venerdì 15 luglio 2011

Carcere per chi evade !!!


Alla fine Al Capone venne incastrato non per i suoi numerosi omicidi, ma per aver evaso il fisco. Chissà se Al Tappone farà la stessa fine, condannato non per aver corrotto giudici e avvocati ma per frode fiscale.

fonte :
http://www.spadini.org/contents/riflessioni/testi_riflessioni/sull_evasione_fiscale.htm

Se vivessimo in un Paese normale questo che mi accingo a scrivere sarebbe il post dei post, la soluzione ad ogni nostro problema. Ma siccome siamo in Italia...

Cominciamo.

La madre ed il padre di tutti i problemi italiani è l'evasione fiscale. In Italia c'è chi evade sistematicamente il fisco e chi non riesce ad evaderlo. I primi vivono tranquilli e benestanti, i secondi vivono male ed incazzati.

In Italia c'è la cultura dell'evasione fiscale. Chi di noi se potesse non eviterebbe di pagare le tasse? Pochini.

C'è chi ha sempre introdotto leggi che in qualche modo favorissero l'evasione fiscale; mi riferisco ai condoni fiscali che con un versamento di poche centinaia di euro sanavano irregolarità immense o la legge che depenalizza il falso in bilancio o addirittura l'affermazione, fatta in occasione di una festa della Guardia di Finanza, che l'evasione fiscale è moralmente accettabile se la pressione fiscale è ritenuta troppo elevata.

Con le leggi attuali chi evade il fisco non ha conseguenze penali a meno che non ci sia di mezzo un fallimento.
Prendiamo il caso di Pavarotti o di Valentino Rossi. L'Agenzia delle Entrate ha scoperto evasioni milionarie ma invece di pretendere il versamento di tutto il maltolto, sanzioni ed interessi compresi, si è accontentata di cifre intorno al 40% del dovuto. Al grande evasore è consentito "patteggiare" con il fisco: mi chiedi 100?, ti do 40 e amici come prima.
Ma la cosa interessante è che questi grandi evasori invece di esser disprezzati dalla gente comune continuano a girare a testa alta.

Se invece un cittadino "normale" non paga una multa, gli arriva dopo poco una cartella esattoriale e se non paga entro 60 giorni fino all’ultimo centesimo rischia anche che gli pignorino qualche bene.

L’evasione fiscale annuale in Italia ammonta a diverse centinaia di miliardi di euro. Se pensate che una manovra finanziaria annuale si aggira sui 30 miliardi di euro potete immaginare cosa si riuscirebbe a fare recuperando anche solo una parte del sommerso e dell’evasione.

Ma veniamo al dunque.

L’unico modo per ridurre drasticamente l’evasione fiscale in Italia è introdurre il carcere per chi evade. Basterebbe una semplice legge in base alla quale chi, persona fisica o giuridica, viene sorpreso ad evadere una somma annuale superiore a 10.000 euro (metto questo limite per evitare i casi di errori colposi) viene punito con 5 anni di detenzione da scontarsi interamente senza possibilità di godere di benefici di leggi e di riduzioni di pena.
Oltre a ciò deve ovviamente versare allo Stato tutto il maltolto con gli interessi.
Bada bene che io per evasione non intendo solo chi non dichiara parte del reddito; io intendo anche chi sfrutta il lavoro nero e quindi non paga le relative imposte.
Basterebbe solo questa legge per far crollare l’evasione ed il lavoro nero.

Il problema è che nei posti che contano siedono parecchi milionari che forse da una legge così non avrebbero nulla da guadagnarci.

Ma io vado oltre.

Oltre alla gabbia per gli evasori, bisogna introdurre una normativa che induca tutti i cittadini a darsi da fare per limitare al massimo il sommerso ed il nero.

Vi faccio un esempio. Se io acquisto una casa tramite un agenzia immobiliare, oltre al costo della casa devo pagare il 3% + IVA all’agenzia.
Se la casa costa 200.000 euro, devo dare 6.000 euro + 1.200 euro di IVA all’agenzia. In cambio di cosa? Di una fattura. Ma cosa me ne faccio della fattura visto che non posso detrarla dalle mie tasse? Nulla.
E’ ovvio che per risparmiare cercherò un compromesso con l’agenzia che consenta di far risparmiare entrambi. Io non pago l’IVA e risparmio 1.200 euro, l’agenzia non emette la fattura e risparmia il 40% di tasse sull’imponibile. Entrambi ci guadagniamo; chi ci perde è lo Stato cioè tutti i cittadini che non rientrano in questa transazione.
Ma lo stesso esempio può valere per i notai, per gli elettricisti, per gli idraulici, ecc. ecc..

Se io invece potessi portare a detrazione delle mie tasse almeno il 40% della spesa, allora sarei io che pretenderei la fattura perché pur pagando il 20% di IVA, potrei detrarre un altro 20%.
Lo Stato da ciò ha solo da guadagnarci perché se da un lato mi deve restituire il 40% della spesa, dall’altro incamera tutta l’IVA e le tasse sull’imponibile fatturato.

Vi faccio un esempio con i numeri.

Io spendo 100 euro e mi faccio rilasciare regolare fattura di 80 di imponibile + 20 di IVA (20%).
Nel momento in cui presento la dichiarazione dei redditi allego la fattura da 100 e ricevo indietro dallo Stato 40.
Lo Stato spende 40 ma riceve indietro 20 di IVA + almeno il 40% sugli 80 euro di imponibile, cioè 32.
Ricapitolando lo Stato incassa certamente 20 di IVA + 32 di imposte = tot. 52 e ne restituisce al cittadino che ha preteso la fattura 40.
Concludendo ci guadagnano tutti e non c’è evasione fiscale.
Non essendoci evasione fiscale ci sarebbero maggiori entrate e quindi i presupposti per diminuire le tasse a tutti.

E’ vero che in certi casi oggi è già possibile detrarre il 19% della spesa. Ma, a parte il fatto che ciò riguarda solo poche categorie di servizi, il 19% è troppo poco. Che senso ha recuperare il 19% dopo un anno quando posso risparmiare il 20% di IVA subito?

Sembra quasi che abbia inventato l’acqua calda. Vi chiederete come mai una cosa così semplice non viene posta in essere.

E’ semplice: chi dovrebbe introdurre questo sistema che punisce severamente gli evasori non ha interesse a farlo perché andrebbe contro gli interessi dei potenti che spesso sono tali grazie proprio alle ricchezze accumulate grazie all’evasione.

Non c’è speranza...

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