lunedì 31 gennaio 2011

Berlusconi Dimettiti !!!




Berlusconi dimettiti "fallo" per i nostri figli !!!
Mia figlia non crede che lo farà, per questo ride...





INCEPTION BERLUSCONI




E se per liberarci di Berlusconi ci fosse bisogno di un “Inception”?

E’ la simpatica trovata di due giovani registi materani, Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi, che rifacendosi all’ultimo capolavoro di Chris Nolan, magistralmente interpretato da Di Caprio, cambiano la storia mettendo al centro il Presidente del Consiglio: il risultato è divertente, esilarante e fotografa in pochi minuti l’amarezza di una generazione che vive in una realtà che non è più disposta a sopportare.

http://www.youtube.com/watch?v=PxTF9Vu78lo&feature=player_embedded



LO CHIEDIAMO DA TANTO TEMPO...DIMETTITI !!!

Berlusconi

Vi faccio vedere una foto...

Secondo voi un culo è sempre un culo ?


venerdì 28 gennaio 2011

Nuova telefonata di Berlusconi


SEMPLICEMENTE STUPENDO !!!


Bunga Bunga



Cos'è il bunga bunga?

Era la fine di ottobre del 2010 quando scoppiò per la prima volta il tormentone "che cosa è il bunga bunga". Fu allora infatti che vennero alla ribalta la ragazza marocchina Ruby e i festini a casa Berlusconi, ad Arcore. Alla base di questi presunti festini c'era appunto il bunga bunga. Il mondo dei media e la Rete si scatenarono per capire che cosa fosse esattamente un bunga bunga e da dove derivasse la terminologia. Ruby affermò che "Silvio mi disse che quella formula l'aveva copiata da Gheddafi: è un rito del suo harem africano". Un festino sessuale? Una danza erotica?

Emilio Fede, tirato in ballo allora come adesso, aggiunse: "Di queste cose non so nulla, il salotto lo chiamavano così (bunga bunga, ndr). C'è un salotto a Villa San Martino con un bar, dove ci si sedeva, si beveva qualcosa, qualche volta c'era la musica, ma bunga bunga non so cosa sia" disse, aggiungendo: "È una semplice barzelletta, peraltro nota". Una delle preferite fra le tante di quelle che Silvio Berlusconi, grande appassionato di barzellette, ama raccontare. Volete saperla? Eccola: Due ministri del governo Prodi vanno in Africa, su un'isola deserta, e vengono catturati da una tribù di indigeni. II capo tribù interpella il prima ostaggio e gli propone: "Vuoi morire o bunga-bunga?". II ministro sceglie: "Bunga-bunga". E viene violentato. II secondo prigioniero, davanti alla scelta, non indugia: "Voglio morire!". E il capo tribù: Va bene, prima bunga-bunga, poi morire.

Per la precisione, allora bisognerà pure dire che già a Noemi Letizia, addirittura nel 2009, parlava di bunga bunga, raccontando già allora quella che era la barzelletta preferita del "papi", come lo chiamava lei. Anche i politici, allora, fecero uso del nuovo trend, il bunga bunga: Il dipietrista Massimo Donadi evocò il rischio che l'Ita­lia diventasse "la repubblica del bugna bugna" mentre il Partito democratico, ne approffittò per criticare le misure anti crisi adottate dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti: "Men­tre il Paese è costretto a subire i tagli alle infra­strutture, il Bunga Bunga diventerà il leitmo­tiv del dibattito delle prossime settimane". Si venne anche a scoprire che un raro fiore indonesiano portava il simpatico nome: bunga bugna.

Facendo indagini approfondite, invece, si venne a scoprire che il bunga bunga, lungi dall'essere un festino sessuale, aveva invece radici in un divertente episodio accaduto ai primi del Novecento, in Africa (clicca qui per saperne di più). Il 7 febbraio 1910 un gruppo di giovani aristocratici pazzerelloni si finsero il principe di Abissinia e la sua corte e si fecero ricevere con tutti gli onori a bordo della più potente nave da guerra dell'Impero inglese ormeggiata appunto al largo dell'Abissinia. Furono accolti da soldato, ufficiali, ammiragli e quant'altro. A ogni parola che veniva loro rivolta, rispondevano "Bunga bugna!". La notizia dello scherzo arrivò in Inghilterra e venne diffusa da tutti i giornali dell'epoca, che intitolavano così: "Bunga bungle!", giocando sul significato di "bungle", cioè pasticcio. Tornati in patria, i militari vittima dello scherzo venivano salutati dalla gente al grido di "Bunga bunga!". Insomma, in realtà il bugna bugna è vecchio di più di cento anni.

