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W LA LIBERTA' DI PENSIERO DI UN OPERAIO METALMECCANICO !!! Quando ho fame, mangio. Quando ho sete, bevo. Quando sento di dover dire qualcosa, la dico...
1. Per coerenza
Lo sbattezzo è un gesto importante principalmente sul piano politico e simbolico, poiché, lo abbiamo appena visto, ha davvero poche implicazioni materiali ed economiche. Si tratta dunque in primis di una rivendicazione di coerenza: se non si è più cattolici, perché continuare formalmente ad esserlo, lasciando che il nostro nome rientri ancora nei conteggi ufficiali della Chiesa Cattolica? Del resto, basta una raccomandata…
Ma lo sbattezzo è anche, da un punto di vista per così dire esistenziale, il coronamento formale di un percorso di vita diverso da persona a persona, al contrario del battesimo che invece viene imposto a tutti nello stesso identico modo, come se si trattasse di un atto dovuto, di una formalità burocratica, di un passaggio obbligato. Lo sbattezzo, al contrario, non è affatto un passaggio obbligato, per nessuno e in nessun luogo: è il singolo non credente a decidere se, quando e perché farlo.
2. Come rivendicazione di autonomia
Proprio per quanto appena detto lo sbattezzo va inteso anche come una rivendicazione di autonomia individuale. Autonomia nel senso pieno della parola: l’articolo 1269 del Catechismo della Chiesa Cattolica afferma infatti che “il battezzato non appartiene più a se stesso” ed è chiamato “ad essere «obbediente» e «sottomesso» ai capi della Chiesa”. Lo sbattezzo è, in quest’ottica, un modo per ribadire la propria autonomia nei confronti del paternalismo ecclesiastico – e si ripensi qui en passant alla sentenza della Corte d’Appello di Firenze citata in apertura.
Ancora più concretamente, lo sbattezzo è la riaffermazione di quella libertà di autodeterminazione che i nostri genitori, nel bene e nel male, ci hanno negato al momento del battesimo, senza chiederci se volevamo davvero farlo — e del resto come avremmo potuto rispondere?
Da questo punto di vista è molto interessante la posizione degli anabattisti (in greco, “coloro che ribattezzano”), i quali, considerando nullo il battesimo dei neonati per gli stessi motivi appena citati, si battezzano nuovamente da adulti — anche se per loro si tratta del primo vero battesimo, l’unico davvero valido. Lo sbattezzo è, per quanto agli antipodi, la stessa cosa, ovvero la cosciente riaffermazione della propria capacità di scelta laddove i nostri genitori l’avevano fatto per noi — essi stessi scegliendo sotto la pressione di nonni, zii, preti e quant’altro.
3. Come gesto politico
Sancire ufficialmente la propria non appartenenza all’istituzione denominata «Chiesa Cattolica Apostolica Romana» è un atto politicamente rilevante in un paese come il nostro, nel quale la Chiesa amministra un enorme potere politico-economico che le permette, più o meno occultamente, di dirottare l’agenda politica italiana ogni qualvolta si tenti di legiferare su temi scomodi al Vaticano — testamento biologico, fine-vita, aborto, diritti riproduttivi, unioni civili, etc.
Sbattezzarsi significa, da questo punto di vista, mandare un segnale inequivocabile alla Chiesa Cattolica e alla politica italiana, specialmente se il numero degli sbattezzati è effettivamente alto. Si pensi a tal riguardo a cosa accadde sempre in Germania nel 2013, quando, in segno di protesta, circa 120mila cattolici si sbattezzarono in un anno, a seguito di una lunga serie di scandali che coinvolsero preti pedofili e spendaccioni.
4. Per affermare che un’alternativa esiste
In Italia meno di un cattolico su quattro è praticante, eppure più del 90% della popolazione è battezzata. La causa di questo sfasamento va ricercata nella tendenza conformista di quegli italiani che battezzano i propri figli non per convinzione, ma per mera tradizione — per far contenti i familiari, o perché impauriti che i propri figli possano “sentirsi esclusi” dalle attività di gruppo, a scuola, al catechismo, etc.
Lo sbattezzo è invece un gesto anticonformista, coerente e risoluto, che si pone in netto contrasto con l’asfissiante tradizione cattolica, da molti considerata inscalfibile. È soltanto a partire da “piccoli gesti anticonformisti” come questo che, nel lungo periodo, le cose potranno cambiare. Ma l’importante è cominciare da qualche parte. Lo sbattezzo può essere a tal riguardo un ottimo punto di partenza.
