giovedì 28 novembre 2024

Sciopero Generale 29 novembre 2024

Questo sciopero sarà utile se non sarà una sterile 

manifestazione ma l’inizio di una controffensiva

generale della classe lavoratrice!

 

Volantino in pdf: https://t.me/nessunacensura/157

 

 

mercoledì 27 novembre 2024

Il peso delle parole

 

La foto è un esempio di meme o provocazione concettuale, che gioca su paradossi e accuse estreme. Per interpretarla, bisogna considerare il contesto sociale e politico da cui potrebbe derivare. Ecco alcune chiavi di lettura:

1. Riferimento alla percezione e alla realtà

  • L'immagine di una mela con la scritta "questa è una banana" richiama il classico paradosso della verità contro l'apparenza. È un modo per mettere in discussione la realtà oggettiva e suggerire che qualcuno stia cercando di imporre una narrazione contraria a ciò che sembra evidente.
  • Questo richiama anche il concetto artistico di René Magritte nel suo dipinto "Ceci n'est pas une pipe" (Questa non è una pipa), che riflette sul rapporto tra rappresentazione e realtà.

2. L'accusa di antisemitismo

  • La frase "se vedi una mela sei antisemita" aggiunge un livello di provocazione. L'antisemitismo è un'accusa grave e giustificata in molti contesti, ma in questo caso sembra essere usata in modo iperbolico o satirico, forse per criticare come alcune accuse siano percepite come strumentalizzate o utilizzate in modo arbitrario.
  • Questo tipo di retorica potrebbe anche ironizzare su dinamiche di discussione online o politiche, dove accuse gravi vengono talvolta lanciate in modo sproporzionato per zittire opinioni contrarie.

3. Significato possibile nel contesto politico o sociale

  • Potrebbe essere una critica alla manipolazione del linguaggio o alla percezione della realtà nei dibattiti pubblici, dove chi non accetta una certa narrazione viene etichettato in modo estremo.
  • Oppure, potrebbe essere una riflessione sulle tensioni legate alla libertà di parola, al relativismo culturale o a fenomeni di censura.

4. Satira e trolling

  • Infine, è anche possibile che l'immagine sia un semplice atto di trolling o satira, progettato per confondere o suscitare reazioni estreme. Molti meme sono creati proprio con lo scopo di generare discussioni o provocazioni senza un significato profondo.

In sostanza, questo meme potrebbe essere un modo per stimolare la riflessione sulla comunicazione, sul significato delle parole, e sull'uso (o abuso) delle accuse nei dibattiti pubblici.

  

lunedì 25 novembre 2024

Tebe dalle Sette Porte

 

Tebe dalle Sette Porte, chi la costruì? di Bertolt Brecht

Tebe dalle Sette Porte, chi la costruì ?
Ci sono i nomi dei re, dentro i libri.
Son stati i re a strascicarli, quei blocchi di pietra?
Babilonia distrutta tante volte,
chi altrettante la riedificò ? In quali case,
di Lima lucente d’ oro, abitavano i costruttori?
Dove andarono, la sera che fu terminata la Grande Muraglia,
i muratori? Roma la grande
è piena d’ archi di trionfo. Su chi
trionfarono i Cesari? La celebrata Bisanzio
aveva solo palazzi per i suoi abitanti? Anche nella favolosa Atlantide,
la notte che il mare li inghiottì, affogavano urlando
aiuto ai loro schiavi.
Il giovane Alessandro conquistò l’ India
da solo?
Cesare sconfisse i Galli.
Non aveva con sé nemmeno un cuoco?
Filippo di Spagna pianse quando la flotta
gli fu affondata. Nessun altro pianse?
Federico II vinse la guerra dei Sette Anni. Chi
oltre a lui l’ ha vinta?
Una vittoria ogni pagina.
Chi cucinò la cena della vittoria?
Ogni dieci anni un grand’ uomo.
Chi ne pagò le spese ?

Quante vicende,
tante domande.

 

Il poema "Tebe dalle Sette Porte, chi la costruì?" di Bertolt Brecht è un'opera che invita alla riflessione critica sulla storia ufficiale e sui suoi protagonisti. Brecht pone domande scomode, chiedendo chi siano i veri artefici delle grandi opere e delle conquiste che vengono attribuite ai grandi nomi: re, imperatori, condottieri. Dietro i fasti della storia, il poeta vuole portare alla luce il lavoro, la sofferenza e i sacrifici delle masse anonime — i muratori, i cuochi, i soldati, i servi, gli schiavi.