Fino al colpo di scena di questi giorni. Intervistata da Sky Tg, l'attrice Sabina Began ha ammesso candidamente di essere lei il bunga bunga! "Sono io il Bunga Bunga. Non c'è niente di strano in questa cosa mi ritengo un po' una scimmia" ha detto la ragazza. Aggiungendo che bunga bugna è un codice tra lei e Silvio Berlusconi. Un codice segreto dunque… ma allora si riapre il mistero. Che cos'è il bunga bunga?

http://it.notizie.yahoo.com/53/20110120/tod-cos-e-il-bunga-bunga-045b8e8.html

Italia fondata sulla prostituzione



http://www.facebook.com/note.php?note_id=10150139607572329&comments

L'Italia non è una Repubblica fondata sulla prostituzione. Sabato 12 febbraio scendiamo in piazza in tutta Italia per chiedere le dimissioni di Berlusconi. L'idea è quella di scendere in piazza in ogni parte d'Italia in modo pacifico ma rumoroso con pentole, mestoli e coperchi. Adesso basta! Berlusconi dimettiti!



giovedì 27 gennaio 2011

Checco e Nichi show al Petruzzelli




Checco Zalone special guest del Festival del cinema di Bari, premiato al teatro Petruzzelli dal presidente della Regione Nichi Vendola con il premio Numero 1, per lo straordinario successo del film Che bella giornata e per il legame ha l'attore ha con la sua terra.


http://tv.repubblica.it/edizione/bari/checco-e-nichi-show-al-petruzzelli/60749?video

mercoledì 26 gennaio 2011

Il finto Vendola beffa la Santanché

Il finto Vendola beffa la Santanché: lo scherzo telefonico alla radio

Il leader di Sel rimprovera il sottosegretario per il dito medio in diretta tv a Luciana Littizzetto. Ma è solo un imitatore del programma 'Tutti Pazzi per RDS' condotto da Max Pagani, Rossella Brescia e Claudio Cannizzaro. Vendola è imitato da Barty Colucci

domenica 23 gennaio 2011

Pilu delle Libertà



I have no dream, ma mi piace u pilu

E' nato un nuovo partito in italia, e Berlusconi ha deciso di entrarci...

sabato 22 gennaio 2011

Daniela Santanchè



Chi sono i nostri politici ?

Daniela Garnero, già coniugata Santanchè (Cuneo, 7 aprile 1961), è una politica e imprenditrice italiana, sottosegretario al Dipartimento per l'Attuazione del Programma di Governo del governo Berlusconi IV[1] dal 1º marzo 2010. È stata candidata premier de La Destra nel 2008.

Nel 1995 lascia il marito Paolo Santanchè per il suo nuovo compagno Canio Mazzaro, imprenditore farmaceutico potentino, da cui ha avuto il figlio Lorenzo (2003).

Il precedente matrimonio con Paolo Santanchè è stato dichiarato nullo dalla Rota Romana, ma ciononostante continuerà a usare, anche se solo in politica, il cognome dell'ex marito.

Difende Berlusconi, come mai ? Anche a lei piace il Bunga Bunga ?

Santanché è stata criticata per la contraddizione tra le sue posizioni femministe e la scelta di mantenere il cognome dell'ex marito, noto chirurgo di fama internazionale, dal quale ha divorziato nell'83.

Dimenticavo, laureata in scienze politiche, nel 1983 fonda una società specializzata nel campo del marketing. Poco tempo dopo partecipa come concorrente allo show televisivo W le donne.

Orgia on my mind




A Parla con me su Rai Tre la parodia di 'Georgia on my mind' di Ray Charles...

