giovedì 29 giugno 2017

Mappa italiana dei casi di molestie sessuali commesse da membri della Chiesa Cattolica


Rete L'ABUSO Onlus. ( http://retelabuso.org/ )

Mappa italiana dei casi di molestie sessuali commesse da membri della Chiesa Cattolica.


Preti pedofili, la mappa completa degli abusi in Italia

La mappa disegnata dalla rete "L'Abuso" raggruppa solo i casi di violenza sessuale su minori. L’impatto è già notevole, ma se si ingrandisce con il mouse e si allarga la cartina i casi sono molti di più di quelli che sembrano ad un primo impatto. Infatti alcuni casi sono avvenuti nella stessa località o in una zona limitrofa. In ROSSO tutti i casi di condanna in 3°grado, reo confessi o coloro che hanno patteggiato. In GIALLO invece abbiamo raggruppato tutti i casi attualmente in attesa di giudizio e quelli di cui non si è più saputo nulla. In NERO i casi di sacerdoti indagati all'estero e nascosti in Italia.




lunedì 26 giugno 2017

Anonymous: "La Nasa sta per annunciare l'esistenza degli alieni"


La Nasa sta per annunciare l'esistenza degli alieni, almeno secondo Anonymous. Il popolare gruppo di hacker - riferisce 'The Sun' - ha pubblicato un nuovo video sul web in cui sostiene che l'ente spaziale statunitense avrebbe l'intenzione di rivelare la scoperta di forme di vita aliene nello spazio. Nell'ultimo incontro della 'Us Science Space and Tecnology committee' della Nasa - spiega Anonymous nella clip - il professore Thomas Zurbuchen avrebbe dichiarato: "La nostra civiltà è sul punto di scoprire la prova di vita aliena nel cosmo. Alla luce delle differenti missioni che sono impegnate nella ricerca di vita aliena, siamo sul punto di fare una delle più profonde e senza precedenti scoperte della storia". Secondo Anonymous tale dichiarazione, non resa pubblica, sarebbe legata al recente annuncio della scoperta di altri 219 pianeti, di cui dieci abitabili come la Terra.


martedì 20 giugno 2017

Quando andrò in pensione ?


In Italia le regole previdenziali sono complicate e cambiano spesso. Dopo la riforma del 2012 l'ultimo ritocco c'è stato con la legge di bilancio 2017: è difficile districarsi da soli. Questo calcolatore permette di determinare in modo semplice la data in cui si matura il diritto alla pensione e quella in cui sarà effettivamente possibile accedervi.


Ma stanno facendo di tutto per non mandarmi in pensione...


Un decreto del governo che sposterebbe l'età pensionabile dagli attuali 66 anni e sette mesi a 67 anni a partire dal 2019. E' questa l'ipotesi alla quale starebbe lavorando il governo per rivedere l'età minima per andare in pensione. Il decreto dovrebbe essere emanato dopo l'estate ed è legato all'aumento della speranza di vita dopo i 65 anni, che si sta allungando sia per gli uomini sia per le donne.

L'indiscrezione ha sollevato qualche critica, a partire dalla vicepresidente di Unimpresa, Maria Concetta Cammarata: "Un eventuale nuovo intervento sulla previdenza - ha commentato - con l'innalzamento dell'età pensionabile a 67 anni a partire dal 2019 penalizza sia i lavoratori sia le aziende".



