mercoledì 14 novembre 2018

L'Uomo disse: Facciamo Dio a nostra immagine, a nostra somiglianza.


Mauro Biglino : Genesi I: e gli Elohim fecero l’Adam...

Nelle traduzioni che abbiamo in casa si dice che non siamo stati fatti ad “immagine e somiglianza” degli Elohim. la Bibbia in realtà utilizza un’espressione che indica: che noi siamo stati fatti a somiglianza degli Elohim, ma non ad immagine, bensì con lo tselem degli Elohim. Il termine tselem definisce in modo specifico “un quid di materiale che contiene l’immagine”.

In sintesi, gli Elohim hanno compiuto degli interventi di ingegneria genetica utilizzando due DNA (il loro e quello degli ominidi): hanno quindi dato vita a questa specie che la Bibbia conosce come Adam, creando prima il maschio e dopo un certo lasso di tempo la femmina. Queste affermazioni mi sono state riconosciute e confermate da filologi ebrei che concordano sul fatto che nella Bibbia si parli di ingegneria genetica. 


Zecharia Sitchin (nato a Bacu in Russia) ha studiato la Bibbia in ebraico antico ed ha dedicato tutta la sua vita allo studio delle lingue semitiche, è un esperto di civiltà Sumera ed ha scoperto che gli antichi popoli mediorientali venivano spesso visitati da una razza proveniente da un “pianeta vagante” chiamato Marduk o Nibiru (“Il pianeta che attraversa”), la cui orbita ellittica – simile a quella di una cometa – incrocia quella del nostro sistema solare ogni 3.600 anni. Non solo, secondo i miti sumeri sarebbero stati questi esseri (dettiNephilim – lett. “coloro che scesero in Terra dal cielo” dalla parola ebraica Nafal: “la caduta”, “la discesa” – o Anunnaki) a creare l’essere umano con un complesso intervento di ingegneria genetica.

Gli Anunnaki sarebbero giunti sul nostro pianeta circa 450.000 anni fa in cerca di oro perché questo metallo, necessario per risolvere problemi concernenti l’atmosfera del loro pianeta natale, scarseggiava su Nibiru.

Enki era il comandante della prima spedizione e dopo 28.000 anni giunse il fratello Enlil, questi prese il comando della spedizione dopo che Enki si trasferì in Africa nei pressi dell’attuale Zimbabwe, per estrarre oro dai vasti giacimenti là presenti nel sottosuolo.

Circa 300.000 anni fa Enki e la sua sposa decisero di creare una razza sottomessa (noi) per estrarre l’oro al loro posto, ed effettuarono una manipolazione genetica innestando DNA alieno sull’Homo erectus, creando così l’Homo sapiens (recenti ricerche sul DNA hanno stabilito che esisteva una “Eva” vissuta in Africa da 250 a 270 mila anni fa dalla quale discendono tutti gli umani).

L’uomo, in quanto ibrido genetico, non era in grado di procreare ma Enki decise di dargli questa opportunità senza l’approvazione dei suoi superiori; ciò suscitò grande indignazione e venne stabilito che la razza umana sarebbe dovuta soccombere nel cataclisma previsto in seguito ad un nuovo avvicinamento di Nibiru (circa 13.000 anni fa) e ciò sarebbe in effetti accaduto se Enki non avesse aiutato la razza umana avvisando una famiglia prescelta che nella Bibbia sarebbe stata ricordata come quella di Noé.

Finito ciò che il mito chiama Diluvio universale grande fu la sorpresa di Enlil nel constatare che alcuni uomini erano sopravvissuti, a quel punto, per intercessione di Enki, l’umanità fu finalmente accettata e gli dei affidarono la Terra all’uomo permettendo di ricostruirvi una civiltà nella Valle del Nilo, in Mesopotamia e nella Valle dell’Indo. Una quarta area sacra (riservata) fu lasciata agli dei, era detta Tilmun (“il luogo dei missili”) e costituiva la base di appoggio delle astronavi Anunnaki.

Se accettiamo la teoria di Sitchin allora il Sistema Solare possiede 10 pianeti (12 astri se contiamo il Sole e la Luna), ed in effetti un comunicato ANSA del 12 dicembre 2002 e un articolo della rivista britannica New Scientist ci informano dell’esistenza di un decimo pianeta nel nostro sistema solare oltre l’orbita di Plutone che influenzerebbe le orbite dei pianeti esterni. Il cosiddetto “pianeta X” sarebbe stato ipotizzato anche dall’astronomo John Murray analizzando la deviazione gravitazionale delle orbite di 13 comete.

In vari manufatti i Sumeri hanno lasciato testimonianza delle loro avanzate conoscenze astronomiche (impossibili per il grado di civilizzazione ipotizzato allora dagli storici, se si pensa che Plutone è stato scoperto solo nel 1930!), ad es. nel sigillo accadico del III millennio a.C. (sigla VA/243), conservato al Museo di Berlino, è riprodotto il Sistema Solare costituito dal Sole e da altri undici globi o pianeti; nel testo mesopotamico K.3558 vengono descritti i membri del gruppo mulmul (il nostro sistema solare) e nell’ultima riga si legge: “Il numero dei suoi corpi celesti è dodici. Dodici sono le stazioni dei suoi corpi celesti. Il totale dei mesi della luna è dodici“; ed ancora, nella tavola detta TE alla riga 20 si legge: “naphar 12 sheremesh ha.la sha kakkab.lu sha Sin u Shamash ina libbi ittiqu” (In totale 12 membri a cui appartengono il Sole e la Luna, e dove orbitano i pianeti).
Il testo che narra la genesi del Sistema Solare è l’Enuma Elish (“Quando nell’alto” – 2000 a.C. circa), composto da sette tavole dove si precisa che esistono all’inizio solo tre dèi, o pianeti, APSU (Sole, “Uno che esiste fin dal principio”), MUMMU (Mercurio – “Uno che è nato”) eTIAMAT (“La vergine della vita”, da cui origina la Terra). Dal rimescolamento delle acque primordiali nascono prima LAHMU (Venere,“Signora delle battaglie”) e LAHAMU (Marte, “Dio della guerra”) e poi ANSHAR (Saturno, “Primo dei cieli”) e KISHAR (Giove, “Primo delle terreferme”) che generarono ANU (Urano, “Quello dei cieli”) e GAGA (Plutone, consigliere e messaggero di ANSHAR). I testi Sumeri citano anche EA (Nettuno, “Abile creatore”). Il testo prosegue descrivendo le turbolenze iniziali dei pianeti (orbite irregolari) ed una relativa pace interrotta dall’arrivo di un nuovo dio-pianeta MARDUK, pianeta formatosi nel Profondo. MARDUK si scontra con TIAMAT, prima colpendola con un suo satellite e poi è lo stesso corpo planetario a dividerla in due (una metà frantumata formerà la fascia degli asteroidi) mentre uno dei satelliti di MARDUK si scontra con la metà separata (che diventerà la Terra) spingendola in un’orbita nuova assieme a KINGU (la Luna), già suo satellite.

Dopo di ciò, nel suo giro orbitale, attrasse il satellite di ANSHAR (Saturno), GAGA (Plutone) e gli fornì così una sua propria orbita attorno al Sole (da notare che gli scienziati attuali confermano che Plutone è più un asteroide che un pianeta vero e proprio). Il testo epico afferma chiaramente che MARDUK era un invasore proveniente dall’esterno del sistema, ed in effetti gli astronomi moderni che studiano il “Pianeta X” affermano che si è certamente formato al di fuori del Sistema Solare a causa della sua orbita retrograda.
 

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