W LA LIBERTA' DI PENSIERO DI UN OPERAIO METALMECCANICO !!!
Quando ho fame, mangio. Quando ho sete, bevo. Quando sento di dover dire qualcosa, la dico...
In questi giorni sento spesso i buonisti di professione affermare che il Dio in cui credono i popoli del libro (ebrei, cristiani, musulmani) è lo stesso.
Ma allora mi chiedo – tralasciando volutamente questioni ben più profonde e importanti – come sia possibile che venga anche solo “chiamato, invocato, pregato” in tanti modi così diversi.
Possibile che i sapienti che si rifanno alla “stessa radice” non sappiano, in modo unico e inequivocabile, anche solo in che modo lui preferisce essere contattato dai suoi figli?
Perché sinagoghe, chiese cattoliche, templi protestanti, moschee, decine di riti così diversi e anche incompatibili…?
Se è lo stesso, perché ad esempio, per alcuni lui vuole che si mangi la carne e si beva il sangue di suo figlio mentre per altri questo non ha alcun fondamento?
Perché lui, padre amorevole, non interviene per porre fine a tanta confusione tra i suoi figli che ama di un amore infinito?
Chiedo di evitare la solita banale risposta sulla libertà che lui ci lascerebbe: quando per la prima volta Adamo ed Eva hanno deciso in autonomia, lui li ha subito puniti e sappiamo bene che se non facciamo come dice lui andiamo all’inferno: la libertà decisionale con lui non esiste (o si esegue o si viene puniti: Bibbia docet in un numero impressionante di passi).
Lui avrebbe parlato “direttamente” per millenni e ora sta in silenzio, lascia che i suoi figli vivano e si combattano nella confusione più totale: se non vuole le guerre di religione perché non lo dice chiaramente in modo che tutti comprendano?
Evitiamo anche di dire che lui parla alle anime ma che molte con capiscono: chi parla ha il "dovere" di farsi capire, tanto più se chi parla è l'assoluto e se dalle sue parole dipende la presunta vita eterna delle anime.
Se lui è confuso nella proposta non può chiedere chiarezza a noi nella risposta.
Oppure potremmo anche chiedere: chi può dire con assoluta certezza che Dio non stia chiedendo a qualcuno di ammazzarne altri visto che nella Bibbia lo ha fatto per secoli?
Perché dovrebbe avere smesso di utilizzare quello che era indubbiamente il suo sistema preferito?
Chi può autodefinirsi interprete unico e inappellabile del pensiero del presunto Dio?
In sostanza: a me pare che questo presunto Dio sia in vacanza a rilassarsi in un qualche universo parallelo mentre qui i suoi figli sono divisi su tutto e si ammazzano anche in suo nome. ;)
Ma…c’è o non c’è questo presunto Dio del Libro ? ;)
La domanda è ovviamente retorica perché la risposta è nel Libro stesso: “quel Dio” non c’è.
Di eventuali altri non so nulla per cui non ne parlo. :)
Se si alzano gli occhi al cielo, spesso lo spettacolo delle nuvole
strane e cangianti sopra la nostra testa ci lascia senza parole.
Tra la meraviglia e lo stupore, ci lasciamo andare a sogni e fantasie
che solo le nuvole sanno generare!
Sarà per questo che le amiamo così tanto e ci affascinano in ogni loro
trasformazione.
Ieri (28/07/2016) durante una pausa, causa un caldo asfissiante, io e i miei colleghi abbiamo notato queste strane nuvole. (zona Bari/Modugno)
(Per
legge e` obbligatorio concedere la pausa se il lavoro supera 6 ore
consecutive. La pausa non deve essere inferiore a 10 minuti. La pausa
non e` inclusa nelle ore lavorative. La pausa caffe` e` solo una
normativa aziendale, regolamentata da statuti aziendali interni. In
genere, questa pausa e` inclusa nell' orario di lavoro e non e`
obbligatoria. Anzi, tale pausa non deve precludere il naturale
svolgimento del lavoro, per cui i dipendenti dovranno concedersela nello
spirito del servizio da prestare sul lavoro. Spetta al direttore del
personale gestire tale pausa e fare le dovute osservazioni. Infatti,
generalmente l' orario della pausa caffe` non e` esposto ai lavoratori,
mentre e` esposto l' orario pausa pranzo e deve essere controllabile dal
cartellino di entrata ed uscita lavoro. Per la pausa caffe` non si
timbra. La pausa caffe` potrebbe anche essere abolita se il direttore
del personale dovesse notare indisciplina aziendale, ma in genere questa
valutazione dovrebbe finire sui bonus concessi come ringraziamento. L'
usanza e` quella di concedere 10 o 15 minuti di pausa mattutina e
pomeridiana, che include anche la pausa sigaretta dove l' obbligo e`
quello di usare la saletta fumatori. Questa normativa viene concessa dal
datore di lavoro in spirito di armonia psicofisica tra i dipendenti.