lunedì 19 giugno 2017

Che cos'è il debito


Arriva un ricco turista tedesco. Si ferma la sua bella grossa auto davanti all'albergo della città, pone una banconota da 200 euro sul bancone e chiede di vedere le camere disponibili per sceglierne una per la notte. per 200 euro, il proprietario dell'albergo gli dà tutte le chiavi e gli dice di scegliere quella che preferisce.
Non appena il turista è sparito per le scale, l'albergatore prende il biglietto di 200 euro, fila dal macellaio e regola il debito che ha nei suoi confronti.
Il macellaio si reca immediatamente da l'allevatore di maiali al quale deve 200 euro e paga il suo debito.
L'allevatore, a sua volta, si affretta a pagare la sua fattura presso la cooperativa agricola dove acquista gli alimenti per il bestiame.
Il direttore della cooperativa si precipita al caffè e risolvere il suo debito.
Il barista porta il biglietto alla prostituta che gli fornisce i suoi servizi a credito già da un pò.
La ragazza, che occupa a credito le camere dell'albergo con i suoi clienti, deve pagare la fattura all'albergatore e pone il biglietto sul bancone, là dove il turista lo aveva posato in precedenza.
Il turista tedesco scende le scale, e non essendo riuscito a trovare una camere di suo piacimento, raccoglie il suo biglietto e se ne va.
Nessuno ha prodotto niente !!!
Nessuno ha vinto niente !!!
Ma più nessuno ha un debito!!!
Ecco perché, in questo momento, le banche non hanno alcun interesse a prestare denaro.
Le banche si arricchiscono finché siete indebitati !!!


venerdì 16 giugno 2017

50 euro stropicciata


Paolo, con la faccia triste e abbattuta, si ritrovò con la sua amica Carla in un bar per prendere un caffè.

Depresso, scaricò su di lei tutte le sue preoccupazioni… e il lavoro… e i soldi… e i rapporti con la sua ragazza…

Tutto sembrava andar male nella sua vita…aveva l’impressione di valere poco, di aver fallito in molte occasioni.

Carla introdusse la mano nella borsa, prese un biglietto da 50 EURO e gli disse: 
– Vuoi questo biglietto?

Paolo, un po’ confuso, all'inizio le rispose:

– Certo Carla… sono 50 EURO, chi non li vorrebbe? –

Allora Carla prese il biglietto in una mano, lo strinse forte fino a farlo diventare una piccola pallina. Mostrando la pallina accartocciata a Paolo, gli chiese un’altra volta:
– E adesso, lo vuoi ancora? –

– Carla, non so cosa intendi con questo, però continuano ad essere 50 EURO.
Certo che lo prenderò anche così, se me lo dai. –

Carla spiegò il biglietto, lo gettò al suolo e lo stropicciò ulteriormente con il piede, riprendendolo quindi sporco e segnato.
– Continui a volerlo? –

– Ascolta Carla, continuo a non capire dove vuoi arrivare, rimane comunque un biglietto da 50 EURO, e finchè non lo rompi,conserva il suo valore… –

– Paolo, devi sapere che anche se a volte qualcosa non esce come vuoi, anche se la vita ti piega o accartoccia, continui a essere tanto importante come lo sei stato sempre…

Quello che devi chiederti è quanto vali in realtà, e non quanto puoi essere abbattuto in un particolare momento.

Carla mise il biglietto spiegazzato di fianco a lui, sul tavolo, e con un sorriso disse:
– Prendilo, per ricordarti di questo momento quando ti sentirai male o per poterlo usare con il prossimo amico che ne abbia bisogno… però mi devi un biglietto nuovo da 50 EURO. –

Gli diede un bacio sulla guancia e si allontanò verso la porta.

Molte volte nella nostra vita, siamo accartocciati, schiacciati e gettati nel fango da decisioni che assumiamo e situazioni che sopravvengono nelle giornate, e ci sentiamo privi di dignità. Ma non importa cosa è accaduto o cosa avverrà !!!

Non perdete mai il vostro valore agli occhi delle persone che vi amano davvero. Sporchi o puliti, accartocciati o no, voi siete ugualmente preziosi! Siete speciali! Rammentatevelo sempre!


martedì 13 giugno 2017

Caparezza - Prisoner 709


Caparezza attraverso il proprio profilo Facebook ha informato che il nuovo album è programmato in uscita per il 15 settembre e si intitolerà “Prisoner 709”. 

Attualmente il rapper pugliese è a Los Angeles a ultimare il missaggio dell’album con Chris Lord-Alge. 

L’ultima uscita di Caparezza “Museica” risale all’aprile 2014.

Il lavoro straordinario fa male !!!



