lunedì 25 novembre 2024

Tebe dalle Sette Porte

 

Tebe dalle Sette Porte, chi la costruì? di Bertolt Brecht

Tebe dalle Sette Porte, chi la costruì ?
Ci sono i nomi dei re, dentro i libri.
Son stati i re a strascicarli, quei blocchi di pietra?
Babilonia distrutta tante volte,
chi altrettante la riedificò ? In quali case,
di Lima lucente d’ oro, abitavano i costruttori?
Dove andarono, la sera che fu terminata la Grande Muraglia,
i muratori? Roma la grande
è piena d’ archi di trionfo. Su chi
trionfarono i Cesari? La celebrata Bisanzio
aveva solo palazzi per i suoi abitanti? Anche nella favolosa Atlantide,
la notte che il mare li inghiottì, affogavano urlando
aiuto ai loro schiavi.
Il giovane Alessandro conquistò l’ India
da solo?
Cesare sconfisse i Galli.
Non aveva con sé nemmeno un cuoco?
Filippo di Spagna pianse quando la flotta
gli fu affondata. Nessun altro pianse?
Federico II vinse la guerra dei Sette Anni. Chi
oltre a lui l’ ha vinta?
Una vittoria ogni pagina.
Chi cucinò la cena della vittoria?
Ogni dieci anni un grand’ uomo.
Chi ne pagò le spese ?

Quante vicende,
tante domande.

 

Il poema "Tebe dalle Sette Porte, chi la costruì?" di Bertolt Brecht è un'opera che invita alla riflessione critica sulla storia ufficiale e sui suoi protagonisti. Brecht pone domande scomode, chiedendo chi siano i veri artefici delle grandi opere e delle conquiste che vengono attribuite ai grandi nomi: re, imperatori, condottieri. Dietro i fasti della storia, il poeta vuole portare alla luce il lavoro, la sofferenza e i sacrifici delle masse anonime — i muratori, i cuochi, i soldati, i servi, gli schiavi.

Significato del poema

Brecht sovverte la narrazione tradizionale della storia, che spesso esalta le gesta dei potenti ignorando chi ha realmente costruito le città, combattuto le guerre o sostenuto le imprese. Le domande retoriche come "Son stati i re a strascicarli, quei blocchi di pietra?" o "Chi cucinò la cena della vittoria?" sottolineano l'invisibilità del lavoro collettivo nella storiografia dominante.

Attraverso questo approccio, Brecht denuncia:

  • La disuguaglianza sociale: Le grandi imprese sono spesso costruite sulla fatica e sul sangue delle classi meno privilegiate.
  • La memoria selettiva della storia: Vengono ricordati i "grandi uomini" mentre i loro collaboratori o subordinati sono dimenticati.
  • La critica al potere: Brecht mostra come il potere e la gloria siano sempre sostenuti da chi non riceve riconoscimenti.

Stile

Il poema utilizza uno stile apparentemente semplice e diretto, ma ogni domanda è profondamente ironica e polemica. Brecht costringe il lettore a riflettere sull'ingiustizia della storia raccontata e su come le masse siano sempre state sfruttate per il beneficio di pochi.

In sintesi, "Tebe dalle Sette Porte, chi la costruì?" è un manifesto contro l'ingiustizia storica e sociale, un invito a riscrivere la storia dando voce e merito a chi è stato silenziato.

 

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