Obbligo di avvalersene non esiste. Dovere di non abbandonare il cliente
per bersi un caffe`, legalmente esiste nel contratto lavorativo.)
1. La "matematica" del Midwest. Ovvero, benvenuti nella Brexit della Rust Belt. Credo
che Trump concentrerà buona parte della sua attenzione sui quattro
stati blu della cosiddetta "Rust Belt" a nord dei Grandi Laghi:
Michigan, Ohio, Pennsylvania e Wisconsin. Quattro stati tradizionalmente
democratici che hanno eletto governatori repubblicani dal 2010 (solo la
Pessylvania, adesso, ha finalmente eletto un democratico). In Michigan,
alle primarie di Marzo, sono stati di più i voti per i Repubblicani
(1,32 milioni), rispetto a quelli riservati ai Democratici (1,19
milioni). Trump è avanti ad Hillary negli ultimi sondaggi in
Pennsylvania mentre ha pareggiato in Ohio. Pareggiato? Come può la corsa
essere così ravvicinata dopo tutto quello che Trump ha detto e fatto?
Be' forse perché ha detto (correttamente) che il sostegno dei Clinton al
NAFTA ha contribuito a distruggere gli stati industriali dell'Upper
Midwest.
Trump colpirà Clinton su questo punto e sul supporto che
Hillary ha accordato al TPP e ad altre politiche commerciali che hanno
sontuosamente fottuto gli abitanti di questi 4 stati. Durante le
primarie in Michigan Trump, all'ombra di una fabbrica Ford, ha
minacciato l'azienda che se, avesse portato avanti il piano di chiudere
la fabbrica e trasferirla in Messico, lui avrebbe applicato una tariffa
del 35% su ogni vettura fabbricata in Messico e rispedita agli Stati
Uniti. È stata musica per le orecchie degli operai del Michigan.
Inoltre, quando Trump ha minacciato i vertici della Apple che li avrebbe
costretti a fermare la produzione di iPhone in China, per trasferirla
esclusivamente in America, be' i cuori sono andati in estasi e Donald ne
è uscito trionfante, una vittoria che sarebbe dovuta andare al
governatore vicino, John Kasich.
Da Green Bay a Pittsburgh,
questa America, amici miei , è come il centro dell'Inghilterra: al
verde, depresso, in difficoltà, le ciminiere che punteggiano la campagna
con la carcassa di quella che chiamiamo Middle Class. Lavoratori
arrabbiati, amareggiati, ingannati dall'effetto a cascata di Reagan ed
abbandonati dai Democratici che ancora cercano di predicare bene ma, in
realtà, non vedono l'ora di flirtare con un lobbista della Goldman Sachs
che firmerà un gran bell'assegno prima di uscire dalla stanza. Quello
che è successo nel Regno Unito con la Brexit succederà anche qui. Elmer
Gantry rivive nelle vesti di Boris Johnson e dice qualunque cazzata
riesca ad inventarsi per convincere le masse che questa è loro
occasione! L'occasione per opporsi a tutti loro, quelli che hanno
distrutto il loro Sogno Americano! E ora l'Outsider, Donald Trump, è
arrivato a dare una ripulita. Non dovete essere d'accordo con lui! Non
deve nemmeno piacervi! È la vostra Molotov personale da lanciare ai
bastardi che vi hanno fatto questo! Mandate un messaggio ! TRUMP è il
vostro messaggero!
Ed ecco che arriva la matematica. Nel 2012,
Mitt Romney è stato sconfitto per 64 voti. Sommate i voti espressi da
Michigan, Ohio, Pennsylvania e Wisconsin. Fa 64. Tutto quello che Trump
deve fare per vincere è conquistare il supporto degli stati
tradizionalmente rossi dall'Idaho alla Georgia (che non voteranno mai
per la Clinton), poi avrà soltanto bisogno dei quattro stati della Rust
Belt. Non ha bisogno della Florida, non ha bisogno del Colorado o della
Virginia. Solo Michigan, Ohio, Pennsylvania e Wisconsin. E questo lo
farà arrivare in cima. Ecco cosa succederà a Novembre.