È la conclusione a cui è arrivata la ricercatrice Marianna Virtanen con i suoi colleghi del Finnish Institute of Occupational Health. Il dato proveniente dal Whitehall II Prospective Cohort Study in cui sono stati arruolati 6.014 impiegati pubblici londinesi tra i 31 e i 61 anni, con lavoro a tempo pieno e non affetti da cardiopatia ischemica. All'arruolamento (tra il 1991 e il 1994) è stato somministrato a tutti i partecipanti un questionario sulle ore lavorative giornaliere. Le domande riguardavano fattori socio-demografici, fattori di rischio cardiovascolare, livello di posti di lavoro al fine di esaminare il rischio associato al lavoro straordinario di 1 ora, 2 ore e 3-4 ore rispetto all'assenza di ore di straordinario (gruppo di controllo). Il follow up medio è stato di 11,2 anni. L'outcome primario era morte per causa cardiaca, infarto miocardico non fatale, angina. Di tutti gli impiegati il 54% non eseguiva ore di straordinario, il 21% riferiva di eseguire circa 1 ora di straordinario, il 15% 2 ore, e il 10% regolarmente 3-4 ore. I lavoratori che hanno riferito lavoro straordinario erano più spesso di sesso maschile, sposati, fumatori, bevevano alcol e di livelli professionali superiori. Essi, inoltre, hanno segnalato più stress psicologico e comportamento di tipo A. I lavoratori che hanno segnalato 3-4 ore di lavoro straordinario hanno presentato un aumento del rischio di morte per malattia coronarica, infarto miocardico non fatale o angina (hazard ratio [HR] 1,60, intervallo di confidenza del 95% [CI] 1,15-2,23), dato non modificato sostanzialmente dopo aggiustamento per fattori di rischio cardiovascolare (HR 1,56; 95% CI 1,11-2,19). Inoltre, è stata osservata una significativa interazione tra autonomia decisionale e lavoro straordinario: soggetti con bassa autonomia decisionale ma più ore di lavoro straordinario avevano un rischio maggiore di eventi cardiovascolari (HR 1,78; 95% CI 1,10-2,89), mentre quelli con una maggiore autonomia decisionale e minore lavoro straordinario hanno avuto un minore del rischio di eventi (HR 1,26; 95% CI 0,77-2,04).


La carenza di personale, reale o fittizia che sia, rappresenta uno dei mali che affliggono molti settori del mondo del lavoro. Una soluzione a cui frequentemente si ricorre per far fronte alle esigenze di servizio è il lavoro straordinario. Uno studio condotto in oltre 6.000 dipendenti pubblici inglesi, di età compresa tra 39 e 61 anni, seguiti nel corso di un follow-up medio di 11 anni, ha dimostrato come il fatto di lavorare 3-4 ore in più al giorno si associ ad un significativo aumento del rischio di cardiopatia ischemica anche dopo aggiustamento per i classici fattori di rischio (1.56 con un intervallo di confidenza al 95% compreso tra 1.11 e 2.19). Chi ha orecchie per intendere...intenda.



Fare un salto di qualità. “In Italia le aziende tendono a fare formazione su salute, sicurezza e stress come adempimento a una legge – spiega Luciana d'Ambrosio Marri –. Il salto di qualità si avrebbe se cominciassero a considerarlo un valore, oltre che un costo”. Un messaggio di questo tipo avrebbe come effetto di produrre comportamenti manageriali e lavorativi consapevoli rispetto alla salvaguardia della qualità della vita. Che cosa fare, dunque? “Le aziende potrebbero mettere in atto politiche di welfare organizzativo – continua –, come i nidi aziendali, il telelavoro, i permessi di paternità, mentre lo Stato dovrebbe creare una rete di servizi territoriali”. In questo modo si avrebbe un beneficio per i lavoratori e, in particolare, per le donne perché, come spiega d'Ambrosio Marri, “potrebbe portare a una redistribuzione dei ruoli nelle famiglie, contribuire al bilanciamento tra vita e lavoro e, perché no, consentire loro di ambire a ruoli manageriali e di responsabilità”.Ma si può dire, allora, che esiste un legame tra sovraccarico di lavoro e depressione? “Esistono studi che dimostrano che una vita complicata, vissuta con scelte di ripiego o rinunce e in cui non c'è bilanciamento tra tempo di vita e tempo di lavoro può scatenare tensioni tra luoghi familiari e lavorativi, stressare le relazioni e diminuire il benessere – conclude Luciana d'Ambrosio Marri –. Quindi si può dire che la fatica di bilanciare questi tempi può generare insoddisfazione nel lavoro e portare a situazioni di disagio e, in alcuni casi, anche di depressione”.