E io Pago



SCANDALO SANITA'
Tarantini-gate, protesi e tangenti agli arresti i ras dell'ortopedia

Ai domiciliari il primario del reparto di Ortopedia del Policlinico di Bari, Vittorio Patella, e una imprenditrice delle cliniche private convenzionate, Ilaria Tatò, finiti nella rete di corruzione che avrebbe costituito Tarantini per vendere gli impianti. Si tratta di uno dei filoni dell'inchiesta sullo scandalo della Sanità pugliese emerso intorno all'attività dell'imprenditore barese noto per aver procurato escort a Silvio Berlusconi e ai politici locali...

E io pago !!!

http://bari.repubblica.it/cronaca/2011/01/21/news/protesi_e_tangenti_ai_tarantini_agli_arresti_i_ras_dell_ortopedia-11480162/

giovedì 20 gennaio 2011

Le dieci menzogne di Berlusconi





Tratto da Repubblica .it

Ecco dunque le dieci bugie che, se necessario, integreremo nel corso del tempo.

1. "Non ho minacciato nessuno"

Dice il premier: "Vi leggo le risposte del funzionario al pubblico ministero dove descrive la mia telefonata: "L'addetto alla sicurezza mi disse: dottore, le
passo il presidente del Consiglio perché c'è un problema. Subito dopo il presidente del Consiglio mi ha detto che vi era in questura una ragazza di origine nord africana che gli era stata segnalata come nipote di Mubarak e che un consigliere regionale, la signora Minetti, si sarebbe fatta carico di questa ragazza. La telefonata finì così". Ma vi pare che questa possa essere considerata una telefonata di minaccia?".
Berlusconi sa di mentire perché non ci fu una sola telefonata con il capo di gabinetto. Come si legge nell'invito a comparire il funzionario riceve ripetute e "ulteriori chiamate dalla presidenza del Consiglio" (la procura ha escluso tutti i contatti telefonici di Berlusconi e non è ancora pubblico il numero esatto). Devono essere state così urgenti e incombenti da consigliare al capo di gabinetto di telefonare 24 volte al funzionario di servizio, al suo diretto superiore, al questore. La prima telefonata è delle 00.02.21, l'ultima addirittura delle 6.47.14. Non importa se il capo di gabinetto abbia o meno avvertito "una minaccia" nelle parole del presidente. E' indiscutibile che il funzionario si dà molto da fare. L'esito è l'affidamento di Ruby, di fatto, a una prostituta, Michele Coincecao, eventualità che il pubblico ministero per i minori, Anna Maria Fiorillo, aveva escluso. Questo è il risultato della pressione di Berlusconi: la polizia non rispetta le disposizioni del magistrato.

2. "Non ho fatto sesso con Ruby"

Dice il premier: "Mi si contestano rapporti sessuali con una ragazza minore di 18 anni, Ruby. Questa ragazza ha dichiarato agli avvocati e mille volte a tutti i giornali italiani e stranieri che mai e poi mai ha avuto rapporti sessuali con me".
E' utile ricordare come Ruby sia stata "avvicinata" dagli avvocati, da quali avvocati, in quale occasione. E' il 6 ottobre 2010, Ruby deve incontrare il suo avvocato non quello di oggi (Massimo Di Noja) che sarà nominato soltanto il 29 ottobre, ma Luca Giuliante, difensore anche di Lele Mora. Ruby raggiunge lo studio del legale accompagnata da un amico Luca Risso. Risso, via sms, fa a una sua amica il resoconto di quel che accade. Sono utili cinque messaggi. 1. "Sono nel mezzo di un interrogatorio allucinante... Ti racconterò, ma è pazzesco!". 2. "E' sempre peggio quando ti racconterò (se potrò...). 3. L'amica scrive: "Perché stanno interrogando Ruby?". 4. Scrive Risso: "C'è Lele (Mora), l'avv., Ruby, un emissario di Lui. Una che verbalizza. Sono qui perché pensano che io sappia tutto". 5. "Sono ancora qua. Ora sono sceso a fare due passi. Lei è su, che si sono fermati un attimino perché siamo alla scene hard con il pr... con la persona". Da queste informazioni si deducono un paio di scene. Ruby è stata protagonista di "scene hard" con il presidente. Lele Mora, un inviato di Berlusconi e l'avvocato Giuliante la "interrogano" per conoscere che cosa ha raccontato ai pubblici ministeri. E' un vero e proprio debriefing che può consentire di conoscere le accuse, prevedere le mosse dei pubblici ministeri, ribaltare i ricordi della ragazza con la dichiarazione giurata che oggi Berlusconi sventola. Inutilmente perché appare più il frutto o di una violenza morale o di una corruzione, se si prende per buono quel che Ruby dice al padre: "Sono con l'avvocato, Silvio gli ha detto: dille che la pagherò il prezzo che lei vuole. L'importante è che chiuda la bocca". E' il 26 ottobre 2010.