2. L'ultimo baluardo del furioso uomo bianco. La
nostra era patriarcale, durata 240 anni, sta arrivando alla fine. Una
donna sta per prendere il sopravvento! Com'è successo? Sotto i nostri
occhi. Ci sono stati segnali d'allarme, ma li abbiamo ignorati. Nixon,
il traditore, che ci ha imposto il Titolo IX, legge che stabilisce pari
opportunità nei programmi scolastici sportivi. Poi hanno lasciato che le
donne guidassero jet commerciali. Prima che ce ne rendissimo conto,
Beyoncé prendeva d'assalto il campo del Super Bowl (il nostro gioco) con
un esercito di Donne nere, col pugno alzato, a dichiarare che la nostra
supremazia è finita. Ah, l'umanità.
Questa era una rapida
sbirciatina nella mente dell'Uomo Bianco, specie in via di estinzione.
C'è la sensazione che il potere gli sia scivolato dalle mani, che il suo
modus agendi non sia più seguito. Questo mostro, la "Feminazi", quella
che Trump ha definito una "cosa debordante sangue dagli occhi e non
solo" ci ha sconfitti. Ed ora dopo aver sopportato per otto anni un uomo
nero che ci diceva cosa fare, dovremmo rilassarci e prepararci ad
accogliere i prossimi otto anni con una donna a farla da padrone?
Dopodiché, per i successivi otto anni ci sarà un gay alla Casa Bianca!
Poi toccherà ai transgender! Vedete che piega abbiamo preso. Finiremo
col riconoscere i diritti umani anche agli animali ed un fottuto criceto
guiderà il paese. Tutto questo deve finire.
3. Il problema Hillary. Possiamo
parlare onestamente, almeno tra noi? E prima di farlo, lasciate che lo
dica, mi piace davvero Hillary e credo che le sia stata attribuita una
cattiva reputazione che non merita. Ma dopo il voto per la guerra in
Iraq, ho promesso che non avrei mai votato per lei un'alra volta. Fino
ad oggi, non sono venuto meno alla promessa. Ma, per impedire ad un
protofascista di diventare il nostro "comandante supremo" infrangerò la
promessa. Putroppo, credo che la Clinton troverà il modo di coinvolgerci
in una qualche azione militare. È un falco, alla destra di Obama. Ma il
dito da psicopatico di Trump è pronto a premere Il Bottone. Questo è
quanto.
Accettiamo la realtà dei fatti: il nostro problema
principale non è Trump, è Hillary. È incredibilmente impopolare: quasi
il 70% degli eletteori pensa che sia disonesta e inaffidabile.
Rappresentante della vecchia politica, che non crede a niente se non
alle cose utili a farsi eleggere. Ecco perché il momento prima si oppone
al matrimonio gay e quello dopo ne celebra uno. Tra i suoi principali
detrattori ci sono le giovani donne: questo deve far male condiderando i
sacrifici e le battaglie che Hillary, e altre donne della sua
generazione, hanno sopportato per far sì che le esponenti di questa
nuova generazione non fossero più costrette a sentire le Barbara Bush
del mondo dire loro di chiudere il becco e andare a sfornare biscotti.
Ma i ragazzi non la amano, e non passa giorno senza che un millennial
non mi dica che non voterà per lei. Nessun democratico, e di certo
nessun indipendente, si sveglierà l'8 Novembre e vorrà precipitarsi a
votare per Hillary, come invece hanno fatto il giorno dell'elelezione
di Obama o quando Bernie ha corso per le primarie. Non c'è entusiasmo.
Dal momento che questa elezione si riduce ad una cosa sola (chi tira più
persone fuori di casa e le conduce ai seggi), Trump adesso è in testa.
4. "Il voto depresso" degli elettori di Sanders. Smettetela
di preoccuparvi che i sostenitori di Bernie non voteranno per la
Clinton. Voteremo per lei. I sondaggi già mostrano che ci saranno più
elettori di Sanders pronti a votare Clinton quest'anno, rispetto al
numero degli elettori di Hillary alle primarie del 2008, che allora
votarono per Obama. Non è questo il problema. L'allarme dovrebbe
scattare perché quando il sostenitore medio di Bernie si recherà alle
urne quel giorno per votare, seppur con riluttanza, per Hillary,
esprimerà il cosiddetto "voto depresso": significa che l'elettore non
porta con sé a votare altre 5 persone. Non svolge attività di
volontariato nel mese precedente alle elezioni. Non parla in toni
entusiastici quando gli/le chiedono perché voterà per Hillary. Un
elettore depresso. Perché, quando sei giovane, la tua tollerenza verso
gli ipocriti e le stronzate è pari a zero. Ritornando all'era
Clinton/Bush, per loro è come dover improvvisamente pagare per la
musica, o usare MySpace o portarsi in giro uno di quei cellulari
giganteschi.
