Lo svastika (lingua cinese 卐 o 卍 o anche 萬:wàn; giapp. man o manji) apposto sul petto delle statue dei buddha (佛, Fó) del presente e del futuro presso il tempio di Wannian (万年寺) sul Monte Emei (峨嵋山) in Cina. Nell'ambito del Buddhismo cinese il carattere 卐 o 卍 indica la manifestazione di "tutte le cose" nella coscienza di un buddha.
Il termine italiano svastica origina direttamente dal sostantivo maschile sanscrito svastika (devanāgarī स्वास्तिक) che indica in quella lingua, tra gli altri significati, il disegno di una croce greca con i bracci piegati ad angoli retti (卐 o 卍), simbolo religioso e propizio per le culture religiose originarie dell'India quali il Giainismo, il Buddhismo e l'Induismo.
Come simbolo, generalmente sempre con significati augurali o di fortuna, fu utilizzato da molte altre culture fin dal Neolitico. Durante il Primo dopoguerra fu adottato dal Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (Partito nazista) come simbolo dello stesso, finendo per essere inserito nella bandiera ufficiale della Germania nazista.
Dopo la seconda guerra mondiale, a seguito del suo utilizzo nella bandiera della Germania nazista, il suo uso in Occidente è oggetto di controversie, venendo spesso considerata come apologia di nazismo.
Come simbolo, generalmente sempre con significati augurali o di fortuna, fu utilizzato da molte altre culture fin dal Neolitico. Durante il Primo dopoguerra fu adottato dal Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (Partito nazista) come simbolo dello stesso, finendo per essere inserito nella bandiera ufficiale della Germania nazista.
Dopo la seconda guerra mondiale, a seguito del suo utilizzo nella bandiera della Germania nazista, il suo uso in Occidente è oggetto di controversie, venendo spesso considerata come apologia di nazismo.
Lo stesso
Hitler era uno studioso. Aveva conoscenze esoteriche che lo conducevano a
credere che gli Ariani fossero superiori in quanto semidei, e a pensare
che il suo popolo doveva a tutti i costi riguadagnare la sua
superiorità perduta.
Le
sue idee lo conducevano inoltre a vedere negli ebrei dei nemici in
quanto popolo che non utilizzava la svastica, eredità degli Arii che ne
avevano diffuso il culto ovunque.
«La svastica era il Sole e gli ebrei erano devoti alla luna, dunque nemici del simbolo e degli Ariani».
L’esoterismo
fu studiato da Hitler con l’intento di sviluppare una società
“mistico-politica”; un esempio di queste attenzioni lo si può avere
osservando i colori ufficiali del vessillo nazista, il nero il rosso ed
il bianco, colori sacri all’alchimia.
Ma tutto il
nazionalsocialismo fu legato alla mistica esoterica, il grande uso dei
simboli, con la svastica come emblema principale, ne è la conferma. Come
ci dice lo stesso Hitler, la svastica, fin dalla presentazione al
popolo germanico, riscosse un grandissimo successo.
La bandiera con la croce uncinata fece il suo debutto nel 1920 e fu subito l’orgoglio del dittatore e dei suoi collaboratori.
Il
simbolo del suo partito è il più antico simbolo di una particolare
scuola di adepti,uno dei più antichi gruppi dell'India, quello dei
jainisti, e la svastica è il loro simbolo.
La svastica orientata in senso antiorario (o levogiro) è un simbolo distruttivo. La svastica orientata in senso orario (o destrogiro) è un grande simbolo creativo.
I
nazisti cercarono per ben tre anni un simbolo, poiché un simbolo non è
semplicemente un simbolo; preso da una tradizione profonda, esso diviene
un legame. Perciò Hìtler inviò varie spedizioni di ricercatori nel
Tibet per scoprire uno dei simboli più antichi della razza ariana. Con
quel simbolo, si sapeva (esotericamente) che era possibile porsi in
contatto con molte cose nascoste. Perciò fu prescelta la svastica, del
tipo destrogiro, che Hitler ridisegnò inclinandola per conferirle un aspetto più autorevole e aggressivo.
Quando un popolo si identifica in un simbolo...automaticamente è un popolo razzista...Il termine razzismo, nella sua definizione più semplice, si riferisce ad un'idea, spesso preconcetta e comunque scientificamente errata, come dimostrato dalla genetica delle popolazioni e da molti altri approcci metodologici, che la specie umana (la cui variabilità fenotipica, l'insieme di tutte le caratteristiche osservabili di un vivente, è per lo più soggetta alla continuità di una variazione clinale) possa essere suddivisibile in razze biologicamente
distinte, caratterizzate da diverse capacità intellettive, valoriali o
morali, con la conseguente convinzione che sia possibile determinare una
gerarchia
secondo cui un particolare, ipotetico, raggruppamento razzialmente
definito possa essere definito superiore o inferiore a un altro.
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