3. "Anche Ruby mi scagiona"

Dice il premier: "Vi leggo quello che ha detto la stessa Ruby in una dichiarazione firmata e autenticata dai suoi avvocati: "Non ho mai avuto alcun tipo di rapporto sessuale con l'onorevole Silvio Berlusconi. Nessuno, né l'onorevole Berlusconi né altre persone, mi ha mai prospettato la possibilità di ottenere denari o altre utilità in cambio di una disponibilità ad avere rapporti di carattere sessuale con l'on. Silvio Berlusconi. Posso aggiungere che, invece, ho ricevuto da lui, come forma di aiuto, vista la mia particolare situazione di difficoltà, una somma di denaro. Quando ho conosciuto l'on. Berlusconi, gli ho illustrato la mia condizione personale e famigliare nei seguenti termini: gli ho detto di avere 24 anni, di essere di nazionalità egiziana (non marocchina), di essere originaria di una famiglia di alto livello sociale, in particolare di essere figlia di una nota cantante egiziana. Gli ho detto anche di trovarmi in difficoltà per essere stata ripudiata dalla mia famiglia di origine dopo che mi ero convertita al cattolicesimo". Ecco perché vorrei fare il processo subito, con queste prove inconfutabili, ma con giudici super partes.
Più che inconfutabili, queste fonti di prova appaiono insincere. Abbiamo visto in quale clima e dinanzi a quali attori nasca lalettera di Ruby che assolve Berlusconi. La favola poteva essere congegnata meglio. Anche a dimenticare quelle "scene hard", ci sono almeno alcune rilevanti condizioni che la scompaginano e dicono quanto Berlusconi non racconti la verità. Il premier sapeva della minore età di Ruby e non ha mai creduto che fosse di "una famiglia di alto livello sociale" perché è Emilio Fede che la scrutina in un concorso di bellezza in Sicilia nel 2009. Il giornalista sa che è una "sbandata". C'è un video che lo mostra quando, in quell'occasione, dice: "C'è una ragazza di 13 anni, se non sbaglio egiziana, mi sono commosso, ho solidarizzato (perché) la ragazza non ha più i suoi genitori... ". Per "solidarietà", Fede indirizza la teenager da Lele Mora che la "svezza" e in quello stesso anno la destina alle serate di Berlusconi. Alcuni testimoni riferiscono che nel 2009 Ruby frequenta in due occasioni Villa San Martino. Lei lo conferma: "Frequento Berlusconi da quando avevo sedici anni". L'incontro con il Sovrano non sarà occasionale. Il Drago ne incapriccia. Dal 14 febbraio al 2 maggio 2010 si contano 67 contatti telefonici tra Ruby e il presidente. Una telefonata al giorno, quasi.

4. "E' la 28esima persecuzione"