Non voteranno per Trump, qualcuno voterà il terzo
partito, molti se ne staranno a casa. Hillary Clinton dovrà fare
qualcosa per fornire loro una valida ragione per sostenerela: e
scegliere un ragazzo bianco, moderato, insipido e centrista come
candidato alla vicepresidenza non è proprio la mossa vincente per dire
ai millennial che il loro voto è importate. Avere due donne come
candidate, quella sarebbe stata un'idea entusiasmante. Ma Hillary ha
avuto paura e ha deciso di andare sul sicuro. E questo è solo uno degli
esempi del modo in cui si sta alienando il favore dei più giovani.
5. L'effetto Jesse Ventura.
Per non ignorare la capacità dell'elettorato di essere malizioso e non
sottovalutare il fatto che milioni di elettori si considerano "ribelli
segreti" una volta chiusa la tenda e rimasti soli nella cabina
elettorale. È uno dei pochi luoghi della società dove non ci sono
telecamere di sicurezza, nessun registratore, non ci sono coniugi,
bambini, capi, poliziotti, non c'è neanche un limite di tempo. Puoi
prenderti tutto il tempo che vuoi lì dentro e nessuno può farti nulla.
Puoi premere il bottone e votare una linea di partito, oppure scrivere
Mickey Mouse e Donald Duck. Non ci sono regole. E per questo, e per la
rabbia che molti sentono verso un sistema politico corrotto, milioni di
persone voteranno per Trump: non perché siano d'accordo con lui, non
perché ne adorino il fanatismo e l'ego, ma solo perché possono farlo.
Solo
perché manderebbe tutto all'aria e farebbe arrabbiare mamma e papà. Un
po' come quando osservi le cascate del Niagara e ti chiedi, per un
attimo, come sarebbe oltrepassare quel limite. A tantissime persone
piacerebbe interpretare il ruolo del burattinaio e "gettarsi nel vuoto"
per Trump, solo per vedere cosa potrebbe succedere. Ricordate quando,
negli anni '90, gli abitanti del Minnesota hanno eletto come governatore
un wrestler professionista? Non l'hanno fatto perché sono stupidi, né
perché pensavano che Jesse Ventura fosse un grande statista o un fine
intellettuale politico. Lo hanno fatto solo perché potevano.
Il
Minnesota è uno degli stati più intelligenti del paese. È anche pieno di
persone con un senso dell'umorismo un po' tetro: votare per Ventura era
il loro scherzo ad un sistema politico malato. La stessa cosa succederà
con Trump.
Mentre tornavo in albergo, dopo aver partecipato allo
speciale di Bill Maher sulla Convention repubblicana andata in onda
sulla HBO, sono stato fermato da un uomo. "Mike", ha detto. "Dobbiamo
votare per Trump. Dobbiamo stravolgere un po' le cose". Ed è finita lì.
Per lui quella motivazione era sufficiente. "Stravolgere le cose". Il
Presidente Trump lo farebbe sul serio. E ad una buona fetta
dell'elettorato piacerebbe tanto sedere in tribuna e godersi il reality
show.
(La settimana prossima posterò i miei pensieri sul "Tallone d'Achille" di Trump e su come ritengo possa essere sconfitto).
Il vostro Michael Moore.
Questo post è apparso per la prima volta su Huffington Post Usa ed è stato tradotto dall'inglese da Milena Sanfilippo.
DAESH = Ad-Dawla al-Islāmiyya fī al-ʿIrāq wa l-Shām - Stato Islamico dell'Iraq e del Levante.
L'acronimo DAESH viene usato in sostituzione di ISIS
per indicare lo Stato Islamico.
E' un termine ritenuto meno offensivo per i musulmani ma allo stesso tempo più dispregiativo nei confronti del
gruppo terroristico (la pronuncia araba ricorda il verbo "calpestare,
mettere sotto i piedi").
La traslitterazione corretta dovrebbe essere Dāʿish basato sull'acronimo dell'espressione ad-Dawla al-Islāmiyya fī al-ʿIrāq wa l-Shām che in arabo significa appunto "Stato Islamico dell'Iraq e del Levante" (dove per Levante si intende la Siria).
L’Isis viene chiamato anche Isil, Stato Islamico e Daesh. Qual è il
significato dietro questi acronimi, e che nome sarebbe meglio usare?