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familiari e lavorativi, stressare le relazioni e diminuire il benessere – conclude Luciana d'Ambrosio Marri –. Quindi si può dire che la fatica di bilanciare questi tempi può generare insoddisfazione nel lavoro e portare a situazioni di disagio e, in alcuni casi, anche di depressione”.

sabato 10 giugno 2017

Il principio della rana bollita.


Il principio della rana bollita.

Immaginate in un pentolone pieno d'acqua fredda, nel quale nuota tranquillamente una rana.
Il fuoco è acceso sotto la pentola, l'acqua si riscalda pian piano.
Presto l'acqua diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole.
La temperatura sale. Adesso l'acqua è calda, un pò più di quanto la rana non apprezzi.
La rana si scalda un pò tuttavia non si spaventa.
Adesso l'acqua è davvero troppo calda, e la rana la trova molto sgradevole.
Ma si è indebolita, e non ha la forza di reagire.
La rana non ha la forza di reagire, dunque sopporta. Sopporta e non fa nulla per salvarsi.
La temperatura sale ancora, e la rana, semplicemente, finisce morta bollita.
Ma se l'acqua fosse stata già bollente, la rana non ci si sarebbe mai immersa, avrebbe dato un forte colpo di zampa per salvarsi.

Ciò significa che quando un cambiamento viene effettuato in maniera sufficientemente lenta e graduale sfugge alla coscienza, e non suscita nessuna reazione, nessuna opposizione.

Questa esperienza ci mostra che, quando un cambiamento si realizza in modo lento, sfugge alla nostra coscienza e non suscita – per la maggior parte del tempo – nessuna nostra reazione o opposizione. Un cambiamento lento, cioè un’abitudine che si acquisisce pian piano, rappresenta sempre un potenziale rischio, se non siamo perfettamente vigili sulla direzione che stiamo prendendo.


mercoledì 7 giugno 2017

Valeria Fedeli, la gaffe della ministra: bocciata in Storia !!!


Lo scorso 27 maggio 2017, in occasione del Premio Cherasco Storia, Valeria Fedeli ha voluto scrivere qualche riga sul sito del Miur. Nello specifico ha speso qualche parola per Cherasco, luogo dove Napoleone "impose a Vittorio Emanuele III l'armistizio con cui decretò la capitolazione sabauda". Chi non è preparato in storia non avrà certamente notato la gaffe della ministra. Per fortuna, in Italia non sono tutti incompetenti e, in men che non si dica, sui social si è fatto riferimento all'errore della Fedeli. "Sciaboletta", ovvero Vittorio Emanuele III, diventò Re un secolo dopo, quindi non firmò certo l'armistizio con Napoleone. A siglarlo fu Vittorio Amedeo III. Un errore imperdonabile per un ministro dell'Istruzione.


La scuola è cambiata, però, ed oggi le parole della Fedeli sono etichettate semplicemente come lapsus o abbagli. Un professore "vecchio stampo" avrebbe magari messo un bel 2 in storia all'allieva Valeria Fedeli, non immaginando che sarebbe diventata, un giorno, ministra dell'Istruzione.

Naturalmente il discorso è stato aggiustato....


Potete notare che il link riporta version 1.2

"La Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Cherasco, 27 maggio 2017 Presidente Chiamparino, Sindaco Bogetti, Giurate e giurati illustri, Professor Beckert, Dottor Mauro, Care ragazze e cari ragazzi, Care e cari tutti qui presenti, L’occasione che ci vede qui riuniti oggi è importante per il nostro Paese, per la comunità civile e culturale nazionale e internazionale. Per Cherasco. Una città strettamente connessa al Premio che celebriamo oggi. E alla Storia. È qui che nel 1631 venne firmata la Pace che concluse la guerra del Monferrato, durante la peste che fa da sfondo ai Promessi Sposi. È qui che più tardi, nel 1796, Napoleone impose a Vittorio Amedeo III l’armistizio con cui decretò la capitolazione Sabauda. È qui che la Resistenza agì con forza e determinazione durante gli anni ’40 del secolo scorso quando i partigiani combattevano strenuamente tra le montagne, al costo della vita, per gli ideali di democrazia e libertà dei quali siamo eredi. "

