Il Paradosso di Epicuro, che prende il nome dal filosofo greco che lo concepì, riguarda il concetto stesso di Dio.
Il paradosso,
riportato da Lattanzio, che lo attribuisce ad Epicuro, si basa su
alcune domande e procede per gradi fino a rendere, appunto, paradossale
il concetto di Dio:
«Dio
- dice Epicuro - o vuole togliere i mali, ma non può; oppure può, ma
non vuole; oppure non vuole e non può; oppure vuole e può. Se vuole, ma
non può, è impotente; il che è inammissibile in Dio. Se può, ma non
vuole, è invidioso; il che pure è alieno da Dio. Se non vuole e non può,
allora è invidioso e impotente; e anche questo non può attribuirsi a
Dio. Se vuole e può, il che soltanto conviene a Dio, allora da dove
vengono i mali? o perché non li toglie?»
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(Lattanzio, De Ira Dei) |
Dio può e vuole; ma poiché il male esiste allora Dio esiste ma non si interessa dell'uomo. Questa è la conclusione alla quale giunge Epicuro al termine di queste ipotesi.
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