giovedì 28 dicembre 2017

Fasi Lunari 2018 (Kremmerz)

Nel 1913 Giuliano Kremmerz, da poco stabilitosi a Beausoleil, dava inizio alla diramazione delle Lunazioni, I-II-III ciclo, annotazioni sulle influenze siderali e lunari sulle piante, i medicamenti le infermita’ del corpo umano ed i prognostici di guarigione e morte. Diffuse originariamente, pro Schola, in fascicoli mensili “fuori commercio”, nel 1992 vennero raccolte ed integralmente pubblicate in un unico volume a cura dell’Editrice Miriamica. In numero complessivo di 221, corrispondono ai cicli lunari intercorrenti tra il 7 marzo 1913 ed il 19 dicembre 1930. Vengono descritte singolarmente in specifiche puntate comprendenti: 1) indicazioni astrologiche fra cui la data di inizio, le costellazioni, i segni zodiacali dei decani relativi; 2) notizie introduttive, comprendenti il nome della Luna ( p.es: Sisha per la 14°, Aurt per la 38°, Maradin per le diciotto lune comprese tra la 119° e la 136° ) e le influenze generali sugli eventi naturali; 3) i tre cicli lunari I II e III e cioè i raggruppamenti astrologici di più lune successive, a periodicita’ ciclica, trasmessi al Kremmerz dal suo Maestro Izar, identificabile con lo studioso italico citato come Anonimo Napolitano.
Il I ciclo è di origine egizio-caldea; si riproduce ogni 28 anni lunari e 28 giorni. È il piu’ ricco di informazioni, dà i nomi alle lune e specifica le loro influenze. Non è mai stato completato per la sopravvenuta morte del Kremmerz ed è pertanto mancante degli ultimi 116 mesi lunari. Il II ciclo è di origine medioevale e trae spunto da astrologi e cabalisti che vanno dal secolo XI al XVII con qualche inesattezza nelle informazioni. Si ripete ogni 17 anni lunari meno 28 giorni. Il III ciclo deriva dall’astrologia degli arabi del periodo anteriore e contemporaneo alla loro dominazione in Spagna, ma comprende anche Autori non Arabi quali Izar, Mamo-Rosar, Paracelso, Cardano e Fioravanti. Si riproduce ogni 11 anni solari e 22 giorni. Tutti e tre i cicli sono caratterizzati da specifiche influenze sia sulle piante, che sui medicamenti e le malattie.
Le influenze lunari sul corpo umano e sui morbi – scrive Kremmerz – fanno parte di una dottrina iniziatica che fu sempre tenuta secreta. Nessuno puo’ accontentare…, per una ragione ovvia, chiunque desideri avere una chiave del metodo lunare e anche un sistema per intendere la concezione filosofica che gli antichi iniziati si formavano della terapeutica e della divisione dei morbi. Di sicuro il metodo lunare rientra in una dottrina filosofico-sacerdotale ermetica, propriamente occidentale, antichissima, plurimillenaria, le cui origini risalgono ai Caldei, sacerdoti-astrologi-medici di origine atlantidea, che a loro volta la trasmisero all’Egitto più arcaico. A quei tempi la medicina era considerata “sacra“ ed era patrimonio esclusivo di caste sacerdotali, quali quella del Tolom, collegio egizio che studiava le influenze degli astri; queste gelosamente la custodivano, la celavano al volgo e la rivelavano, al bisogno, solo in maniera codificata in occasione di attività rituali, svolte nei templi consacrati alla terapeutica, quali quelli dedicati a Kons ed a Serapide. Kons era un Dio sanatore: guariva tutti i mali e tutti i malati. Nei suoi templi, come per esempio in quello di Ur in Caldea, i malati si riunivano per ricevere un responso ai loro mali. Il sacerdote officiante si collocava in simulacri vuoti del Dio e dietro ispirazione parlava e dava risposta alle richieste. A molti malati veniva ordinato di dormire nel tempio e la notte, al buio, Kons compariva volando o camminando sopra i malati, circondato da serpenti, espressione simbolica antica della scienza terapeutica rimasta oggigiorno nel caduceo dell’arte medica e farmaceutica: coloro che venivano toccati dai serpenti avevano la certezza della guarigione. Serapide era un Dio solare, sanatore di ogni infermità, di severa condotta e larga indulgenza pei giovani, era rappresentato