Forse perché pensiamo tutti
che Steve Jobs fosse un grand’uomo anche dopo aver saputo che ha fatto
miliardi sulle spalle dei bambini?
O forse perché abbiamo l’impressione
che tutti nostri eroi siano dei falsi. Tutto il mondo è un gran
imbroglio.
Ci spammiamo l’un l’altro intere cronache su delle stronzate
mascherandone da opinioni, usando i social media come surrogato
dell’intimità.
O magari abbiamo votato perché fosse così? Non con le
nostre elezioni truccate, ma con le nostre cose, con le nostre verità, i
nostri soldi. Non dico niente di nuovo, forse sappiamo perché lo
facciamo, non perché i libri di Hunger Games ci rendano felici…
La puntata 2×03 è il trionfo delle sensazioni, ancora più forti delle
azioni: non è tanto la realtà ad inquietarci e lasciarci attoniti, ma il
labirinto mentale che ogni personaggio stringe al nostro collo,
lasciandoci senza respiro.
La forza delle immagini è surreale almeno quanto quella delle immagini, degne di un circo dell’orrore. Il sangue e la morte,
elementi che si delineano centrali nella seconda stagione a differenza
della prima, si individuano quasi com fattori ordinari di un disegno più
grande. Non ci spaventa, la morte. La vita sì. Alla faccia delle
illusioni religiose.
Per portare avanti con grande ritmo un episodio da 63 minuti,
è indispensabile dare alla coralità un ruolo chiave, se non decisivo.
La 2×03 ne è un chiaro esempio, ma è innegabile l’importanza strategica
di Elliot, un protagonista che ha dato tanto e ha ancora da dare
altrettanto.
L’avevamo lasciato al telefono, nel
momento esatto nel quale avevamo sperato di trovarlo fin dalla
conclusione pazzesca della prima stagione: impegnato in un dialogo con Tyrell,
l’uomo che più di tutti potrà dare ordine e caos ai prossimi episodi.
Ci ha deluso anche stavolta e non abbiamo raccolto nessun indizio: non
sappiamo dov’è, non sappiamo che fa e non sappiamo nemmeno che vorrà
fare, ma ha acceso subito una spia che ha accompagnato tutti i minuti
successivi: il fattore divino, declinato in ogni modo possibile.
Ognuno di noi ha un Dio più o meno vicino, più o meno visibile e concreto. Un fattore rassicurante ed esaltante. Per
Tyrell è se stesso in un vortice d’onnipotenza che annulla ogni altra
esigenza esistenziale, per Elliot non è altro che il nemico più
pericoloso: Mr. Robot. Nel momento in cui la vita umana non ha
una logica, diventa indispensabile riempirla di vane illusioni. Solo
questo elemento è capace di dare un ordine, tutto il resto è un loop che
porta verso il baratro. Tutto il resto è Elliot, in sintesi.
La lotta con Mr. Robot ha toccato in questo episodio il suo apice narrativo.
Una battaglia brutale e violenta, sconcertante e a tratti disgutosa.
Niente e nessuno potrà toglierci dalla testa il rapimento percepito da
Elliot, la tortura col cemento armato e la scoperta di una verità che fa
più male della realtà stessa: i fantasmi non si possono uccidere in alcun modo, neanche attraverso le droghe.
Non si può fare altro che vincere delle battaglie e arrendersi
all’onnipotenza di una guerra persa in partenza, individuare un virus per poi estirparlo fino alla scoperta di un bug ancora più pericoloso. Si può andare avanti barcollando nella giusta via, non si può fare altro. Elliot ora lo sa, e sarà proprio questo a renderlo paradossalmente più forte. Imparerà a convivere con Mr. Robot, c’è da starne certi.
Ma la scena più importante della terza puntata della seconda serie è quando Elliot affronta il tema della religione. Mi ricorda molto la serie True Detective (prima serie), quando il protagonista, afferma che la religione è un virus...
“Oh si. È così fin da quando una scimmia ha guardato il sole e ha
detto all'altra scimmia «Lui ha detto che tu mi devi dare la tua cazzo
di roba». Alcuni antropologi linguistici pensano che la religione sia un
virus del linguaggio che riscrive percorsi nel cervello e offusca il
pensiero razionale."
