sabato 15 ottobre 2016

Il segreto dei talismani (Kremmerz)

 

Il novizio non esercitato all'atto magico nella sua semplicità non comprenderà il consiglio perché si trova a disagio nel fabbricare un amuleto come atto ed espressione della volontà benefica in pro di un altro simile, e quindi io spiego brevemente e chiaramente come fare nella pratica per ottenere l'effetto desiderato. 

Un giorno, quando anche io della magia ero novizio, domandai al mio Maestro Izar un talismano per essere libero dalla paura della notte, quella paura che prende nelle tenebre dell’ignoranza i discepoli maldestri, il timore notturno del salmo 90. 

Izar prese tra le pietre variopinte che erano sulla riva pietrosa del mare, un ciottolino triangolare e mi disse: Cotesto ti libera da ogni pena. Io domandai: ma è la mia fede che opererà il miracolo? Egli mi rispose: non la tua fede, perché tu potrai non credere alla pietra ma non sentirai la paura dela notte portandola con te, poiché la pietra ritiene la mia volontà e te ne libera perché agisce come volontà.

Questo è il secreto dei talismani. 

Ma il secreto di questo secreto (secretum secreti) è come fissare la volontà alle cose di apparenza inanimata, e ai corpi apparentemente animati. Il pensare intensamente una cosa che si vuole, il pensarla magicamente, come riproducendosi in una visione mentale la forma, lo spirito e l'azione non è cosa facile a tutti gli uomini volgari. Fare opera di pensiero che include l'azione della volontà animata è opera divina ma è un'opera divina cui l'uomo può arrivare con un lungo esercizio. La pratica talismanica quindi al suo principio è esclusivamente rituale.


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