“Sacrificare le masse contro l’estinzione” l’Elon-pensiero invade Washington
«Se non prendo decisioni in fretta, moriamo». Elon Musk ha detto proprio così a Walter Isaacson – l’ex caporedattore di Time già Ceo di Cnn – che un anno fa gli ha dedicato la biografia considerata il suo ritratto più intimo. Una frase che ben sintetizza la convinzione del contro-verso imprenditore, con il sogno di colonizzare Marte «prima che la ci-viltà crolli», di appartenere a una élite tecnologica e finanziaria la cui missione è scongiurare la fine dell’umanità. Usando la scienza per tra-scendere limiti corporei (Neuralink e OpenAi) e conquistare pianeti (Space X) ma anche prosaicamente facendo più figli (lui ne ha ben 11). Con il fine di assecondare una visione di futuro da imporre a tutti i costi.
Non è fantascienza, sebbene proprio in quella ha radici il pensiero di Musk (avido lettore del Ciclo delle Fondazioni di Isaac Asimov e della Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams), ma l’estremizzazione di tesi care a certi miliardari di Silicon Valley basate sul cosiddetto “lungotermismo” nella versione del pensatore William MacAskill, autore di What We Owe to the Future, co-sa dobbiamo al futuro. Dove si predica che il benessere delle generazioni future, anche remote, vale quanto quelle di oggi. Obiettivo cruciale è evitare l’estinzione sia pur a costi altissimi: diventa cioè più importante pensare cosa far mangiare ai bisnipoti che agli affamati a noi contemporanei. E contano più gli investimenti sui viaggi interplanetari che quelli sui cambiamenti climatici. Principi che celano pulsioni elitiste e autoritarie e perfino l’accettazione di agenti del caos. Sì, perché per andare in quella direzione è opportuno affidarsi a chi controlla la tecnologia ed è capace di “marciare” verso il futuro a dispetto del dolore seminato lungo il percorso.
Non a caso nei circoli dei miliardari hi-tech si discute pure di un altro libro: The Managerial Revolution, scritto nel 1941 del filosofo James Burnham dove si anticipa lo scontro fra Ceo conservatori e dipendenti progressisti.
Ovvero quel “Woke” – che sta “risveglio” e indica una gamma di posizioni identitarie, dal femminismo all’opposizione al razzismo – che Musk bolla come “virus” da sradicare ed è base pure delle sue forti posizioni antisindacali. La conseguenza è contenuta nelle teorie tecno-monarchiche teorizzate dal blogger imprenditore Curtis Yarvin: l’idea del “Ceo-dittatore”.
Il tutto in chiave sempre più misti-ca. Fedele, è proprio il caso di dirlo, alla sua fama di visionario, l’imprenditore sudafricano (educato all’anglicanesimo) di recente sta pure mischiando opinioni e fede: «Il cristianesimo è diventato inefficace. Morirà se non si avrà più coraggio nel di-fendere quanto è giusto e leale», ha scritto questa estate. L’ossessione è sempre quella di mettere un freno al pensiero liberal, che poi per molti è ciò che lo ha spinto a comprare Twitter, l’uccellino dove tutti aveva-no una voce, e a trasformarlo nell’o-scuro X: «Serve una nuova filosofia del futuro, basata sulla curiosità ver-so l’Universo. Dobbiamo espandere l’umanità per vedere cosa c’è fuori, diventare una specie multiplanetaria e interstellare. È compatibile con le religioni esistenti: Dio vuole che vediamo il Creato». Sopravvivere ad ogni costo: Dio lo vuole. — A. Lo.
ELON MUSK by Klod Nagal
Mi sono visto un bel po’ di documentari e inchieste su Elon Musk, una lunga bella e interessante intervista al biografo Walter Isaacson che lo ha seguito per due anni, e mi sono fatto l’idea che egli non sia consapevole del ruolo che svolge. Nel video di ieri ho detto che dovrebbe esserlo, visto che è un genio, ma forse non lo è. Voglio dire, forse non sa di essere una delle pedine fondamentali dell’Agenda Arconte e se lo sa, finge bene di non saperlo.
La sua personalità è estremamente complessa e spesso imprevedibile, con conseguenze gravi, pericolose e assurde per le persone che lo circondano. Non è un cattivo di natura e secondo me non è un robot, cyborg, alieno, ibrido, clone o cose del genere, suggerite da quella controinformazione che la fa sempre fuori dal vaso, invalidando così sempre e sistematicamente ogni tipo di indagine svolta.
I pesantissimi traumi che gli ha inferto il padre li ha iniziati ad elaborare pochi mesi fa, quando il biografo Isaacson è riuscito finalmente a farlo parlare della sua infanzia, cosa che non aveva mai fatto prima.
Chiama i suoi numerosi figli (fatti in provetta) con codici alfanumerici. Dedito all’uso sconsiderato di droghe e allucinogeni, a festini privati di lusso e a una vita sociale priva dell’interazione empatica a causa del suo autismo, ha bisogno del dramma e del conflitto interiore per sopravvivere.
Credo che sia guidato da un qualcosa, che qualcosa gli suggerisca nella mente cosa fare. Stiamo parlando del più grande genio mai apparso sulla terra, diventato in poco tempo uno dei padroni del mondo, il più ricco del mondo, quello più talentuoso, spregiudicato e pazzo in mezzo a tanti.
Da quando ha comprato Twitter (ora X), in cui aveva promesso la libertà di parola, ha fatto il contrario di quanto promesso, aumentando di fatto la censura governativa come dimostra l’indagine fatta da Johnny Harris. Motivo per cui c’è da credere che le premesse iniziali di Neuralink verranno facilmente sovvertite quando sarà il caso di compiere scelte etiche globali. Lo fa regolarmente e chi non si allinea ai suoi costanti e improvvisi cambi di umore o di idea, viene licenziato immediatamente. Nel 2014 disse che giocare con l’intelligenza artificiale significa “evocare il demonio”, nel 2024 è il maggior investitore in questo campo.
Come e in quale modo sarà decisivo nel costringere l’umanità al nuovo ordine mondiale lo scopriremo strada facendo. L’umanità è nelle mani di questo signore, con le mani in pasta letteralmente ovunque, e siccome la squadra di Trump farà molte cose buone e utili, sarà spesso difficile intravedere la traiettoria sotterranea dell’Agenda Arconte.
La cosa buona è che ogni vicenda importante mostra le diverse fasi di risveglio delle persone e questo implica una costante separazione da coloro che sono a fasi superate di questo processo. C’è molto fanatismo intorno a Trump, anche in certi cosiddetti risvegliati e in buona parte della controinformazione, non ho nulla da spartire con le scimmie.
Personalmente provo una certa simpatia sia per Trump che per Musk, perché a me piacciono le persone assolutamente folli, carismatiche e spregiudicate. Questo non significa che non abbia compreso quale ruolo svolgono veramente. È anche possibile che la profezia dei Simpson si avveri, ossia che Trump venga fatto fuori da qualcuno, in quel caso vedremo come Musk proseguirà il suo piano di sterminio della residua libertà umana in questo mondo, o meglio, come i demoni gli suggeriranno di farlo.
Lo vedremo. Lo vedremo giorno per giorno e realizzarsi molto presto.
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