--Elliot, c’è qualcosa che vorresti condividere? -No amico, il mio sistema è in palla. --Dio può aiutarti. -E’ questo che fa Dio? Ci aiuta? Mi
dica, perche dio non ha aiutato il mio amico innocente che è morto
senza alcun motivo, mentre il colpevole è a piede libero? Ok, va bene,
lasciamo stare i casi isolati. Cosa mi dice delle innumerevoli guerre
dichiarate in Suo nome? OK, va bene. Tralasciamo per un istante
l'omicidio privo di ogni logica, va bene? Che ne dite della zuppa di
foibe razziste, sessiste, nella quale continuiamo ad annegare per causa
Sua? E non mi riferisco solo a Gesù, mi riferisco ad ogni religione
organizzata, gruppi esclusivi, creati per controllarci. Uno spacciatore
che rende la gente dipendente dalla droga della speranza i cui seguaci
non sono altro che drogati in cerca della loro dose di stronzate per
assicurarsi la propria dopamina di ignoranza, tossici che hanno paura
della verità, che non esiste nessun ordine, nessun potere, che tutte le
religioni non sono altro che vermi nella mente in metastasi create per
dividerci affinché sia più facile governarci, per quei ciarlatani che
vogliono manovrarci. Per loro non siamo altro che fan boy pagati dalla
loro serie di fantascienza scritta con i piedi. Se non do retta al mio
amico immaginario, perché cazzo dovrei dare retta al vostro? La gente
pensa che la loro devozione sia la chiave per la felicità, ma è così che
Lui vi controlla. Neanche io sono abbastanza pazzo da credere a questa
distorsione della realtà.
Quindi che si fotta Dio. Non è un capro espiatorio abbastanza buono per me"
1. Arabia Saudita, Qatar e Paesi del Golfo non devono più ricevere i nostri finanziamenti e le nostre armi. La loro ambiguità con il terrorismo internazionale non può essere tollerata. (Qui la nostra proposta).
2. Come disinnescare oggi “la terza guerra mondiale a pezzetti”? Capendo che la vera minaccia per il nostro futuro non è la Russia ma il terrorismo internazionale. Con questa mozione chiediamo formalmente al Governo italiano di proporre una collaborazione senza precedenti tra le forze di intelligence dei paesi UE, Nato e della Federazione russa. Lo stop immediato alle sanzioni alla Russia è una condizione necessaria per la normalizzazione dei rapporti con Mosca. La Russia è un partner strategico per la risoluzione dei conflitti in Libia, Yemen e soprattutto in Siria che hanno prodotto milioni di profughi.
3. Nell'ultimo vertice NATO a Varsavia si è deciso di proseguire la missione militare in Afghanistan per la quale si chiede all'Italia un impegno più consistente. Renzi ha l'obbligo di fare gli interessi del Paese e non è nel nostro interesse proseguire una guerra già troppo lunga che ci è costata morti tra i nostri militari ed un immenso spreco di risorse economiche. Risorse e uomini che occorre impiegare, da subito, nella difesa dei confini nazionali e contro la minaccia del terrorismo internazionale. L'ennesima strage in Francia dimostra che il pericolo lo abbiamo in casa, non a 6000 km di distanza. (Qui la nostra proposta)
La “terza guerra mondiale a pezzetti” può essere disinnescata ma serve una reale volontà politica nel farlo.
Dopo l'attacco terroristico a Parigi, il Dalai Lama ha esordito con la frase:
“Ci sono giorni in cui penso che sarebbe meglio se non ci fossero le religioni”.
Alla domanda cosa intendesse dire ha continuato così:
“La conoscenza e la pratica della religione sono state utili, questo è vero per tutte le fedi. Oggi però non bastano più, spesso portano al fanatismo e all'intolleranza e in nome della religione si sono fatte e si fanno guerre. Nel XXI secolo abbiamo bisogno di una nuova etica che trascenda la religione.
La nostra elementare spiritualità, la predisposizione verso l'amore, l'affetto e la gentilezza che tutti abbiamo dentro di noi a prescindere dalle nostre convinzioni sono molto più importanti della fede organizzata. A mio avviso, le persone possono fare a meno della religione, ma non possono stare senza i valori interiori e senza etica”.
L'intervista è di Franz Alt rilasciata in gennaio dopo la strage di Charlie Hebdo riportata sul e-book uscito in giugno “An Appeal By The Dalai Lama To The World - Ethics are more important than religion”.
Dal web : Sono parole che danno un senso che mi sembra nuovo, innovativo. Le religioni non devono essere lasciate o rifiutate, certamente no. Ma se la religione la intendo nel senso che io sono di “questi” e loro sono degli “altri”, se sono nel dualismo “io-non io”, se lego alla religione il senso di superiorità della presunta eccellenza e al contempo di separatezza dal resto delle altre persone che non sono del mio gruppo, allora nell’errore sono io, non la religione.