Dice il premier: "Ho avuto finalmente modo di leggere le 389 pagine dell'ultima vera e propria persecuzione giudiziaria, la ventottesima in 17 anni". Il numero dei processi di Berlusconi è un mistero misericordioso che cambia a seconda delle ragioni. Dice il Cavaliere: "In assoluto [sono] il maggior perseguitato dalla magistratura in tutte le epoche, in tutta la storia degli uomini in tutto il mondo. [Sono stato] sottoposto a 106 processi, tutti finiti con assoluzioni e due prescrizioni" (10 ottobre 2009). Nello stesso giorno, Marina Berlusconi ridimensiona l'iperbole paterna: "Mio padre tra processi e indagini è stato chiamato in causa 26 volte. Ma a suo carico non c'è una sola, dico una sola, condanna. E se, come si dice, bastano tre indizi per fare una prova, non le sembra che 26 accuse cadute nel nulla siano la prova provata di una persecuzione?" (Corriere, 10 ottobre 2009). Qualche giorno dopo, Paolo Bonaiuti, portavoce del premier, pompa il computo ancora più verso l'alto: "I processi contro Berlusconi sono 109" (Porta a porta, 15 ottobre 2009). Lo rintuzza addirittura Bruno Vespa che avalla i numeri di Marina: "Non esageriamo, i processi sono 26". Ventotto, ventisei, centosei o centonove, e quante assoluzioni? In realtà, i processi affrontati dal Cavaliere come imputato sono sedici. Quattro sono ancora in corso: corruzione in atti giudiziari per l'affare Mills; frode fiscale per i diritti tv Mediaset (in dibattimento a Milano); appropriazione indebita nell'affare Mediatrade; e quest'ultimo per concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile. Nei processi già conclusi, in soltanto tre casi le sentenze sono state di assoluzione. In un'occasione con formula piena per l'affare "Sme-Ariosto/1" (la corruzione dei giudici di Roma). Due volte con la formula dubitativa: i fondi neri "Medusa" e le tangenti alla Guardia di Finanza, dove il Cavaliere è stato condannato in primo grado per corruzione; dichiarato colpevole ma prescritto in appello grazie alle attenuanti generiche; assolto in Cassazione per "insufficienza probatoria". Riformato e depenalizzato il falso in bilancio dal governo Berlusconi, l'imputato Berlusconi viene assolto in due processi (All Iberian/2 e Sme-Ariosto/2) perché "il fatto non è più previsto dalla legge come reato". Due amnistie estinguono il reato e cancellano la condanna inflittagli per falsa testimonianza (aveva truccato le date della sua iscrizione alla P2) e per falso in bilancio (i terreni di Macherio). Per cinque volte è salvo con le "attenuanti generiche" che (attenzione) si assegnano a chi è ritenuto responsabile del reato. Per di più le "attenuanti generiche" gli consentono di beneficiare, in tre casi, della prescrizione dimezzata che si era fabbricato come capo del governo: "All Iberian/1" (finanziamento illecito a Craxi); "caso Lentini"; "bilanci Fininvest 1988-'92"; "fondi neri nel consolidato Fininvest" (1500 miliardi); Mondadori (l'avvocato di Berlusconi, Cesare Previti, "compra" il giudice Metta, entrambi sono condannati). Più che persecuzione giudiziaria, siamo dinanzi a un'avventura fortemente segnata dall'illegalità.

5. "Mi spiano dal gennaio 2010"

Dice il premier: "Pensate che la mia casa di Arcore è stata sottoposta a un continuo monitoraggio che dura dal gennaio del 2010 per controllare tutte le persone che entravano e uscivano e per quanto tempo vi rimanevano. Hanno utilizzato tecniche sofisticate come se dovessero fare una retata contro la mafia o contro la camorra". "Sappiate che la Procura di Milano mi ha iscritto come indagato soltanto il 21 dicembre scorso, guarda caso appena sette giorni dopo il voto di fiducia del Parlamento, e quindi tutte le indagini precedenti erano formalmente rivolte verso altri ma sostanzialmente tenevano sotto controllo proprio la mia abitazione e la mia persona".
Dio solo sa che cosa c'entra il voto di fiducia. Che cosa avrebbe detto se quel voto fosse stato per lui negativo? Avrebbe detto che, caduto il governo, la magistratura avvia la sua vendetta. Berlusconi deve lasciarlo credere per politicizzare una malinconica storia di prostitute minorenni e abusi di potere che con la politica non c'entra nulla. E' falso sostenere che la sua casa di Arcore sia stata tenuta sotto controllo da un anno. Dopo le dichiarazioni di Ruby (3 agosto 2010), le indagini si muovono con molta cautela. Inizialmente contro Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti. Soltanto in autunno emergono le possibili responsabilità dirette del premier. Prima di iscrivere al registro degli indagati Berlusconi, i pubblici ministeri come sempre vagliano una prima e approssimata attendibilità delle accuse. Chiedono i tabulati delle telefonate di Ruby dal gennaio 2010: davvero conosce il capo del governo? Quindi gli accertamenti sono fatti a ritroso e non in tempo reale come maligna, mentendo, il capo del governo.