Significato del poema

Brecht sovverte la narrazione tradizionale della storia, che spesso esalta le gesta dei potenti ignorando chi ha realmente costruito le città, combattuto le guerre o sostenuto le imprese. Le domande retoriche come "Son stati i re a strascicarli, quei blocchi di pietra?" o "Chi cucinò la cena della vittoria?" sottolineano l'invisibilità del lavoro collettivo nella storiografia dominante.

Attraverso questo approccio, Brecht denuncia:

  • La disuguaglianza sociale: Le grandi imprese sono spesso costruite sulla fatica e sul sangue delle classi meno privilegiate.
  • La memoria selettiva della storia: Vengono ricordati i "grandi uomini" mentre i loro collaboratori o subordinati sono dimenticati.
  • La critica al potere: Brecht mostra come il potere e la gloria siano sempre sostenuti da chi non riceve riconoscimenti.

Stile

Il poema utilizza uno stile apparentemente semplice e diretto, ma ogni domanda è profondamente ironica e polemica. Brecht costringe il lettore a riflettere sull'ingiustizia della storia raccontata e su come le masse siano sempre state sfruttate per il beneficio di pochi.

In sintesi, "Tebe dalle Sette Porte, chi la costruì?" è un manifesto contro l'ingiustizia storica e sociale, un invito a riscrivere la storia dando voce e merito a chi è stato silenziato.

 

domenica 17 novembre 2024

Nasce il Partito Comunista Rivoluzionario!

 

Il 23 novembre 2024 centinaia di comunisti da tutta Italia (e non solo) si riuniranno a Roma in una grande assemblea per dare vita al Partito Comunista Rivoluzionario. In questo video Alessio Marconi, dell'esecutivo nazionale di Sinistra Classe Rivoluzione, risponde ad alcune domande sul lancio di questo nuovo partito. Se vuoi unirti a noi in questa campagna e nell'assemblea del 23 novembre a Roma, vai su: 

https://www.rivoluzione.red/organizzati

 


 

 

La differenza monumentale tra fascismo e comunismo

Perché Fascismo e Comunismo non sono uguali - Alessandro Barbero

La differenza monumentale tra fascismo e comunismo si trova principalmente nella loro ideologia di base, nella visione della società e dell'economia, e nei mezzi con cui cercano di raggiungere i loro obiettivi.

1. Ideologia

  • Fascismo: È un'ideologia ultranazionalista che enfatizza l'autorità dello Stato, la supremazia della nazione o della razza, e il culto del leader. Il fascismo è spesso anti-democratico, anticomunista, e vede la società organizzata in una gerarchia rigida dove lo Stato ha il controllo assoluto.
  • Comunismo: È un'ideologia basata sull'uguaglianza economica e sociale, che mira all'abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione. Il comunismo promuove una società senza classi, in cui i beni sono condivisi e le risorse distribuite equamente.

2. Visione dell'economia

  • Fascismo: Non abolisce la proprietà privata, ma sottopone l'economia al controllo dello Stato. Si tratta di un sistema corporativo, in cui imprese e lavoratori devono collaborare per il bene dello Stato. In pratica, i capitalisti mantengono la proprietà, ma operano secondo le direttive statali.
  • Comunismo: Mira a eliminare la proprietà privata e a sostituirla con la proprietà collettiva. Lo Stato (almeno nella fase iniziale) controlla tutti i mezzi di produzione e distribuisce risorse in base ai bisogni.

3. Visione della società

  • Fascismo: È elitario e gerarchico. Crede che alcune persone, razze o nazioni siano intrinsecamente superiori ad altre. Il concetto di "forza" e di "sopravvivenza del più forte" è centrale.
  • Comunismo: È egalitario. Cerca di abolire le distinzioni di classe e promuove la parità di diritti e opportunità per tutti.

4. Libertà individuale

  • Entrambi i sistemi tendono a sopprimere le libertà individuali, ma per motivi diversi:
    • Il fascismo lo fa per mantenere l'ordine e il controllo a beneficio dello Stato.
    • Il comunismo lo fa per raggiungere la sua utopia collettivista.