Quindi non serve cambiare religione perché non ce ne sono di sbagliate e non ce n’è una migliore delle altre, sono io che devo cambiare, verso la morbidezza, l’umiltà e l’accoglienza.
In questo senso ho fiducia che il percorso che facciamo insieme come Comunità Interreligiosa che accoglie tutti senza chiedere ed è interessata e aperta a ogni sentire, porgendo ascolto amorevole e non giudicante, può essere l’esperienza di un primo passettino.
Molto è da fare e da elaborare, non solo sul piano teoretico, ma anche di una pratica etica di convivenza e rispetto.
Le teorie possono servire, ma è il cuore e il desiderio di incontro con l’altro il motivo primo che può sviluppare questo atteggiamento. La conoscenza mentale e l’intelletto da soli non bastano senza uno slancio del cuore, puro, disinteressato, accogliente e inclusivo per l’altro da sé. Questo atteggiamento ha di positivo che non può evocare il giudizio e nemmeno avere la certezza che solo io ho la Verità, sono quindi uno con molti altri.
La Verità rimane sopra tutti, altissima, la fede e il credente seguono la Verità professata da quella religione che è l’organizzazione e la rappresentazione della Verità la quale rimane però comunque trascendente, che non può essere formalizzata e contenuta in una formula umana, in quanto appunto come trascendente supera la finitezza dell’umano e le sue categorie cognitive. Se credo in una Verità trascendente questa deve contenere il Tutto, ed è lei stessa il Tutto, non può essere altrimenti, anche se questo tutto non riesco a contenerlo in me.
Credo che sia proprio nell’incontro con gli altri, con altre fedi e spiritualità diverse dalla mia che posso cogliere aspetti importanti della mia stessa fede che nel cammino personale non avevo ancora compreso appieno e messo nella giusta prospettiva. Ogni religione si riferisce al Tutto, ma non sempre posso cogliere questa completezza nel mio sentimento personale.
Mentre se ho al contrario la certezza di possedere saldamente in mano tutto questo, mi dovrebbe venire il dubbio che ciò che sento non è il Tutto ma solo illusione e costruzione dell’ego, che cerca inevitabilmente certezze granitiche e facili conferme al suo bisogno di superiorità per esorcizzare la sempre presente per lui paura della morte; ed è questo che effettivamente può portare al dogma integralista ed un mediocre fondamentalismo può scatenare cieca violenza, proprio perché si è diventati ciechi al Mistero.
1) Il cristiano deve essere neutrale e non immischiarsi nella politica. Ha fiducia nel governo di Dio e non in quelli umani
2) Il Cristiano non impugna armi o benedice guerre. 3) Il cristianesimo insegna che tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio e che nessuno e' superiore ad un altro.
4) I Cristiani non si mettono in mostra davanti ai potenti o sui mezzi di informazione.
5) I Cristiani non adorano le immagini, statuette o cose simili.
6) I Cristiani fanno conoscere il nome di Dio e i suoi propositi ogni giorno.
7) Il Cristiano non ha fiducia nella ricchezza come mezzo potente o di protezione davanti alle nazioni.
8) IL Cristianesimo insegna che Dio è amore e non dottrine come l'inferno in cui Dio tormenta in eterno le persone.
9) IL
Cristianesimo insegna che dopo la morte non c'e' nulla fino a che Dio
non lo riporti in vita sulla terra mediante la resurrezione.
10) I Cristiani si sarebbero distinti dall'amore per Dio e per il prossimo.
Mito: Devi ringraziare il Duce se esiste la pensione.
Realtà: In Italia la previdenza sociale nasce nel 1898 con la fondazione
della "Cassa nazionale di previdenza per l’invalidità e la vecchiaia
degli operai", un’assicurazione volontaria integrata da un contributo di
incoraggiamento dello Stato e dal contributo anch'esso libero degli
imprenditori. Mussolini aveva in quella data l’età 15 anni. L’iscrizione
a tale istituto diventa obbligatoria solo nel 1919, durante il Governo
Orlando, anno in cui l’istituto cambia nome in “Cassa Nazionale per le
Assicurazioni Sociali”. Mussolini fondava in quella data i Fasci
Italiani e non era al governo.
Tutta la storia della nostra previdenza sociale è peraltro verificabile
sul sito dell'Inps. La pensione sociale viene introdotta solo nel 1969.
Mussolini in quella data è morto da 24 anni.
Mito: Il Duce garantì l'assistenza sanitaria a tutti lavoratori.