6. "Hanno violato la mia casa"

Dice il premier: "Nella mia casa da sempre svolgo funzioni di governo e di parlamentare, avendolo addirittura comunicato alla Camera dei deputati sin dal 2004, e la violazione che è stata compiuta è particolarmente grave perché va contro i più elementari principi costituzionali".
Da nessun atto dell'inchiesta si deduce che la dimora del presidente sia stata "violata". Si indaga su un prosseneta. Lo si tiene d'occhio. L'uomo si muove con prostitute al seguito. Lo si segue. Si scopre che il corteo di auto, spesso scortato da auto di Stato, varca il cancello di Villa San Martino. Il domicilio non viene oltraggiato. Piuttosto ci si deve chiedere se non lo oltraggia Berlusconi. C'è qualche buona ragione per sostenerlo. Pretende che la sua casa privata sia considerata residenza di Stato. Bene. Per questa ragione e per un elementare principio costituzionale (art. 54 della Carta: "I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore) Berlusconi non dovrebbe affollarla di prostitute (in forza del necessario "onore" che dovrebbe accompagnare la sua responsabilità pubblica). Dovrebbe con "disciplina" proteggere se stesso e non trascurare la sua personale sicurezza, come gli accade aprendo la porta di casa a qualsiasi ragazza italiana e straniera disponibile a trascorrere la notte con lui. La sua vita disordinata lo ha reso vulnerabile e ricattabile. Berlusconi era continuamente taglieggiato dalle sue ospiti, come si apprende dalle indagini. Viene da chiedere: questi sono piccoli ricatti, ma in quante e quali occasioni, magari internazionali, Berlusconi ha reso possibile anche grandi ricatti e chissà possono essere ancora "vivi"?

7. "Milano è incompetente"

Dice il premier: "Come prescrivono la legge e la Costituzione, entro 15 giorni dall'inizio delle indagini la Procura avrebbe dovuto trasmettere tutti gli atti al Tribunale dei ministri, l'unico competente per tutte queste vicende. È gravissimo, ancora, che la Procura voglia continuare a indagare pur non essendo legittimata a farlo. Tra l'altro la Procura di Milano non era neppure competente per territorio. Infatti il reato di concussione mi viene contestato come se fosse stato commesso a Milano. Questo è palesemente infondato poiché il funzionario della questura che ha ricevuto la mia telefonata in quel momento era, come risulta dalle stesse indagini, a Sesto San Giovanni. Quindi la competenza territoriale era ed è del Tribunale di Monza". E' bizzarro che Berlusconi si travesta da azzeccagarbugli e disputi sulla competenza della procura di Milano in un video televisivo e non in aula. Qui avrebbe più difficoltà ad avere ragione perché la giurisprudenza è costante. La concussione è un abuso. E' di "potere" se chi lo pratica fa leva sulle "potestà funzionali per uno scopo diverso da quello per il quale sia stato investito" (Cassazione). Per capire, sarebbe stata una concussione di potere se a telefonare in questura a Milano "consigliando" la liberazione di Ruby fosse stato il ministro dell'Interno. L'abuso può essere anche di "qualità". In questo caso "postula una condotta che, indipendentemente dalla competenze del soggetto (il concussore), si manifesta come una strumentalizzazione della posizione di preminenza ricoperta". E' il caso di Berlusconi. Abuso di potere o abuso di qualità presuppongono due competenze diverse. L'abuso di potere di un ministro impone la competenza del tribunale dei ministri. L'abuso di qualità prescrive la competenza territoriale: dove è stato commesso il reato? Il capo di governo lo sa che questa è la domanda che decide e prova a truccare le carte. Dice: è competente Monza perché qui abita il capo di gabinetto della questura che riceve la mia telefonata. Errore. La concussione è un reato d'"evento" e non di "condotta" e dunque la competenza si radica dove si materializza "il vantaggio". E' fuor di dubbio che il vantaggio (Ruby affidata alla Minetti e sottratta alla tutela dello Stato) diventa concreto a Milano.