con un serpente attorcigliato al corpo: i postulanti entravano nel tempio a lui dedicato, denominato pertanto Serapeo e, dopo il digiuno purificatorio, assistevano al culto per ottenere la manifestazione responsiva dei sacerdoti con l’indicazione dei medicamenti o dei consigli, in genere di natura ben diversa dalle aspettative dei richiedenti. Il suo culto ebbe grande seguito in Egitto, tanto che al tempo degli Antonini esistevano ben 42 Serapei, ma ampiamente si diffuse anche in tutto il Mediterraneo. La colonizzazione greca, lo scambio culturale tra gli stessi popoli navigatori del bacino, l’invasione romana con gli incendi, la distruzione dei templi, la persecuzione e la migrazione delle caste sacerdotali ne favorirono il naturale innesto nel tessuto italico di origine tirrenico-etrusco-sabina, di derivazione atlantidea, e di tradizione pitagorica. In particolare il culto si diffuse in Campania, in seguito all’attività in questa regione di un gruppo di sacerdoti che si stabilirono nel quartiere più meridionale di Napoli, denominato in seguito Nilense, ed a Roma, presso l’Isola Tiberina, ad opera del grande medico Esculapio. Furono costruiti numerosi Serapei, il più antico a Pozzuoli e la tradizione terapeutica egizio-caldea proseguì, assorbita e sviluppata dagli arabi anche nelle loro università, quale quella di Geber in Spagna, successivamente transitando, attraverso gli studiosi cabalisti ed astrologi medioevali, a Izar, che annotò qui e là una decifrazione delle Tavole del Tolom, riportando numerose indicazioni nei suoi libri con i commenti di B-ANUR di Tebe. Giuliano Kremmerz la divulgò, modernizzandola nell’esposizione per la mentalita’ in corso, pur trasferendone fedelmente le indicazioni a lui giunte, tal quali formulate dalla tradizione terapeutica degli antichi medici sacerdoti. Questi, pur non avendo a loro disposizione strumenti quali la chimica, la microscopia e la radiologia, erano giunti alla profonda conoscenza scientifica delle Leggi della Natura intesa come Unita’ Sintetica. Infatti ogni essere trova in essa il bene e la salute nella convibrazione armonica con il tutto: creature, uomini, animali, piante, minerali, pianeti, astri e le forze tutte, visibili od invisibili che siano, compresa quella elettro-magnetica. Quest’ultima, come forza viva intereagente ed intereattiva e dotata anche di proprieta medicali, è posseduta ed emanata sotto forma di aura dall’Universo in toto ma anche da tutti i corpi viventi, stelle e pianeti compresi. Anche la Luna precisa Kremmerz, quale… esponente delle mutabilità ha … gli attributi dell’elettro-magnetismo che influisce sulla natura terrestre: aumento, diminuizione, vita vegetale ed animale; alta e bassa marea; azione sulla materia, sulle piante, sull’uomo, sul sistema nervoso, sul sonno, sul riposo, sull’esaltazione, sull’intelletto e sull’anima delle cose viventi. Inoltre Egli sostiene…Tutte le influenze planetarie e stellari sono coordinate al magnetismo terrestre del quale si conosce profanamente poco. Ora questo magnetismo terrestre che procede in coordinanza dalle influenze planetarie e stellari è omologo e coordinato al magnetismo umano…in tutte le infermita’ organiche il punto colpito è il centro magnetico del corpo organizzato, uomo, animale, piante, minerali… Se la malattia è un disordine magnetico, il medicamento deve essere un equilibrante per forza magnetica, e quando l’influenza astrale è simpatica al magnetismo di un determinato rimedio, il magnetismo aura del rimedio è convertito in corrente e sana. Cosi’ il rimedio diviene tramite virtuale, intelligente, cosciente delle sue potenzialità terapeutiche, qualunque sia la sua origine e la sua struttura, e si pone in relazione con l’organismo malato secondo le due leggi universali dei simili e dei contrari.




1 commento:

  1. Capito molto poco per me molto difficile leģgere e rileggere certo quache cosa capirei...ma..

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