5. In nome di chi non può farlo
Ci si può sbattezzare, infine, per esprimere solidarietà a tutte quelle persone che nel mondo non possono fare altrettanto. Coloro che, per intenderci, non possono lasciare la propria religione e dichiararsi pubblicamente atei senza venir perseguitati nei modi più cruenti. Ancora oggi, infatti, in 13 paesi l’apostasia è punita con la pena di morte, mentre in più di 40 con la prigionia. Per quanto possa sembrare idealistico, è forse questo il significato più nobile dello sbattezzo. Sbattezzarsi oggi, in Italia e in ogni altro paese dove sia legalmente consentito, significa rivendicare un diritto umano fondamentale, altrove calpestato: quello alla libertà di religione, che comprende il diritto a non averne alcuna.
Noi cittadini italiani possiamo scegliere liberamente se, come, quando e perché abbandonare una religione. Molte persone nel mondo non dispongono di questa libertà elementare. Se siete ancora indecisi sul da farsi, ponderate la vostra scelta tenendo a mente questa piccola massima: se loro non possono, noi dobbiamo.
Giovanni Gaetani
PER ALTRE INFORMAZIONI: https://www.uaar.it/laicita/sbattezzo/
Un video diventato virale documenta l’inspiegabile comportamento di un gregge nella città di Baotou, in Mongolia, dove centinaia di ovini si muovono ininterrottamente in senso orario.
Nessuno riesce a capire cosa stia spingendo centinaia di ovini a rincorrersi in senso orario, a partire dalla proprietaria del gregge, che ai media locali ha spiegato che l’incomprensibile fenomeno è inizialmente partito da poche pecore, che hanno iniziato a rincorrersi seguendo una schema circolare nel recinto, per poi estendersi al resto del gregge. Le immagini, rilanciate dalla cinese People's Daily, mostrano un gregge apparentemente sano, nonostante il curioso comportamento si stia perpetuando dall’inizio di novembre.
Io non ci vedo nulla di strano. Ecco il video:
"La religione è l'oppio dei popoli", è una delle affermazioni più spesso parafrasate del filosofo e critico dell'economia politica Karl Marx. È stata tradotta dall'originale tedesco, Die Religion ist das Opium des Volkes, letteralmente, La religione è l'oppio del popolo.
La citazione, tratta dall'introduzione de Per la critica della filosofia del diritto di Hegel, nella sua versione integrale − e meno conosciuta − si presenta così: « La religione è il sospiro della creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, così come è lo spirito di una condizione senza spirito. È l'oppio del popolo ».
fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/La_religione_%C3%A8_l%27oppio_dei_popoli
Un ufficio permanente presso la Camera dei Rappresentanti e una task force del Ministero della Difesa. Sugli Ufo. Gli Stati Uniti cambiano passo dopo decenni di scetticismo. E poi il clamoroso annuncio della Nasa: un team di sedici scienziati studierà gli oggetti volanti non identificati. E tra loro c'è anche l’astrofisica italiana Federica Bianco. Un anno fa, in un sorprendente rapporto, il Pentagono ammetteva che, per almeno 144 casi esaminati, si potesse parlare di oggetti volanti non identificati. La scienza dispone di strumenti adatti a confermare o escludere che gli ufo esistono? E strumenti adatti a comunicare eventualmente con civiltà molto diverse dalla nostra e lontanissime dal pianeta Terra? A queste e altre domande prova a dare alcune risposte lo Speciale Tg1 “Figli delle stelle” di Elisabetta Mirarchi, in onda domenica 20 novembre alle 23.20 su Rai 1. Tra gli esperti intervistati, Michel Mayor, Premio Nobel per la fisica; Luis Elizondo, ex agente segreto del Pentagono; Roberto Pinotti, Presidente del Centro Ufologico Nazionale; Mauro Biglino, studioso di ebraico antico; Andrea Vicini, docente di Teologia morale e bioetica al Boston College; Monsignor Gabriele Gionti della Specola Vaticana; e lo scienziato Claudio Grimaldi del Politecnico di Losanna. Oltre a questo, testimonianze e video di un fenomeno destinato, chissà per quanto ancora, a far discutere.
Ecco il video:
https://dai.ly/k1LvV92KsAPLwpywvXk
Riconoscere le email truffa è molto importante.
L’invio di una falsa email è una delle tecniche più diffuse tra i criminali informatici per entrare in possesso delle tue informazioni riservate.
Non è sempre facile individuare le email fraudolente; molto spesso i malintenzionati si spacciano per banche e istituzioni di cui ci fidiamo e generano email che hanno la stessa struttura di quelle ufficiali.
Esistono però dei segnali da monitorare, eccone alcuni:
Guarda un altro esempio di una falsa email: Phishing.
Per approfondimenti segui il link (sicuro):
https://www.lofaionline.it/2022/07/nuove-mail-truffa-come-riconoscerle-per.html
oppure vedi il video qui sotto.
Krista Gordon : Che cosa c'è nella società che ti delude tanto, me lo puoi dire? Elliot: " Ah, non lo so. Forse è il fatto che tu...