Realtà: Con la legge dell'11 gennaio 1943, n. 138, con il nome di Ente
mutualità fascista - Istituto per l'assistenza di malattia ai
lavoratori, venne istituita la prima Cassa Mutua di Assistenza di
Malattia che offriva tutele solo ai lavoratori del pubblico impiego.
Tutti gli altri non ne avevano diritto.
Il diritto alla tutela della salute per tutti nasce il 13 maggio 1947,
data in cui viene istituita l’INAM, Istituto Nazionale per
l’assicurazione contro le malattie, riformato nel 1968, con la legge n.
132 (cosiddetta "legge Mariotti"), che assisteva tutti i lavoratori,
anche coloro che dipendevano da imprese private.
Nel 1978, con la legge n. 833 del 27 dicembre, veniva estesa, oltre che
l’indennità retributiva in caso di malattia, anche il diritto
all'assistenza medica con la costituzione del Servizio Sanitario
Nazionale, con decorrenza del 1º luglio 1980 (la cosiddetta "riforma
sanitaria"). La norma era chiaramente ispirata al National Health
Service (NHS) britannico.
Mito: La cassa integrazione guadagni è stata pensata e creata dal Duce.
Realtà: La cassa integrazione guadagni (CIG) è un ammortizzatore sociale
per sostenere i lavoratori delle aziende in difficoltà economica. Nasce
nell'immediato dopoguerra per sostenere i lavoratori dipendenti da
aziende che durante la guerra furono colpite dalla crisi e non erano in
grado di riprendere normalmente l’attività. Quindi la cassa integrazione
nasce per rimediare ai danni causati dal fascismo e della guerra che
hanno causato milioni di disoccupati.
Mito: Il Duce ha avviato il progetto della bonifica pontina.
Realtà: I primi lavori di bonifica cominciarono nel 1924 con
l'istituzione del Consorzio di Bonifica di Piscinara che avviò la
canalizzazione delle acque del bacino del fiume Astura, riprendendo un
progetto di Leonardo Da Vinci, interessato anche lui su una ipotesi di
bonifica. Addirittura i primi lavori furono eseguiti da i Volsci
(intorno al VI secolo a.c.) che, con un sistema di drenaggio a base di
cunicoli rimasti celebri e forse insuperati, riuscirono ad assicurare la
disciplina delle acque per cui la zona divenne prosperosa e fertile.
Mussolini, quindi, non ha avviato un bel niente.
Mito: Ai tempi del Duce eravamo tutti più ricchi.
Realtà: Mussolini permise agli industriali e agli agrari di aumentare in
modo consistente i loro profitti, a scapito degli operai. Infatti fece
approvare il loro contenimento dei salari.
Nel 1938, dopo 15 anni di suo operato, la situazione economica
dell’italiano medio era pessima, il suo reddito era circa un terzo di
quello di un omologo francese.
Mito: Il Duce ha fatto costruire grandi strade in Italia.
Realtà: Il programma infrastrutturale che prevedeva la costruzione delle
strade completate durante il ventennio cominciò già durante il quinto
governo di Giovanni Giolitti, avendo constatato l’impossibilità di uno
sviluppo industriale in mancanza di solide strutture.
Mito: Il Duce è stato l'unico uomo di governo che abbia veramente amato questa nazione.
Realtà: "Mi serve qualche migliaio di morti per sedermi al tavolo delle trattative"
Già...proprio amore.
Mussolini amava talmente l’Italia che:
- ha instaurato una dittatura
- ha abbassato tutti i salari
- ha firmato i Patti Lateranensi
- ha portato il paese al collasso economico
- ha tolto la libertà ai cittadini italiani
- instaurando le leggi razziali ha scritto una delle pagine più infami e vili della storia italiana.
Voleva così bene al suo popolo da farlo sprofondare in una guerra civile
quando fu esautorato dal potere creando la Repubblica Sociale Italiana.
Un paese già allo sbando a causa dell'armistizio dell'8 settembre e
provato dalla guerra (condotta da lui con esiti a dir poco disastrosi)
venne dilaniato ancora di più tra cosiddetta" Repubblica di Salò" e
Italia liberata.
Tra l'altro, non è vero neppure che che “quando c’era lui i treni arrivavano in orario”.
La puntualità dei treni era infatti per la propaganda fascista il
simbolo del ritorno all'ordine nel paese ma, in realtà, è solo grazie
alla censura sistematica delle notizie riguardanti incidenti e
disservizi ferroviari che questa immagine si è potuta formare.
Cari nostalgici del fascismo, Mussolini è finito appeso a testa in giù con le persone che prendevano a calci il suo cadavere.