martedì 6 giugno 2017

Tipologie di Birra


Abbazia: anche se non è prodotta in un monastero le ricette sono quelle antiche dei monaci, di solito di abbazie belghe e olandesi. Si basa sull’antico metodo dell’alta fermentazione ed è ben strutturata, molto corposa e alcolica. Il colore va dall’oro carico fino al bruno scuro.
Ale: ormai tale termine identifica una famiglia di birre inglesi di cui esistono numerose sottotipologie. Le caratteristiche comuni sono fermentazione alta, schiuma quasi assente, basso contenuto alcolico e temperatura di servizio di cantina. In realtà le ale sono più genericamente tutte le birre ad alta fermentazione. Esistono anche ale belghe e tedesche.
Altbier: birra ad alta fermentazione nata a Düsseldorf. Di colore ambrato, alcolicità intorno al 4,5%, leggera e dal gusto fruttato.
Bière Blanche: birra belga a base di frumento, è di colore bianco, aspetto opalescente e gusto leggermente acidulo. Rinfrescante e aromatica, grazie all’aggiunta di coriandolo e curaçao, ha un’alcolicità di circa il 5%.
Barley wine: ale particolarmente alcolica, oltre il 9%. Colore dal dorato all’ambrato carico. Commercializzata quasi esclusivamente in bottiglia, alcune possono invecchiare.
Berlinerweisse: birra di frumento tipica di Berlino. Alcolicità bassa (3%), aspetto lattiginoso. Il gusto è spiccatamente acido, talvolta viene servita con del succo di frutta per attenuarlo.
Bière de Garde: birra ad alta fermentazione e rifermentata in bottiglia della Francia del Nord. Mediamente alcolica (5-7%) e di colore generalmente ambrato.
Bière de mars: francese a bassa fermentazione prodotta in autunno e consumata per festeggiare l’inizio della primavera. Solitamente è ben strutturata, di colore ambrato e con un’alcolicità vicina al 5%.
Bitter ale: la tipica birra inglese, servita in genere alla spina. Colore ambrato, alcolicità contenuta (4%) e sapore luppolato. Esistono versioni best e special che sono più alcoliche.
Bock: tedesca a bassa fermentazione, chiara o spesso ambrata, con un gusto decisamente maltato e un’alcolicità compresa tra il 6 e il 7,5%. La variante maibock veniva tradizionalmente prodotta per le feste primaverili.
Brown ale: inglese di colore ambrato intenso e dal gusto leggermente dolce. Tra il 3,5 e il 4,5% di alcol.
Cream ale: birra americana chiara, non particolarmente strutturata nel corpo e nel gusto. Spesso viene tagliata con una lager chiara. Vicina al 5% di alcol.
Doppelbock: è una bock più forte. Alto contenuto alcolico, di solito oltre il 7,5%. Di colore ambrato carico o quasi scuro, tradizionalmente veniva prodotta in primavera. Spesso il nome del prodotto contiene il suffisso “ator”, se messa in vendita durante la quaresima.
Dortmunder: lager chiara a bassa fermentazione dal gusto non troppo amaro e maltato. Alcolicità vicina al 5%. Il nome deriva dalla vocazione commerciale della città tedesca di Dortmund in Renania, che fu uno dei primi centri di esportazione della birra. In questa città nasce infatti il tipo di birra denominata Export.
Draught: non è una tipologia di birra. Le lattine e le bottiglie che riportano tale indicazione hanno un semplice dispositivo meccanico che riproduce l’effetto di una spillatura. Infatti in Inglese draught significa “alla spina”.
Dubbel/Double: ale belga rifermentata in bottiglia dal colore ambrato e carattere maltato. A volte è una birra d’abbazia o trappista.
Eisbock: antica birra tedesca ottenuta dalla sottrazione di una parte della componente acquosa attraverso il congelamento del fusto. Il risultato è una birra corposa, alcolica e dal gusto deciso.
Esotiche: una semplice denominazione di fantasia per identificare tutte quelle birre prodotte al di fuori degli stati di grande tradizione brassicola. Quasi tutte rientrano nella grande famiglia delle birre lager, ma in qualche caso hanno caratteristiche particolari. Le birre latino-americane, per esempio, sono di colore molto chiaro, sapore delicato, grande bevibilità.