5. Nemici ideologici

  • Fascismo: Il comunismo è spesso il suo nemico principale, insieme al liberalismo e alla democrazia.
  • Comunismo: Considera il capitalismo e l'imperialismo i suoi principali avversari.

6. Obiettivi finali

  • Fascismo: La creazione di uno Stato forte e unificato, che esprima la "volontà" della nazione.
  • Comunismo: La creazione di una società senza classi, senza Stato e senza disuguaglianze economiche.

7. Contesto storico

  • Il fascismo è emerso come reazione al comunismo e al liberalismo nel periodo tra le due guerre mondiali (1920-1940).
  • Il comunismo, basato sugli scritti di Karl Marx e Friedrich Engels, ha avuto origine nel XIX secolo come risposta all'industrializzazione e alle disuguaglianze sociali create dal capitalismo.

In sintesi, mentre il fascismo è ultranazionalista, gerarchico e focalizzato sulla potenza dello Stato, il comunismo è internazionalista, egalitario e orientato alla redistribuzione della ricchezza.

 

 

venerdì 15 novembre 2024

Elon Musk chi è veramente?


“Sacrificare le masse contro l’estinzione” l’Elon-pensiero invade Washington

 «Se non prendo decisioni in fretta, moriamo». Elon Musk ha detto proprio così a Walter Isaacson – l’ex caporedattore di Time già Ceo di Cnn – che un anno fa gli ha dedicato la biografia considerata il suo ritratto più intimo. Una frase che ben sintetizza la convinzione del contro-verso imprenditore, con il sogno di colonizzare Marte «prima che la ci-viltà crolli», di appartenere a una élite tecnologica e finanziaria la cui missione è scongiurare la fine dell’umanità. Usando la scienza per tra-scendere limiti corporei (Neuralink e OpenAi) e conquistare pianeti (Space X) ma anche prosaicamente facendo più figli (lui ne ha ben 11). Con il fine di assecondare una visione di futuro da imporre a tutti i costi.

Non è fantascienza, sebbene proprio in quella ha radici il pensiero di Musk (avido lettore del Ciclo delle Fondazioni di Isaac Asimov e della Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams), ma l’estremizzazione di tesi care a certi miliardari di Silicon Valley basate sul cosiddetto “lungotermismo” nella versione del pensatore William MacAskill, autore di What We Owe to the Future, co-sa dobbiamo al futuro. Dove si predica che il benessere delle generazioni future, anche remote, vale quanto quelle di oggi. Obiettivo cruciale è evitare l’estinzione sia pur a costi altissimi: diventa cioè più importante pensare cosa far mangiare ai bisnipoti che agli affamati a noi contemporanei. E contano più gli investimenti sui viaggi interplanetari che quelli sui cambiamenti climatici. Principi che celano pulsioni elitiste e autoritarie e perfino l’accettazione di agenti del caos. Sì, perché per andare in quella direzione è opportuno affidarsi a chi controlla la tecnologia ed è capace di “marciare” verso il futuro a dispetto del dolore seminato lungo il percorso.

 

 

Non a caso nei circoli dei miliardari hi-tech si discute pure di un altro libro: The Managerial Revolution, scritto nel 1941 del filosofo James Burnham dove si anticipa lo scontro fra Ceo conservatori e dipendenti progressisti.

Ovvero quel “Woke” – che sta “risveglio” e indica una gamma di posizioni identitarie, dal femminismo all’opposizione al razzismo – che Musk bolla come “virus” da sradicare ed è base pure delle sue forti posizioni antisindacali. La conseguenza è contenuta nelle teorie tecno-monarchiche teorizzate dal blogger imprenditore Curtis Yarvin: l’idea del “Ceo-dittatore”.

Il tutto in chiave sempre più misti-ca. Fedele, è proprio il caso di dirlo, alla sua fama di visionario, l’imprenditore sudafricano (educato all’anglicanesimo) di recente sta pure mischiando opinioni e fede: «Il cristianesimo è diventato inefficace. Morirà se non si avrà più coraggio nel di-fendere quanto è giusto e leale», ha scritto questa estate. L’ossessione è sempre quella di mettere un freno al pensiero liberal, che poi per molti è ciò che lo ha spinto a comprare Twitter, l’uccellino dove tutti aveva-no una voce, e a trasformarlo nell’o-scuro X: «Serve una nuova filosofia del futuro, basata sulla curiosità ver-so l’Universo. Dobbiamo espandere l’umanità per vedere cosa c’è fuori, diventare una specie multiplanetaria e interstellare. È compatibile con le religioni esistenti: Dio vuole che vediamo il Creato». Sopravvivere ad ogni costo: Dio lo vuole. — A. Lo.

