pie dell'oppressor. Il riscatto del lavoro... 
I confini scellerati cancelliam dagli emisferi; i nemici, gli stranieri non son lungi ma son qui. Guerra al regno della Guerra, morte al regno della morte; contro il dritto del del più forte, forza amici, è giunto il dì. Il riscatto del lavoro... 
O sorelle di fatica o consorti negli affanni che ai negrieri, che ai tiranni deste il sangue e la beltà. 
Agli imbelli, ai proni al giogo mai non splenda il vostro riso: un esercito diviso la vittoria non corrà. 
Il riscatto del lavoro... 
Se eguaglianza non è frode, fratellanza un'ironia, se pugnar non fu follia per la santa libertà; 
Su fratelli, su compagne, tutti i poveri son servi: cogli ignavi e coi protervi il transigere è viltà. 
Il riscatto del lavoro...
 
fonte Wikipedia: 

L'Inno dei lavoratori, noto anche come il Canto dei lavoratori o l'Inno del Partito Operaio Italiano, è un inno socialista italiano scritto da Filippo Turati e musicato da Amintore Galli.

Pubblicato nel marzo del 1886, l'inno fu composto per il Partito Operaio Italiano, guidato da Costantino Lazzari.Divenne rapidamente popolare, ed è considerato una delle canzoni storiche più significative del movimento operaio italiano, accanto a Bandiera rossa, L'Internazionale, e l'Inno del Primo Maggio. Fu censurato dai successivi governi del Regno d'Italia, inclusi durante la prima guerra mondiale e sotto l'Italia fascista.

Nonostante la popolarità dell'inno, i suoi autori ne erano imbarazzati. Turati in seguito dichiarò il poema "un peccato giovanile poetico", mentre Galli mantenne nascosta la sua autoria della musica, ed era tormentato dalla paura e dallo stress nella sua vita successiva a causa della sua popolarità e della censura. 

venerdì 10 maggio 2024

Insieme possiamo fare la differenza

 

Votare è il modo migliore per far sentire la vostra voce, siete sicuri di voler essere rappresentati da chi, puntando su eventuali vuoti di memoria delle maestranze, si propongono come "soggetti capaci"?

 

Ogni campagna elettorale, e questa non farà eccezione, farà emergere il problema delle false promesse.

Chi pensa di raccogliere i voti per la "sua bella faccia" in realtà è un venditore di fumo (e ne abbiamo avuti già troppi in passato).

Per la situazione che stiamo vivendo, abbiamo bisogno di persone che ci rappresentino, persone trasparenti nelle loro azioni, che rendano conto delle loro decisioni e agiscano sempre nell'interesse del collettivo, evitando conflitti d'interesse e comportamenti discutibili.

In questi pochi mesi, credo di aver dimostrato quello che ho sempre dichiarato, cioè il voler cambiare il modo di fare sindacato nella nostra azienda. 

Mi sono impegnato ad essere un rappresentante trasparente, onesto e diligente, sempre pronto ad ascoltare le vostre preoccupazioni, suggerimenti e idee. 

Se dovessi essere riconfermato in questo ruolo, mi impegno già da ora a lavorare instancabilmente per tutelare gli interessi di tutti i dipendenti, promuovere un ambiente di lavoro sicuro, equo e inclusivo, e garantire che le nostre voci siano ascoltate e rispettate.

Il mio obiettivo principale sarà sempre quello di favorire un dialogo aperto e costruttivo tra la direzione e i dipendenti, affinché insieme possiamo affrontare le sfide che ci attendono, migliorare le condizioni lavorative e perseguire opportunità di crescita professionale per tutti.

La vostra fiducia è fondamentale per me, e farò del mio meglio per meritarmela in futuro e ogni giorno. Vi invito quindi a sostenermi in questa candidatura e ad unirvi a me nel perseguire un futuro migliore per tutti noi.

Insieme possiamo fare la differenza e costruire un ambiente di lavoro più giusto, inclusivo e gratificante per tutti. 

Grazie per l'attenzione e per il vostro sostegno.

De Renzo Domenico Dante

 


domenica 21 aprile 2024

Serena Bortone legge in diretta il monologo di Antonio Scurati


«Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all’ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro. Mussolini fu immediatamente informato.

Oltre che del delitto, si macchiò dell’infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania. In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l’omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944. Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati.

Queste due concomitanti ricorrenze luttuose – primavera del ’24, primavera del ’44 – proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica – non soltanto alla fine o occasionalmente – un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista. Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così. Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via.

Dopo aver evitato l’argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola “antifascismo” in occasione del 25 aprile 2023).

Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana».

 

sabato 20 aprile 2024

Testo completo del monologo di Antonio Scurati

 Caso Scurati, la Rai replica: "Nessuna censura" ma spunta il documento che  la smentisce

Il monologo di Antonio Scurati, ormai lo sappiamo, non andrà in su Rai 3, perché è stato censurato. A denunciare la triste e grave vicenda - con un post via social - è stata la conduttrice del programma, Serena Bortone, che avrebbe dovuto ospitare l'intervento dello scrittore sul 25 aprile.

  Caso Scurati, il documento che smentisce la Rai: “Contratto annullato per  motivi editoriali” - la Repubblica 

Caso Scurati, il documento che smentisce la Rai: “Contratto annullato per motivi editoriali”

Il sito di Repubblica ha pubblicato il testo integrale del monologo di Scurati, condividiamolo. Perché la censura è sempre la scelta più sbagliata che si possa fare.

Il testo completo: 

«Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all’ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro. Mussolini fu immediatamente informato.

Oltre che del delitto, si macchiò dell’infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania. In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l’omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944. Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati.

Queste due concomitanti ricorrenze luttuose – primavera del ’24, primavera del ’44 – proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica – non soltanto alla fine o occasionalmente – un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista. Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così. Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via.

Dopo aver evitato l’argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola “antifascismo” in occasione del 25 aprile 2023).

Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana».

 

Basta

  Camminiamo in questo mondo,   tra sogni e illusioni,   cercando un po' di pace,   un mondo senza divisioni.   Abbiamo visto ...