Non ci toglierete il diritto di esprimerci!!!
“Quando la verità fa paura, il potere cerca il silenzio.
Ma noi non taceremo.”
In questi giorni, in questo Paese che si dice democratico, accade l’impensabile: si chiede a cittadini liberi di togliere una bandiera dal balcone, di nascondere un pensiero, di abbassare la voce. Perché? Perché quel pensiero disturba. Perché quella bandiera ricorda un popolo oppresso. Perché quel messaggio non è gradito a chi governa.
Ma non esiste democrazia se la libertà di espressione viene considerata un problema di ordine pubblico. Non esiste pace sociale se si reprime il dissenso invece di ascoltarlo. E non esiste giustizia quando si criminalizza la solidarietà.
Esporre una bandiera palestinese, uno striscione per la pace, una frase antifascista o un pensiero critico non è provocazione, non è reato, è un diritto. È un atto di coscienza. È il minimo che si possa fare davanti all’ingiustizia e all’ipocrisia.
Chi ha paura delle bandiere, delle parole, delle idee… ha paura della verità.
Ma noi non ci lasceremo intimidire.
Non spegnerete le nostre voci con un ordine, una multa o una minaccia.
Non ci abitueremo al silenzio.
Perché la storia ce lo insegna: ogni volta che si è cercato di mettere a tacere la libertà, qualcuno ha avuto il coraggio di parlare più forte.
Oggi tocca a noi.
Articolo: Via la bandiera della Palestina dal balcone, c’è il Giro d’Italia. Succede a Putignano, dove nella giornata del 13 maggio era previsto il passaggio deiciclisti, in transito in Puglia per la prima tappa nazionale. “Oggi la polizia è salita a casa nostra per chiederci di rimuovere la bandiera dellaPalestina esposta sul nostro balcone privato – denuncia Greta Mirizzi con una story su Instagram – Non stavamo disturbando nessuno. Nonstavamo violando alcuna legge. Stavamo semplicemente esercitando il nostro diritto di espressione in uno spazio che ci appartiene”. Secondo la giovane, quanto accaduto è da attribuirsi proprio al passaggio del Giro d’Italia, e alla conseguente visibilità mediatica: “Ci è dato a intendere che labandiera doveva essere tolta perché il Giro d’Italia sarebbe passato proprio sotto casa nostra e la bandiera sarebbe stata inquadrata dalletelecamere nazionali”. Inevitabili, quindi, alcune considerazioni: “Da quando esporre una bandiera che rappresenta un popolo e una causaumanitaria è diventato motivo d’intervento delle forze dell’ordine? – si chiede Mirizzi – In quale momento il sostegno civile e pacifico a un popolo.
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