Export: spesso è sinonimo di Dortmunder, altrimenti può identificare una qualsiasi birra nata per l’esportazione. Altre volte dovrebbe indicare un prodotto di qualità superiore.
Faro: lambic cui viene aggiunto zucchero durante la fermentazione. È una birra con circa il 5% di alcol, spesso ambrata, in cui la dolcezza dello zucchero si contrappone all’acidità della fermentazione spontanea.
Gueuze: belga risultante da un taglio di alcune lambic stagionate in botte e altre giovani, rifermentata in bottiglia. Attorno al 5% di alcol.
Ice beer: moderna versione delle Eisbock, congelata durante la maturazione. Di colore chiaro e buon tenore alcolico.
Imperial stout: stout nata nel Regno Unito per essere esportata nella Russia Imperiale. Concepita per essere conservata a lungo, è una birra più alcolica di una stout tradizionale, arrivando facilmente all’8%.
India pale ale/Ipa: inglese destinata tradizionalmente all’esportazione in India. Versione più alcolica e luppolata della semplice pale ale, supera facilmente il 5% di alcol.
Kellerbier: bavarese a bassa fermentazione non filtrata. È tipicamente poco frizzante, con un buon tenore di luppolo.
Kölsch: tipica di Colonia, ad alta fermentazione. È una birra dorata, delicata e decisamente secca. Alcolicità vicina al 4,5%. Si beve in un apposito bicchiere cilindrico.
Kulmbacher: proveniente da Kulmbach, in Baviera. Realizzata con la bassa fermentazione, è di colore scuro e buona struttura.
Lager: ogni birra a bassa fermentazione è genericamente chiamata lager. Di colore oro pallido, mediamente amara. Il nome deriva dal tedesco lager che indica i magazzini, le cantine in cui viene messa a maturare. Ormai il termine indica il tipo di birra più diffuso nel mondo: chiara, di media alcolicità, non particolarmente caratterizzata negli aromi e nel gusto.
Lambic: birra belga a fermentazione spontanea, che raccoglie cioè il lievito dell’aria e lascia fermentare liberamente il mosto. A base di frumento, ha un sapore fresco e piuttosto acido, un colore chiaro opalescente e un’alcolicità vicina al 4%. Talvolta, con lo scopo di addolcirne il carattere, alla lambic viene aggiunta della frutta durante la fermentazione. La birra prende il nome di framboise se si tratta di lamponi, kriek di ciliegie, pêche di pesche, cassis di ribes neri.
Light beer/Leichtbier: detta anche birra leggera è una birra dal basso contenuto calorico e soprattutto alcolico. Spesso è una birra poco strutturata anche negli aromi e nel gusto.
Malt liquor: non tutte le birre americane sono leggere e poco alcoliche. Alcune, ma sono poche, sono di gradazione alcolica elevata e vengono chiamate appunto Malt liquor (liquore di malto). Sono in pratica le doppio malto Usa.
Märzen: tipica birra tedesca di Monaco di Baviera. Viene prodotta in marzo per essere consumata durante l’Oktoberfest, dove viene bevuta in grandi quantità, esclusivamente in boccali (mass) da un litro. È tipicamente una chiara dorata di buon corpo e dal carattere maltato, con un contenuto alcolico attorno al 5%.
Mild ale: tra le birre più diffuse in Inghilterra. È di colore ambrato abbastanza carico, si differenzia dalla bitter per essere più maltata e meno luppolata. È anche leggermente meno alcolica, con circa il 3,5%.
Münchner/Monaco: è stato codificato come uno dei primi stili di birra a bassa fermentazione. Scura con un carattere maltato e un’alcolicità attorno al 4,5%. Tipica di Monaco di Baviera. Old ale: scura inglese ad alta fermentazione, tradizionalmente invecchiata un paio di anni prima di essere consumata. Possiede il 6% di alcol, buon corpo e gusto strutturato.
Pale ale: ale inglese di colore ambrato con riflessi ramati o aranciati. Possiede un discreto corpo, un carattere luppolato e circa il 4% di alcol. Tipica di Burton-on-Trent.