 

 

ELON MUSK by Klod Nagal

Mi sono visto un bel po’ di documentari e inchieste su Elon Musk, una lunga bella e interessante intervista al biografo Walter Isaacson che lo ha seguito per due anni, e mi sono fatto l’idea che egli non sia consapevole del ruolo che svolge. Nel video di ieri ho detto che dovrebbe esserlo, visto che è un genio, ma forse non lo è. Voglio dire, forse non sa di essere una delle pedine fondamentali dell’Agenda Arconte e se lo sa, finge bene di non saperlo.

La sua personalità è estremamente complessa e spesso imprevedibile, con conseguenze gravi, pericolose e assurde per le persone che lo circondano. Non è un cattivo di natura e secondo me non è un robot, cyborg, alieno, ibrido, clone o cose del genere, suggerite da quella controinformazione che la fa sempre fuori dal vaso, invalidando così sempre e sistematicamente ogni tipo di indagine svolta.
I pesantissimi traumi che gli ha inferto il padre li ha iniziati ad elaborare pochi mesi fa, quando il biografo Isaacson è riuscito finalmente a farlo parlare della sua infanzia, cosa che non aveva mai fatto prima.
Chiama i suoi numerosi figli (fatti in provetta) con codici alfanumerici. Dedito all’uso sconsiderato di droghe e allucinogeni, a festini privati di lusso e a una vita sociale priva dell’interazione empatica a causa del suo autismo, ha bisogno del dramma e del conflitto interiore per sopravvivere.

Credo che sia guidato da un qualcosa, che qualcosa gli suggerisca nella mente cosa fare. Stiamo parlando del più grande genio mai apparso sulla terra, diventato in poco tempo uno dei padroni del mondo, il più ricco del mondo, quello più talentuoso, spregiudicato e pazzo in mezzo a tanti.

Da quando ha comprato Twitter (ora X), in cui aveva promesso la libertà di parola, ha fatto il contrario di quanto promesso, aumentando di fatto la censura governativa come dimostra l’indagine fatta da Johnny Harris. Motivo per cui c’è da credere che le premesse iniziali di Neuralink verranno facilmente sovvertite quando sarà il caso di compiere scelte etiche globali. Lo fa regolarmente e chi non si allinea ai suoi costanti e improvvisi cambi di umore o di idea, viene licenziato immediatamente. Nel 2014 disse che giocare con l’intelligenza artificiale significa “evocare il demonio”, nel 2024 è il maggior investitore in questo campo.
Come e in quale modo sarà decisivo nel costringere l’umanità al nuovo ordine mondiale lo scopriremo strada facendo. L’umanità è nelle mani di questo signore, con le mani in pasta letteralmente ovunque, e siccome la squadra di Trump farà molte cose buone e utili, sarà spesso difficile intravedere la traiettoria sotterranea dell’Agenda Arconte.

La cosa buona è che ogni vicenda importante mostra le diverse fasi di risveglio delle persone e questo implica una costante separazione da coloro che sono a fasi superate di questo processo. C’è molto fanatismo intorno a Trump, anche in certi cosiddetti risvegliati e in buona parte della controinformazione, non ho nulla da spartire con le scimmie.
Personalmente provo una certa simpatia sia per Trump che per Musk, perché a me piacciono le persone assolutamente folli, carismatiche e spregiudicate. Questo non significa che non abbia compreso quale ruolo svolgono veramente. È anche possibile che la profezia dei Simpson si avveri, ossia che Trump venga fatto fuori da qualcuno, in quel caso vedremo come Musk proseguirà il suo piano di sterminio della residua libertà umana in questo mondo, o meglio, come i demoni gli suggeriranno di farlo.

Lo vedremo. Lo vedremo giorno per giorno e realizzarsi molto presto.

 


"La Montagna Sacra" di Alejandro Jodorowsky

  "La Montagna Sacra" (titolo originale: The Holy Mountain ), diretto da Alejandro Jodorowsky nel 1973, è un film denso di simbol...