8. "150 poliziotti contro 10 ragazze, le mie amiche sono state maltrattate"

Dice il premier: "Gli stessi Pm. che hanno ordinato con uno spiegamento di forze di almeno 150 uomini una imponente operazione di perquisizione contro ragazze colpevoli soltanto di essere state mie ospiti in alcune cene (...) Queste perquisizioni nei confronti di persone che non erano neppure indagate ma soltanto testimoni sono state compiute con il più totale disprezzo della dignità della loro persona e della loro intimità. Sono state maltrattate".
E' una bubbola. All'inchiesta hanno collaborato i dieci uomini della polizia giudiziaria presso la Procura, disponibili non solo per quest'inchiesta, ma per il lavoro di tutti i 90 pubblici ministeri di Milano. La squadra mobile di Milano, venerdì scorso, ha mandato 30 poliziotti (molte donne) a perquisire gli appartamentini delle dieci amiche del premier, abituali frequentatrici di Arcore. Maltrattamenti? Berlusconi viene smentito anche da Giuseppe Spinelli, il ragioniere di Arcore, ufficiale pagatore delle amiche del presidente: "Alle 7,30 ci siamo trovati in casa cinque poliziotti della Criminalpol. Non sono stati mica sgarbati... ".

9. "Non ho pagato mai una donna"

Dice il premier. "E' assurdo soltanto pensare che io abbia pagato per avere rapporti con una donna. E' una cosa che non mi è mai successa neanche una sola volta nella vita. E' una cosa che considererei degradante per la mia dignità".
Già Patrizia D'Addario fu pagata, anche se da Giampaolo Tarantini, per tener compagnia al capo del governo nel lettone di Putin a Palazzo Grazioli. L'inchiesta milanese invece ci racconta come nessuna delle ragazze invitate ad Arcore lasciasse la villa senza la busta con i biglietti da 500 euro preparata dal ragioniere di casa. Anche chi, come M. T., di soldi non ne voleva, si vede offrire una busta con 500 euro. Un cip. Nulla a che fare con i "7mila euro" ricevuti da Ruby. E da Iris. E da Imma. E da Barbara... Si fa prima a dire quale ragazza non è stata pagata che elencare i nomi di chi si è intrattenuto nella sala del bunga bunga o tra le braccia del Drago in cambio di un compenso. Nessuna delle ragazze che dopo cena raggiunge il sotterraneo di villa San Martino va via a mani vuote. Inutile dire quanto appaia degradata la dignità del premier.

10. "Non mi devo vergognare"

Dice il premier: "Non c'è stata nessuna concussione, non c'è stata nessuna induzione alla prostituzione, meno che meno di minorenni. Non c'è stato nulla di cui mi debba vergognare. C'è solo un attacco gravissimo di alcuni pubblici ministeri che hanno calpestato le leggi a fini politici con grande risonanza mediatica".
Berlusconi non deve vergognarsi soltanto del disonore con cui ha travolto il Paese e del discredito che oggi insudicia la presidenza del Consiglio. Il 28 maggio del 2009, a un mese dall'inizio dell'affaire Noemi, disse: "Giuro sulla testa dei miei figli di non aver mai avuto relazioni "piccanti" con minorenni. Se mentissi, mi dimetterei immediatamente". Berlusconi deve vergognarsi per le relazioni intrattenute dal 2009 al 2010 con due minorenni (Noemi e Ruby). Deve vergognarsi per aver mentito al Paese. Deve vergognarsi per non essersi ancora dimesso.

mercoledì 19 gennaio 2011

Le 21 nuove tasse di Berlusconi per pagarsi le puttane...




Le 21 nuove tasse di Berlusconi (o aumenti delle medesime), forse per pagarsi le puttane...