Pils/Pilsner: questa tipologia trae il nome da Pilsen, la città ceca in cui è nata e nella quale viene tuttora prodotta la famosa Pilsner Urquell. Per questo tali birre sono dette anche pilsner. Sono birre a bassa fermentazione, di color oro pallido (talvolta con riflessi verdastri) e in genere molto luppolate, il che conferisce un tocco di amarognolo in più (le pils bavaresi, al contrario, sono meno amare); gusto secco, pulito. Schiuma abbondante con perlage finissimo. Si bevono in calici flute. Oggi il nome è inflazionato e potrebbe non descrivere una birra di questo tipo.
Porter: originaria di Londra, simile alla stout ma poco meno scura e amara. Premium: in teoria dovrebbe identificare una lager chiara di qualità superiore. Nella realtà è un termine spesso abusato che può non significare nulla.
Rauchbier: tipica della zona di Bamberg, in Franconia (Germania), è ottenuta da malto la cui germinazione è stata interotta mediante l’affumicatura con legno di faggio invecchiato. Il sapore di affumicato si trasmette fino al prodotto finito. Scura di colore, con circa il 5% di alcol.
Saison: stile ad alta fermentazione tipico del Belgio di lingua francese. È una birra fresca e ben luppolata con un’alcolicità tra il 6 e l’8%. Spesso rifermentata in bottiglia, può essere indicata per l’invecchiamento.
Schwarzbier: lager tedesca di colore scuro, dal gusto deciso di malto e con un’alcolicità vicina al 5%.
Scotch ale: ale proveniente dalla Scozia, di colore ambrato intenso con riflessi mogano. Indipendentemente dal contenuto alcolico, che può andare dal 3 al 10%, è una birra caratterizzata da evidenti note maltate.
Stout: E’ la famosa birra nazionale irlandese: ad alta fermentazione, scurissima, con una schiuma abbondante e cremosa color nocciola. Viene prodotta con orzo torrefatto e con l’aggiunta di caramello. Il gusto è spiccatamente amaro, mentre le stout inglesi sono più dolci e prendono nomi come sweet stout, milk stout o cream stout.
Strong ale: stile diffuso principalmente in Belgio e Gran Bretagna. Di solito è una birra ambrata e piuttosto aromatica. Supera facilmente il 6% di alcol.
Strong lager: birra a bassa fermentazione e alto tenore alcolico, tipicamente chiara. Non sempre alla quantità di alcol corrisponde una complessa struttura gustativa.
Trappista: ale rifermentata in bottiglia prodotta in uno dei sei monasteri trappisti, cinque situati in Belgio (Chimay, Orval, Rochefort, Westmalle e Westvleteren) ed uno in Olanda (Koningshoeven). Gradazione robusta (dal 6 al 9%). Di colore che varia dall’oro carico all’ambrato allo scuro. Schiuma ricca. Gusto pieno. Si bevono in grandi bicchieri balloon per meglio apprezzarne gli aromi. Alcune possono invecchiare.
Tripel/Triple: ale belga di colore chiaro rifermentata in bottiglia. Rispetto alla dubbel è più alcolica, speziata e meno maltata. Vienna: birra a bassa fermentazione di colore ambrato scarico con un buon tasso alcolico e un gusto delicato.
Weissbier: birra tedesca di frumento. Può prendere il nome di hefeweisse se è chiara e viene imbottigliata con del lievito, dunkel weisse se è ambrata e kristall weisse se è chiara e filtrata, risultando così brillante. In ogni caso la weissbier produce una schiuma abbondante, ha un profumo intenso, una buona frizzantezza, una discreta acidità e un gusto fresco. Contiene circa il 5% di alcol.
Weizen: termine usato nel Sud della Germania per la weissbier.
Weizenbock: birra di frumento tedesca di colore ambrato scuro. Unisce in sé l’acidità di una weizen con la corposità di una bock.
Wheat beer: birra di frumento americana. Meno fruttata di quelle europee ma ugualmente fresca e frizzante.

Witbier: altro nome della Bière Blanche. 


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