venerdì 8 dicembre 2017

Padre nostro è una preghiera alchemica

 

La preghiera nasconde un significato esoterico che la maggior parte di noi ignora: nel Padre Nostro sono racchiuse le invocazioni e le indicazioni per la retta pratica alchemica.

Ricordo ancora molto bene quando, a catechismo, il sacerdote ci ricordava di recitare il Padre Nostro prima di dormire, anche più di una volta. E io, da bravo bambino, ogni sera nel caldo nel mio letto, recitavo il Padre Nostro. Ricordo anche che cercavo di fare in fretta, un po’ per ripetere la preghiera più di una volta o due e un po’ per togliermi il pensiero. Fino a che, puntualmente, le immagini che la preghiera richiamava non si mescolavano alle immagini spontanee che accompagnano al sonno, e mi addormentavo prima di aver finito. Insomma, della preghiera la mia pratica ipnopompica aveva soltanto il nome. Non potevo immaginare che quella specie di filastrocca, in certi punti banale e in altri incomprensibile, fosse invece un potente mantra che custodisce i segreti dell’alchimia. Se non altro, mi rincuora il fatto che, sicuramente, neanche il sacerdote lo sapeva…

AMEN
- In Ebraico è formato dalle lettere A M N = 1, 40, 50 = 91 e così è un simile di 'Jehovah Adonai' = 10, 5, 6, 5, e 1, 4, 50, 10 = 91, nell'insieme; è una forma della parola Ebraica 'verità'. Nella lingua parlata comune si dice che Amen significhi 'Così sia'. Questa voce ebraica era all'origine un aggettivo con il significato di 'fermo, sicuro', poi avverbio nel senso di 'certamente', sempre usati a modo di esclamazione o acclamazione, con il valore di 'così sia'. Ricorre spesso nel Vecchio Testamento, più ancora nel Nuovo, mentre è frequente nella liturgia. È forse la parola più diffusa nel mondo, poiché la troviamo sulle labbra dei Cristiani, dei Giudei, dei Musulmani. Notevole l'uso che ne fanno i Cristiani alla fine del Pater Noster e del Credo. Ma nel linguaggio esoterico Amen significa 'il celato'. Manetho Sebennita dice che la parola significa ciò che è celato e sappiamo tramite Ecateo ed altri che gli egiziani usavano il termine per invocare il grande Dio dei Misteri, Ammon (a 'Ammas, il dio celato') affinchè si rivelasse e manifestasse. Bonomi, il famoso studioso di geroglifici, chiama molto appropriatamente i suoi adoratori gli 'Amenof', e Mr. Bonwick cita uno scrittore che dice: 'Ammon, il dio invisibile, resterà per sempre celato finchè non sarà antropomorficamente rivelato; gli dei lontani da noi sono inutili'. Amen è definito 'Signore della festività della luna nuova'. Jehovah-Adonai è un nuovo aspetto del dio dalla testa di ariete, Amoun o Ammon che era invocato dai sacerdoti Egiziani con il nome di Amen. Per gli Egiziani, Amen è la prima emanazione della Divinità Suprema, la sorgente primordiale della Luce.

Ma che significato ha la preghiera per il Kremmerz ?

L’abitudine alla preghiera è un metodo pratico per la messa in libertà del corpo lunare. I rosari, per esempio, e le loro lunghe recitazioni interminabili, nelle quali la bocca si apre e si chiude meccanicamente pronunziando le parole con la stessa cadenza, distraggono la mente; e il corpo, per l’azione meccanica del suono, cade in uno stato di dormiveglia. Colui il quale prega, esprime, formula, modella la sua anima animale in conformità dello stato a cui aspira, fino alla sua immedesimazione con lo stato stesso e cioè fino a far compiere, per mezzo della plasticità del suo corpo lunare, il miracolo che appetisce.

Uno dei mezzi meccanici atti a impressionare il corpo lunare è la parola e, in determinate condizioni, basta una parola a liberarti da un’ossessione e una parola per compiere il più grande miracolo: la condizione più propizia alla sua efficacia è la preghiera, perché nella preghiera le parole sono pronunziate in uno stato particolare di animo o di modellatura del corpo lunare e recano in sé l’idea che si vuol realizzare in uno stato di prima materializzazione, avvivato da un atto di potente compenetrazione immaginativa. La preghiera è tanto più efficace quanto più la parola e il suo meccanismo fonico rispondono alla esplicazione dell’idea.

Parola, nel senso magico, è il suono articolato col perfetto accordo armonico del pensiero concreto. La parola di cui si conosce il valore completo è già il frutto di cogitazioni degli uomini precedenti: quindi risveglia o idee addormentate nell’occulta coscienza di chi le pronunzia o dà l’idea che l’uomo non ha concepito abbastanza chiaramente da poterla rendere plastica, cioè di sicura obiettivazione. La parola, pronunziata con valore magico, crea, distrugge o modifica: Ha proprietà di rapidamente o lentamente raggiungere il suo scopo. La parola, per sé, dovunque e comunque pronunciata, è un atto di creazione ed è la base di tutta la prima magia.

Virtù della parola è la manifestazione generativa della volontà nella psiche di chi la pronuncia e l’ascolta.

Questa virtù spirituale, che dà vita alle idee espresse e volute, si ottiene per ascetismo in religione, per iniziazione in magia operante.
 
Papa Bergoglio è il falso profeta !!!

Il suo aspetto denota la sua natura: "Poi vidi un'altra bestia, che saliva dalla terra e aveva due corna simili a quelle di un agnello, ma parlava come un dragone" (Apocalisse 13:11).

Il maggiore dei falsi profeti avrà dunque un contegno d'agnello, mentre sarà come un dragone.

Nell'Apocalisse, infatti, l'agnello è Gesù Cristo, mentre il dragone é Satana.

Pertanto le due parole a lui applicate "Agnello e Dragone" indicano quale sarà la sua manifestazione esteriore. 

Apparirà pertanto umile, mite e senza dubbio occuperà un'alta carica religiosa. In questa descrizione vi è il ricordo delle parole di Gesù: "Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono verso di voi in vesti da pecore, ma dentro son lupi rapaci. Li riconoscerete dai loro frutti. Si raccoglie forse uva dalle spine o fichi dai rovi?" (Matteo 7:15-16).


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