1. Tassa di 30 euro più marca da bollo di 8 per ogni ricorso al giudice di pace.
2. Eliminata la detrazione del 19% per gli acquisti di abbonamenti ai trasporti pubblici locali;
3. Eliminata la detrazione del 19% per le spese di aggiornamento degli insegnanti.
4. Cancellato il credito d’ imposta, introdotto da Prodi, del 10% alle imprese che fanno ricerca ed innovazione.
5. Niente restituzione fiscal drag a lavoratori e imprese.
6. Introduzione della cosiddetta tassa sulla tecnologia (lettori multimediali, telef. cellulari, computer). Costerà circa 100 euro a famiglia.
7. Aumento tariffe dell’ acqua (grazie alla privatizzazione fatta da Tremonti, art. 23 bis decreto legge 133/2008)
8. Aumento delle tariffe postali
9. Aumento pedaggi austostrade Anas
10. Aumento di 3 euro sui biglietti aerei per chi parte da Roma e Milano, per qualsiasi destinazione e su qualunque compagnia, low cost incluse.
11. Aumento biglietti dei treni, sia regionali che a lunga percorrenza.
12. Raddoppio dell’ IVA sugli abbonamenti alle pay tv
13. Tabacchi: aumentano sigarette low cost e “fai da te”
14. Aumento canone Rai
15. Confermata l’ applicazione dell’ Iva sulla tassa rifiuti, nonostante sentenza contraria Corte Cosituzionale.
16. Stretta fiscale sulle compagnie assicurative (che sicuramente si rifaranno sugli assicurati)
17. Imposta di scopo (i comuni possono istituire nuovi tributi, ad es. tassa di soggiorno per i turisti) per favorire investimenti nel territorio comunale.
18. Concessa alle regioni la possibilità di aumentare fino al 3% l’ addizionale Irpef.
19. Istituzione pedaggio sui raccordi autostradali (ad es. Firenze-Siena, Roma-Fiumicino, Salerno-Avellino, tangenziale Bologna)
20. Aumento aliquota contributiva, dal 25 al 26%, per iscritti a gestione separata INPS (professionisti senza previdenza di categoria, venditori a domicilio e lavoratori autonomi occasionali)
21. Aumenta al 10% (dal 7-8) l’ “aggio” per la riscossione dei tributi concesso alla Riscossione spa. La nuova norma implica un aggravio per il contribuente pari al 2.5% circa in caso di pagamento dopo il sessantesimo giorno.

domenica 16 gennaio 2011

VACCINI MORTALI

IL VACCINO H1N1 è UN ESEMPIO, MA ANCHE DIMOSTRATO CHE è DANNOSO, MA IL PROBLEMA NON è SOLO L'H1N1 MA TUTTI I VACCINI SONO DANNOSI.. VI CHIEDO DI RIFLETTERE PRIMA DI VACCINARVI.. NON PENSATE CHE TUTTO è ORO CIò CHE LUCCICA...




venerdì 14 gennaio 2011

Vendola telefona, Marchionne risponde. Ma è uno scherzo

Lo scherzo è andato in onda su Rds nel corso della trasmissione "Tutti pazzi per Rds", condotta da Max Pagani, Rossella Brescia e Claudio Cannizzaro in onda ogni giorno dalle 5 alle 9


martedì 11 gennaio 2011

Michele Emiliano risponde a Silvio Berlusconi

Chi ebbe la felice idea di fare Torre Quetta ?
Chi ha fatto Pane e Pomodoro, senza aggiustare la fogna prima ?
Chi sorvolando Punta Perotta disse : Ancora non li buttano giù ?
Chi ha ristrutturato Bari Vecchia, per scopi privati, senza pensare alla fogna ?
A me Emiliano piace...e a voi ?

domenica 9 gennaio 2011

America: Your Last Memory In A Terrorist Country !!!

Follia.

La follia viene identificata come una mancanza di adattamento che il malato mostra nei confronti dell'ambiente, tenendo ben presente che la definizione della follia è influenzata dal momento storico, dalla cultura, dalle convenzioni, quindi è possibile considerare folle qualcosa o qualcuno che prima era normale, e viceversa.

La follia può manifestarsi come violazione delle norme sociali, compresa la possibilità di diventare un pericolo per se stessi e gli altri, anche se non tutti gli atti sono considerati follia. Nell'uso moderno follia è più comunemente usato come termine informale che denota instabilità mentale, o nel contesto più ristretto giuridico dell'instabilità mentale. Nella professione medica il termine è ora evitato, in favore di diagnosi più specifiche di malattie mentali. La branca della medicina che si occupa delle malattie mentali è la psichiatria, mentre lo studio di queste in termini generali è argomento della psicopatologia.

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"Giuliano Kremmerz" - L'Uomo

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