Agire sempre nello stesso modo e pensarla in modo identico nel corso di tutta la propria vita: questo è quello che viene definito come coerenza.
Ogni azione e comportamento derivano dalle cose che credo vere, da ciò che reputo fondamentale, dai principi che scelgo di seguire. Per quanto possiamo avere più livelli di coerenza, essere coerenti è sostanzialmente vivere i principi che diciamo di seguire.
La mancanza di coerenza è segno della debolezza della nostra volontà, sintomo che non abbiamo un punto fermo in cui crediamo, che ci manca la base solida su cui costruire la nostra vita.
La coerenza, nella società moderna, viene messa a dura prova da diversi fattori ed è bene sapere che questa spesso si scontra con la convenienza, che molto spesso ha la meglio, visto che tutti hanno sempre un occhio rivolto verso un aspetto che potrebbe migliorare la propria esistenza.
Un classico esempio della classica mancanza di coerenza potrebbe essere quella che si manifesta nella vita di tutti i giorni, e in particolar modo nell’ambito lavorativo: pur di ottenere un successo molte persone sono disposte a mettere da parte la loro coerenza, seppur questo voglia dire tralasciare i principi fondamentali sui quali si crede maggiormente.
Ipocrisia e incoerenza sono atteggiamenti molto simili tra loro e allo stesso tempo molto diversi: un ipocrita è colui che cerca di difendere le sue azioni con parole inadeguate e sconnesse con i fatti, l'incoerente è una persona indecisa perché afflitta da una situazione esterna (es. bisogna scegliere di seguire il cuore o la testa) e molto spesso fa la scelta sbagliata quindi è costretto a voltarsi indietro (metaforicamente parlando) per seguire l'altra strada anche se consapevole che all'errore commesso non si rimedia.
Incoerenza è sinonimo di ipocrisia, non di rado ci si imbatte nell’ipocrisia che non fa altro che determinare anche incoerenza e i voltagabbana.
Sono tra gli insulti più usati, quotidianamente, nell’agone sindacale. A chi interpreta in maniera maldestra il ruolo del sindacalista, si rimprovera di cambiare troppo spesso opinione; e poi di predicare bene, e razzolare male.
Gli esempi sono innumerevoli. Anzi, si fa molto prima a citare sindacalisti che non sono così, piuttosto che sindacalisti che lo sono. Perché? Siamo messi così male?
Per rispondere (tanto non è poi così dissimile la politica con il sindacato) sono da considerarsi tali i potenti e i governanti che sono quasi tutti traditori, voltafaccia, incoerenti?
Forse il potere logora, non a caso, il Movimento 5 stelle ha come regola massimo tre mandati, ma come possiamo vedere in questi giorni, anche la loro coerenza sta fallendo come il loro movimento.
Per non parlare del mio mondo lavorativo, dove il sindacato non è per nulla coerente, anzi, sembra che noi lavoratori dovremmo chiedere scusa a loro, per il loro errori, roba da non sani di mente.
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