Il biologo evoluzionista Richard Dawkins spiega perché Dio è un'illusione, la religione è un virus !!!
Questa è anche detta la “teoria M”, tra le ipotesi più spinte della fisica
teorica, la “teoria del meme culturale” di Richard Dawkins, il tempo
quale elemento circolare con riferimento alla filosofia di Nietzsche.
La
metafisica e la biologia evolutiva diventano le chiavi di lettura del
mondo in cui viviamo, e tutte le sovrastrutture sociali vengono
lentamente distrutte, puntata dopo puntata: la vita, la morte, la
religione, l’amore, la stessa esistenza dell’uomo, che si scopre essere
senza uno scopo, se non quello di affannarsi a trovarne uno.
“Ognuno è così sicuro del proprio essere reale, e che la propria
esperienza sensoriale abbia costituito un individuo unico dotato di
scopo, di significato. Sono così sicuri di essere qualcosa di più di di
una marionetta biologica. Beh, poi esce la verità e tutti si rendono
conto che una volta tagliati i fili tutti cadono. Ogni corpo immobile
così certo di essere qualcosa in più della semplice somma dei propri
bisogni, tutte quelle giravolte inutili, le menti stanche... Uno scontro
tra desiderio e ignoranza. Nel momento della morte capisci che tu,
proprio tu, tutto questo grande dramma non è mai stato altro che un
coacervo raffazzonato di presunzione e stupida volontà. E puoi
semplicemente lasciarti andare, finalmente, adesso che non devi più
aggrapparti così forte per renderti conto che tutta la tua vita, tutto
il tuo amore, il tuo odio, i tuoi ricordi, il tuo dolore era tutto la
stessa cosa. Era tutto lo stesso sogno, un sogno che hai avuto dentro
una stanza chiusa. Un sogno sull'essere una persona.”
“Per quanto illusorie siano le nostre identità, modelliamo queste
identità formulando giudizi di valore. Tutti giudicano, continuamente.
Ora, se hai un problema con questa cosa, stai sbagliando il modo in cui
vivi.”
Siamo davvero esseri senza scopo e significato?
“Questo è un mondo in cui niente viene risolto. Qualcuno una volta mi
disse «Il mondo è un cerchio piatto». Tutto quello che abbiamo fatto o
faremo, lo rifaremo ancora e ancora e ancora e ancora. Mai sentito
parlare della teoria M?”
No, potresti spiegarla?
“In quest'universo abbiamo un concetto lineare che procede in avanti.
Ma fuori dal nostro spazio-tempo, da quella che sarebbe una prospettiva
quadri-dimensionale, il tempo non esisterebbe. E da quel punto di
vista, sempre che riuscissimo a raggiungerlo, vedremmo che il nostro
spazio-tempo sarebbe appiattito, come fosse un'unica scultura in
sovrapposizione con ogni luogo che abbia mai occupato. Il nostro essere
senzienti che si muove in circolo nelle nostre vite, come le automobili
su una pista da corsa. Tutto ciò che è fuori dalla nostra dimensione, è
eternità. E' l'eternità che ci scruta dall'alto. Ora, a noi sembra una
sfera, ma per loro, è un cerchio. Nell'eternità, priva di tempo, nulla
può crescere, nulla può divenire. Perciò la Morte ha creato il tempo,
affinché facesse crescere tutto ciò che poi lei avrebbe ucciso. Ed ecco
che tutte le creature rinascono, ma solo per rivivere la stessa vita,
che si è vissuta in precedenza. Siamo in trappola. Confinati in
quell'incubo nel quale continuiamo a destarci.”
E cosa pensi della religione? Nel senso, nella dimensione che
hai descritto non sembra esserci posto per un Dio, ci sono solo
eternità e Morte. Le religioni hanno torto nel credere ad
un'intelligenza superiore?
“Oh si. È così fin da quando una scimmia ha guardato il sole e ha
detto all'altra scimmia «Lui ha detto che tu mi devi dare la tua cazzo
di roba». Alcuni antropologi linguistici pensano che la religione sia un
virus del linguaggio che riscrive percorsi nel cervello e offusca il
pensiero razionale."
Però la religione sembra far stare meglio molte persone e soprattutto rappresentano un valido insegnamento etico.
“Quando uno si comporta bene solamente perché spera in una ricompensa
divina, siamo di fronte ad un pezzo di merda fatto e finito. E questa
qui sarebbe vita? Persone che si radunano e si raccontano panzane in
aperto contrasto con tutte le leggi dell'Universo solo per finire una
cazzo di giornata in santa pace? Le persone sono così deboli che
preferirebbero mettere una moneta in un portafortuna piuttosto che
comprarsi la cena.”
E i predicatori sfruttano questa debolezza.
“Lui assorbe la loro paura con la sua oratoria, per questo motivo è
efficace in proporzione al numero di certezze che riesce a proiettare.
La fallacia ontologica dell'aspettarsi una luce in fondo al tunnel, ecco
la merce dei predicatori. La stessa di uno strizzacervelli. Vedi, il
predicatori incoraggia la capacità di illudersi e poi ci dice che è una
cazzo di virtù. C'è sempre da guadagnarci a fare così, e ti dà un tale
senso di importanza... non è vero?
Allora perché si persiste nel credere in Dio?
Da un punto di
vista biologico, esistono parecchie teorie differenti sul perché abbiamo
questa straordinaria predisposizione a credere in cose soprannaturali.
Un suggerimento è quello che la mente infantile, per un’ottima ragione
darwiniana, è sensibile all’infezione nello stesso modo in cui lo è un
computer. Per potere essere utile, un computer deve essere
programmabile, eseguire qualunque cosa gli si dica di fare. Questo lo
rende automaticamente vulnerabile ai virus per computer, i quali sono
programmi che dicono "diffondimi, copiami, trasmettimi ad altri". Una
volta che un programma virale sia partito, non c’è niente che possa
fermarlo.
In modo paragonabile, la mente infantile è predisposta
dalla selezione naturale per obbedire e credere a ciò che i genitori e
altri adulti le dicono. In generale, è un bene che le menti infantili
siano sensibili a essere istruite su cosa fare e cosa credere dagli
adulti. Ma ciò comporta necessariamente il rovescio della medaglia, cioè
che idee cattive, idee inutili e perdite di tempo, come la danza della
pioggia o altre usanze religiose, saranno anche trasmesse di generazione
in generazione. La mente infantile è molto sensibile a tale tipo
d’infezione. Inoltre quest’ultima si diffonde trasversalmente per
infezione incrociata, quando un predicatore carismatico se ne va in
giro a infettare nuove menti, non infettate in precedenza.
Lei ha detto che allevare i bambini in una tradizione religiosa potrebbe persino costituire una forma di abuso.
Ciò
che penso possa essere un abuso è contrassegnare i bambini con
etichette religiose, come bambino cattolico o bambino mussulmano. Trovo
molto bizzarro che nella nostra civiltà si sia del tutto lieti di
parlare di un bambino cattolico di 4 anni o di un bambino musulmano di 4
anni, quando questi bambini sono di gran lunga troppo giovani per
sapere cosa pensano del cosmo, della vita e della morale. Non ci
sogneremmo mai di parlare di un bambino keynesiano o marxista. Eppure,
per qualche ragione, si fa un’eccezione privilegiata per la religione.
E, a proposito, penso che sarebbe ugualmente un abuso parlare di un
bambino ateo.