IL VACCINO CHE RENDE SCHIAVI OGM
Nella storia della medicina non si era mai giunti a pochi mesi dall’isolamento
di un nuovo virus ad avere un vaccino sicuro ed efficace. Noi siamo arrivati ad
averne più di uno e, per di più, abbiamo
anche fatto passi da gigante su una tecnologia, quella dei vaccini a mRNA che
apre un oceano di opportunità per combattere molte altre malattie.
Insomma, la scienza ha fatto veramente qualcosa di incredibile e - nella
tragedia che abbiamo vissuto - io mi sento fortunato di aver assistito alla
scrittura di una pagina così importante della storia dell’umanità. Mentre gli
scienziati la scrivevano, e io la raccontavo sui social, una bella fetta di popolazione
è passata dal lamentarsi che non avevamo un vaccino, a ritenere che “l’hanno
creato in troppo poco tempo quindi non è sicuro”, per poi protestare che non ci
fossero abbastanza dosi, e finire col chiedere di poter scegliere il tipo di
vaccino, un po’ come si fa con i gusti del gelato in
gelateria.
«Ma perché non posso scegliere quale vaccino fare?» perché non sei al supermercato, ma ti stai affidando al Sistema Sanitario Nazionale. Quando vai in pronto soccorso con mal di pancia e ti operano di appendicite, non scegli il chirurgo, i farmaci per l’anestesia, gli antibiotici. Ti affidi e ricevi in cambio una prestazione. Stop. La vera domanda è: perché dovresti sceglierti il vaccino? E, nel caso, con quali competenze? Siamo davvero sicuri che basti aver letto i titoli dei giornali per essere capaci di fare una valutazione complessa su quale sia la scelta migliore per la nostra situazione individuale?
Per farlo seriamente infatti bisognerebbe avere innanzitutto una valida competenza per valutare tutta la nostra storia clinica, poi una solida conoscenza di come agisce il vaccino (spoiler: no, non basta aver capito la differenza tra vaccini a mRNA e quelli a vettore virale), poi dovremmo avere delle ottime competenze di statistica per valutare il rapporto rischi benefici e comprenderne veramente l’efficacia. Al termine di tutto ciò probabilmente giungeremmo alle considerazioni… che già sono contenute nel piano vaccinale!
Questa volta però non me la sento di dare tutta la colpa alla popolazione, anzi, credo che le istituzioni debbano fare un bell’esame di coscienza su come è stata gestita la comunicazione. Abbiamo assistito a cose davvero assurde e inaccettabili, da titoli di giornali che raccontavano di persone morte dopo i vaccini, senza che vi fosse uno straccio di prova del nesso causale, a continui dietrofront sulle indicazioni che si davano sui vaccini.
Penso al caso AstraZeneca che in ventiquattrore ci ha visti passare da “ingiustificato
allarme” il 14 marzo alla sospensione del vaccino il 15 marzo. Ma come si
può chiedere alle persone di fidarsi se poi si utilizza una comunicazione del
genere? Mentre l’European Medicines Agency
(EMA) dichiarava di non aver individuato fattori di rischio per i fenomeni di trombosi
rare, che non si consigliava la sospensione né limiti di età, le agenzie
territoriali di vari paesi ponevano limiti di età ed altro. Questa comunicazione
terribile ha distrutto la confidence vaccinale che con grande
fatica i comunicatori della scienza avevano costruito.
Questo danno non è ascrivibile in prima istanza all’ignoranza delle persone, alla creduloneria e ai complottisti. No, questa volta tocca fare mea culpa e dire chiaramente che forse per mancanza di coraggio non abbiamo leader che si sono assunti la responsabilità di fare ciò che ha fatto Ema, ovvero dire: noi indaghiamo e vi tuteliamo, voi intanto vaccinatevi perché i vaccini rimangono sicuri e l’unica strada da percorrere.
Attorno a questa terribile comunicazione è montata la rete dei complottisti che non ha fatto sconti ai vaccini, suggerendo una serie di bufale gustosissime.
https://www.amazon.it/Manuale-Autodifesa-Verbale-dai-Complottisti/dp/B098S42ZV4/
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