Cos’è
una provocazione?
Un atto, un
comportamento, un discorso offensivo, una parola di sfida, che
mira ad irritare e a provocare una reazione. Quando punge un punto
vulnerabile, accende reazioni irrazionali, esageratamente
aggressive o ridicoli, che normalmente non avremmo.
La
provocazione è riconosciuta come circostanza attenuante di
reato nel diritto penale. Si provoca per attirare l’attenzione,
spesso è una forma perversa di bisogno d’amore o
d’aiuto che non sa manifestarsi in altro modo. Una
provocazione ha un effetto positivo quando è uno stimolo a
far emergere doti e potenzialità, purtroppo ben più
frequentemente viene mossa per indivia, rivalsa, spirito di
polemica, per far del male.
Fiutare
le trappole evita di prestare il fianco ai provocatori !!!
Leggete questa storia e rifletteteci su :
“Vicino a Tokyo viveva un grande samurai ormai anziano, si dedicava a insegnare il buddismo zen ai giovani, nonostante la sua età era ancora capace di sconfiggere qualunque avversario. Un pomeriggio si presentò un guerriero, famoso per la sua tecnica di provocazione: aspettava che l’avversario facesse la prima mossa, prevedeva gli errori che avrebbe commesso l’avversario e contrattaccava con velocità fulminante. Il giovane e impaziente guerriero non aveva mai perduto uno scontro. Conosceva la reputazione del samurai, voleva sconfiggerlo per accrescere così la propria fama. Tutti gli allievi si dichiararono contrari all’idea del combattimento ma il vecchio maestro accettò la sfida. Si recarono tutti nella piazza della città e il giovane cominciò a insultarlo, lanciò alcuni sassi nella sua direzione, gli sputò in faccia, gli urlò tutti gli insulti che conosceva, offendendo persino i suoi antenati. Per ore fece di tutto per provocarlo ma il vecchio restò impassibile. Quando l’impetuoso guerriero si sentiva ormai esausto e umiliato, si ritirò. Delusi dal fatto che il maestro avesse accettato insulti e tante provocazioni, gli allievi gli domandarono: “come avete potuto sopportare tante indegnità? Perché non avete usato la vostra spada, pur sapendo che avreste potuto perdere la lotta, invece di mostrarvi codardo di fronte a tutti noi?”. “ Se qualcuno vi si avvicina con un dono e voi non lo accettate, a chi appartiene il dono?” domandò il vecchio samurai. “ A chi ha tentato di regalarlo”, rispose uno dei discepoli. “ Lo stesso vale per invidia, rabbia, insulti e provocazioni“, disse il maestro: “Quando non sono accettati, continuano ad appartenere a chi li porta con sé”.
Cerchiamo di far crescere il nostro Self-Control...per un mondo migliore...